5 cose da sapere sul Tenya Fishing
Abbiamo riposto le canne da spinning e da traina di superficie per fare posto a quelle che saranno le tecniche da affrontare nel periodo primaverile. Tra queste spicca il Tenya Fishing, costola del vertical jigging, che piano piano si sta facendo spazio come una delle tecniche che regala maggiori emozioni. Allora scopriamo insieme in questa piccola guida quali sono trucchi e segreti per affrontare al meglio una battuta a tenya.
1. QUALI ATTREZZATURE USARE PER PRATICARE CON SUCCESSO IL TENYA FISHING?
Premettendo che ognuno pesca un po’ come gli pare, anche con un manico di scopa, se vogliamo avere buone probabilità di portare a casa una bella preda dovremo dotarci dell’attrezzatura necessaria ad affrontare la battuta di pesca.
Scegliamo una canna adatta allo scopo che abbia le caratteristiche ottimali alla profondità a cui vorremo pescare e al peso del tenya che utilizzeremo. La canna dovrà avere una vetta e un fusto sensibile ma allo stesso tempo potenza nella fase della ferrata.
La sensibilità servirà a far percepire al pescatore anche la mangiata più timida mentre la potenza consentirà una ferrata ottimale ed un recupero agevole della preda. In base alla scelta della canna di conseguenza valuteremo anche il mulinello, a bobina fissa o rotante, da scegliere con cura in quanto ci dovremo caricare una quantità di trecciato idonea a pescare alle quote dei nostri spot.
Per quanto riguarda il bobina fissa saranno da scegliere mulinelli almeno di taglia 5000 che ci consentiranno di avere il giusto rapporto tra leggerezza e potenza.
Per quanto riguarda il multi fibra, consiglierei di non scendere mai sotto le 10 libbre; il multifibra andrà scelto in base a quello che ci siamo prefissati di pescare. Se il nostro spot presenta un fondale sabbioso o fangoso e le nostre prede sono principalmente saraghi, orate, pagelli e altri grufolatori, il 10 libbre sarà più che sufficiente, ma se il nostro spot presenta zone rocciose e la possibilità di incannare qualche preda di taglia superiore, allora anche il trecciato dovrà salire di diametro non solo per consentirci il recupero di una preda di maggior peso, ma anche per evitare di perdere il tenya, nella malaugurata ipotesi che dovesse incagliarsi sul fondo.
Parlando di tenya, in commercio ne esistono davvero di ogni forma e colore. La prima dotazione di esche dovrà coprire un range che spazia tra i 40 e i 120 grammi.
Questo ci darà buone possibilità di pescare in diverse condizioni atmosferiche e quindi andremo a scegliere le esche più pesanti sugli alti fondali o in presenza di vento e quelle più leggere su fondali meno impegnativi o in presenza di condizioni estremamente favorevoli.
2. DOVE?
Questa è davvero una bella domanda. Personalmente credo che il tenya fishing lo si possa praticare quasi ovunque ma le zone migliori sono sicuramente i fondali fangosi e quelli misti a roccia.
La funzione del tenya, che ricordiamo essere un’esca artificiale alla quale va aggiunta un’esca naturale, è quella di scivolare sul fondo alla ricerca di un predatore e quindi, in presenza di un fondale fangoso, lo scivolamento dell’esca servirà non solo a scandagliare ampie zone di mare ma anche ad alzare la classica nuvoletta di sedimento che attira incredibilmente i grufolatori. A questo punto vi potrà sorgere una domanda: come faccio a farlo scivolare sulle rocce? Su questi fondali dovrà uscire tutta l’astuzia di ognuno di voi che dovrà riuscire a far navigare l’esca a stretto contatto con le rocce, alzandola e abbassandola ad ogni cambio di quota.
Principalmente consiglio di praticare questa tecnica a partire dai 20 metri di fondo, zone in cui potremo avere maggiori possibilità di insidiare pesci di diverse specie e non mi spingerei oltre i 120 metri, quote dove avremo si maggiori speranze di portare a casa una preda di buon peso ma andando oltremodo a stancarci.
Anche i relitti e le zone limitrofe sono ottime per il tenya fishing, ma per pescare vicino ad essi dovremo dotarci di un buon ecoscandaglio che ci permetta di vedere chiaramente dove stiamo calando l’esca in modo da evitarci incagli a ripetizione. Io, per ovviare a questo problema, mi sono dotato di una macchina tanto piccola quanto strabiliante, il Dragonfly di Raymarine.
3. ESCA GRANDE…PESCE GRANDE?
Nel tenya fishing si vede spesso l’innesco del gamberetto intero o di strisce di calamaro. Io molte volte il calamaro lo innesco intero. Questo tipo di innesco, oltre a farmi prendere tanti cappotti, mi permette però di selezionare la preda tra quelle più grosse. Non di rado capita che una cernia o un grosso scorfano siano attratti da un calamaro intero ben innescato e manovrato piuttosto che solo da una strisciolina.
Anche questa è una scelta che va ponderata in base allo spot e a quello che ci “accontenteremo” di pescare.
4. POSSO USARE L’ESCA VIVA?
Solitamente l’esca utilizzata per questa tecnica è fresca, ma morta. Tuttavia recenti prove hanno dimostrato che l’uso di esca viva collegata al tenya dà ottimi risultati, soprattutto con i predatori più sospettosi. Per fare ciò, in base all’esca che andremo ad utilizzare dovremo modificare l’assist del tenya, non solo nella sua lunghezza ma anche nelle dimensioni dell’amo che andremo a scegliere di generose dimensioni. Pensate all’innesco del calamaro o della seppia viva, sarà un bocconcino irresistibile per dentici e cernie.
5. TENYA INNESCATO CON ESCA ARTIFICIALE…YES WE CAN!
Un giorno mi sono trovato a condividere la passione del tenya fishing con Luca Ruggeri, grande appassionato di Bass Fishing il quale mi parlava, tra una ferrata e l’altra, di provare ad innescare una gomma da bass sul tenya per vedere quali reazioni avrebbe suscitato sui predatori marini. La sua frase non è passata nel dimenticatoio così, preso dalla curiosità, mi sono procurato delle gomme da 4″ a forma di gambero da innescare sul tenya. Non aspettatevi le stesse ferrate fatte con l’esca naturale ma un bel pagro e un sarago testa nera nella prima prova hanno mostrato tutto il loro interesse a questo particolare tipo di innesco e sono sicuro che uscirà anche il Big Fish … ma questo ve lo mostreremo in un prossimo articolo.