Gommoni in altura
Le discipline come l’altura erano un tempo appannaggio solo delle barche o meglio di grossi fisherman con motori diesel rumorosi e con l’obbligo di avere a bordo sempre e comunque i divergenti. L’evoluzione dei gommoni moderni e soprattutto la grossa presenza sul mercato di utili accessori hanno aperto la strada del big game anche ai gommoni, che possono diventare vere macchine da guerra per questa disciplina.
UNA SCELTA CONSAPEVOLE
Il gommone moderno è ormai realizzato con materiali affidabili e durevoli, i numerosi prodotti di lavaggio e cura dei tubolari presenti sul mercato consentono poi di tenere pulito ed al tempo stesso proteggono la struttura del mezzo stesso anche per utilizzi gravosi. Nella traina con il vivo il gommone viene utilizzato con successo da tempo e da qualche anno nel drifting i gommoni hanno quasi completamente sostituito le barche, sia a livello dilettantistico che agonistico. La scelta di utilizzare un gommone in altura presenta però, a fronte di tanti vantaggi, alcune difficoltà che con l’ausilio di accorgimenti e l’acquisto di accessori specifici, possono essere facilmente superate. Analizziamo adesso pregi e difetti di questo mezzo.
Pregi:
– Capacità di navigazione in sicurezza anche con mari impegnativi ed in presenza di burrasche
– Omologazione per la navigazione a livello di barche di 10 metri
– Consumi di carburante ridotti e velocità negli spostamenti
– Possibilità di contatto immediato con la preda per eventuali rilasci (ad esempio con i tonni rossi)
Difetti:
– Larghezza generalmente risicata e spazi a bordo meno vivibili
– Problemi nell’utilizzo di raffi ed ancorette
– Scarsa possibilità di montare divergenti
ATTREZZARSI PER L’ALTURA
Il primo problema da risolvere, dovendo utilizzare il gommone per la traina, sarà quello di piazzare in posti specifici i porta canne. L’operazione apparentemente difficile risulta abbastanza semplice, se si ha in mente come disporre le canne in pesca. Tenendo presente che le canne che pescheranno nella media distanza, lavoreranno meglio se tenute basse, con la cima che tocca quasi l’acqua; con due semplici porta canne orientabili, dentro i quali andremo ad inserire dei portacanne ad Y, risolveremo questo problema mettendo in pesca già 4 canne. Una buona soluzione per la canna centrale da tenere corta potrà essere quella di piazzare un porta canne sulla spalliera di poppa. Le canne esterne, invece, che pescheranno lunghe, andranno sulla console inserite in appositi porta canne che pescheranno più alti dei laterali. Un assetto del genere ci consentirà di tenere in pesca dalle 5 alle 7 canne senza problemi.
ESCHE INFALLIBILI SE IN ASSETTO
Risolto il problema di piazzare le canne per la pesca, sarà opportuno rispettare alcune regole nel calarle. Sulle canne lunghe (che saranno le prime ad essere filate fuoribordo) piazzeremo delle piume, teste piombate o piccoli jet alla ricerca di rostrati come aguglie imperiali o spada. Sulle canne corte andremo a piazzare dei minnow, meglio se con grosse palette, al fine di insidiare a fondo tonni ed alalunghe, mentre sulla canna centrale appena dietro la scia della barca andrà un minnow tradizionale.
Per la scelta dei colori delle esche non esistono regole e certezze: chi scrive, predilige colori naturali o fluo nelle giornate di sole alto, mentre in caso di cielo velato o moto ondoso, è preferibile mettere in acqua colori scuri, come il famoso viola nero, blu scuro o verde scuro. Prima di filare metri su metri di filo, sarà obbligatorio controllare ogni artificiale vicino la barca, se l’artificiale ha una deviazione, potremo correggerlo intervenendo con una pinza sulla paletta (se metallica) o sull’anellino di fissaggio al terminale (se paletta plastica). Un utile accorgimento può essere quello di pescare utilizzando i monoami sugli artificiali al posto delle ancorette. Questo dettaglio è da non sottovalutare considerando la difficile gestione delle ancorette con i pesci sotto bordo a danno dei tubolari.
COMBATTIMENTI COMODI
Dovendo combattere a pochi centimetri dall’acqua, la sensazione potrebbe essere inizialmente sconvolgente. L’idea di finire in mare su una manovra sbagliata o peggio con un pesce che tira più del dovuto potrebbe all’inizio metterci in difficoltà. Sarà, però, la grande stabilità del mezzo, unita alla possibilità di potersi “appoggiare” praticamente su tutta la superficie utile, a darci dopo un po’ la dimensione che tutto è in sicurezza e non si rischia nulla.
ACCESSORI INDISPENSABILI
Prima di prendere il largo dobbiamo però munire il nostro fidato compagno di battaglie di alcuni accessori indispensabili per chi pesca dal gommone. Innanzitutto non dovrà mancare a bordo un BOGA GRIP. Accessorio funzionale per poter mettere in sicurezza i pesci prima del rilascio specie nel caso dei tonni rossi, ma ugualmente utile qualora si vogliano imbarcare prede come le alalunghe. In commercio ne esistono di diversi tipi, il consiglio è quello di acquistarne sempre uno della lunghezza adeguata a poter gestire il pesce in acqua. Il guadino dovrà essere capiente e facilmente gestibile in spazi ristretti. Discorso complicato sarà il raffio che dovrà essere di dimensione adeguata ad essere riposto in un gavone al fine di prevenire rischi di qualsiasi genere.