Montaggio e uso del motore elettrico in pesca
L’elettronica di bordo ha fatto e sta facendo ogni giorno passi da gigante e come lei anche il resto dell’elettronica corre veloce verso il futuro. Tra queste novità troviamo il motore elettrico che vera novità non è, quantomeno nel campo del freshwater in Italia, ma che si sta affacciando prepotentemente nel panorama pesca sportiva anche in mare.
COS’È IL MOTORE ELETTRICO
Il motore elettrico costruito dalla casa americana Minn Kota è un vero e proprio propulsore che sfrutta la corrente elettrica per sprigionare energia e, quindi, muovere la barca. Viene venduto in diverse versioni, da poppa o da prua, con differenti potenze e caratteristiche: dal classico 12 volt fino al più potente e performante 36 volt, per spingere barche anche di dimensioni e peso considerevoli.
Il suo uso era principalmente far muovere le bass boat in assoluto silenzio, lungo le sponde dei laghi, permettendo, quindi, al pescatore di posizionarsi nei migliori spot senza fare rumore. Dopo ha avuto grande successo anche in mare nel mercato americano, garantendo spostamenti e altre funzioni da sogno per ogni pescatore.
CARATTERISTICHE E MODELLI DISPONIBILI
Come accennato, i motori elettrici sono disponibili in diverse potenze di spinta (libbre) e in due modalità.
La classica è da alloggiare sullo specchio di poppa, con velocità variabile in avanti e retromarcia. I modelli più evoluti da prua presentano GPS integrato e funzioni avanzate per la pesca sportiva. Avete capito bene: il motore elettrico di prua potrebbe essere paragonato ad un compagno di pesca! Anzi, meglio: potremmo definirlo il marinaio perfetto, vediamo perché.
SI SALPA!
Il motore elettrico di prua Minn Kota, a seconda del modello, può avere funzioni aggiuntive oltre a quello che tecnicamente dovrebbe fare, cioè “tirare” la barca – non spingere – in una certa direzione.
SPOTLOCK
Quella principale e maggiormente apprezzata dal pescatore è la funzione Spotlock. Sfruttando il GPS interno e la bussola giroscopica permette al motore di mantenere esattamente sul punto prescelto la barca; quando diciamo esattamente intendiamo nel vero senso della parola.
Pensiamo, ad esempio, ad uno spot conosciuto dove c’è presenza di pesci o calamari. Li vediamo sul display del nostro ecoscandaglio, premiamo il pulsante dedicato sul telecomando del motore e in meno di 10 secondi siamo in pesca con la canna in mano. Il resto del lavoro lo farà il motore mettendosi con la prua al vento e mantenendo in maniera impeccabile la posizione selezionata. Questo sistema ha permesso a molti pescatori di scordarsi le difficili e noiose fasi di ancoraggio sugli spot, magari molto piccoli, che spesso dovevano essere ripetute a causa di cambiamenti di vento o corrente.
La funzione Spotlock permetterà alla barca di rimanere ferma sul punto anche in presenza di vento sostenuto.
FUNZIONE “N”
Un’altra funzione ottima per la pesca è quella chiamata “N” sul telecomando. Una volta premuta consente di seguire una determinata rotta come fosse un pilota automatico.
Questa particolare funzione può essere sfruttata nei casi di traina lenta ai cefalopodi o quando si traina col vivo, magari nel bassofondo a caccia delle grandi leccie amia alla foce dei fiumi, dove c’è bisogno di precisione alla guida, assoluto silenzio e concentrazione sull’attrezzatura pescante.
BATIMETRICHE PRECISE
Altra funzione imperdibile è data dalla possibilità di seguire una precisa batimetrica. Per questo il motore dovrà essere collegato ad uno schermo multifunzione Humminbird, che, attraverso la tecnologia Autochart, permetterà di far seguire alla barca una determinata batimetrica.
Questo regalerà al pescatore una piacevole pescata a traina col vivo, senza dover continuamente pensare a correggere la profondità del piombo guardiano o della palla dell’affondatore. Si potrà, inoltre, salvare una serie di waypoint direttamente sul telecomando per poi creare una rotta che il motore seguirà in maniera totalmente autonoma.
MONTAGGIO
Il montaggio sulla barca non è difficilissimo e, una volta trovato il punto nei pressi della prua, si potrà procedere alla sistemazione della staffa di fissaggio, per poi posizionare il motore che potrà essere fissato e tolto in maniera facile e veloce.
Anche nelle prue più difficili, con l’ausilio di staffe aggiuntive, si potrà procedere al montaggio del motore elettrico, magari dopo consiglio di un rivenditore esperto. Una volta posizionata la staffa, con un pennarello si segnano i buchi da fare, dopodiché con un buon trapano si fora la superficie.
Si procede con un’ultima verifica e poi si passano e bloccano i perni con dadi autobloccanti sormontati da girelle maggiorate. In alcuni casi, soprattutto per gli scafi con vetroresina sottile, potrà essere necessario posizionare una contropiastra al di sotto per rinforzare il tutto.
Una volta che il motore è stato fissato, si procede a montare la presa e a passare i cavi, che dovranno essere di tipo maggiorato per evitare surriscaldamenti. Se possibile, è meglio collegarli ad un interruttore magnetotermico di sicurezza, che interromperà il flusso di corrente in caso di problemi.
In base al modello scelto, poi, si posizionerà la batteria o le batterie, che dovranno essere di buona qualità e possibilmente del tipo “per servizi” a scarica lenta. Ad esempio le AGM da 75 o 100 A, che, oltre a dare un flusso di energia costante, garantiranno anche una buona autonomia.
Chi, poi, ha la possibilità di montare sul T-Top un piccolo pannello solare – anche da 150 watt – nel periodo estivo potrebbe, addirittura, quasi dimenticare di ricaricare la batteria, o le batterie.
AUTONOMIA IN PESCA
In base alla grandezza della barca, si sceglierà il motore con la potenza adeguata: dal 55 libbre, che funziona a 12 volt, fino al 112 libbre, che può essere manovrato con una tensione di 36 volt.
Il motore elettrico di prua è stato montato con grande facilità di utilizzo anche su fisherman superiori ai 7 metri, garantendo ottime prestazioni, sia nelle fasi di stazionamento che di traina, grazie al fatto che il motore tirando riesce a mantenere meglio la prua anche in condizioni di vento sostenuto o forte corrente.
Il range di utilizzo è infinito: dal tataki ai cefalopodi, al bolentino costiero o di fondale, alle tecniche verticali, fino alla traina col vivo o al drifting al tonno, dato che si può “togliere l’ancora” in caso di ferrata del pesce semplicemente premendo un tasto sul telecomando.
Ovviamente, il motore elettrico presenta qualche limite per quanto riguarda la grandezza della barca da tirare o tenere ferma, ma un concessionario esperto saprà sicuramente consigliare se la vostra barca sia o meno idonea al montaggio di questo fantastico ausilio alla pesca.
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