Azimut|Benetti, 50 anni di eccellenza made in Italy
Costruire la barca più bella, affidabile, tecnologica, innovativa e assisterla sempre e ovunque: è questa l’ambiziosa mission del Gruppo Azimut|Benetti, il più grande costruttore di yacht al mondo e leader mondiale nella produzione di megayacht.
Operativo in 68 Paesi con una rete di 138 uffici vendita e assistenza, il Gruppo comprende i cantieri Azimut Yachts e Benetti, ciascuno dedicato a un differente segmento di mercato: barche plananti dai 10 ai 37 metri il primo, megayacht semiplananti e dislocanti fino a 100 metri il secondo. A questi si aggiunge Yachtique, la divisione specializzata in attività di brokeraggio e noleggio che fa capo a Fraser Yachts. Ambasciatore dello stile e dell’eccellenza Made in Italy, il Gruppo Azimut|Benetti celebra quest’anno il cinquantesimo anniversario di attività e vanta oggi la più ampia gamma al mondo di imbarcazioni di lusso, sei stabilimenti (cinque in Italia e uno in Brasile) con oltre 2000 dipendenti, volumi d’affari e quote di mercato crescenti. Il suo longevo successo è da attribuirsi non solo alla straordinaria qualità della produzione, ma anche alle sapienti strategie imprenditoriali del suo fondatore, Paolo Vitelli, affiancato dalla figlia Giovanna, attualmente Vice Presidente del Gruppo, che abbiamo intervistato in occasione del cinquantennio di Azimut|Benetti. Avvocato, membro del Comitato di Presidenza di Nautica Italiana, Giovanna Vitelli cura inoltre la strategia del brand a livello globale e coordina tutte le fasi del processo di sviluppo del prodotto, a partire dall’analisi delle tendenze fino all’individuazione di progettisti e talenti creativi e all’introduzione di soluzioni all’avanguardia.
Suo padre, Paolo Vitelli, ha scritto una pagina della storia dello yachting. Imprenditore sin da ragazzo, comincia la sua scalata verso il successo negli anni dell’università, fondando nel 1969 l’Azimut Srl, una piccola azienda di noleggio di barche a vela. In breve tempo diviene concessionario di marchi prestigiosi come Amerglass e Powless; a soli 24 anni allarga l’attività anche alla produzione e nel 1985 rileva lo storico cantiere Fratelli Benetti di Viareggio, dando vita al Gruppo Azimut|Benetti. Da quanto tempo ha cominciato ad affiancarlo e come sono i vostri rapporti?
Dal 2000 sono membro del Consiglio di Amministrazione di Azimut Benetti SpA, il più grande gruppo al mondo nel settore della nautica di lusso e leader mondiale nella produzione di megayacht oltre i 24 metri. La mia presenza attiva risale al 2002, anno in cui ho cominciato ad occuparmi della Marina di Varazze, di proprietà della famiglia. Con mio padre condividiamo tutte le decisioni strategiche e seguiamo insieme lo sviluppo del prodotto. Di comune accordo, da più di 10 anni, lavoriamo in collaborazione con un team di dirigenti di grande qualità. Molte aziende, specialmente in Italia, hanno avuto difficoltà nei passaggi generazionali e a volte sono state costrette ad uscire dal mercato per una mancata managerializzazione. Al contrario, sia io che mio padre siamo convinti che il vero successo di un imprenditore stia nella capacità di garantire la continuità aziendale e allo stesso tempo dotarsi di una squadra di manager preparati e competenti.
Una delle vostre strategie vincenti consiste nel reinvestire gli utili conseguiti per migliorare e ampliare la gamma delle imbarcazioni e dei servizi offerti al Cliente. A parte questo, qual è secondo lei l’elemento che ha determinato e che continua a determinare la vostra posizione di leadership nel mercato degli yacht e dei megayacht?
Sicuramente il Made in Italy ha un fascino imbattibile che costituisce per i nostri clienti un forte elemento di appeal. Il design italiano, elegante, contemporaneo e funzionale, unito all’affidabilità finanziaria e tecnica dell’azienda e a una notevole capillarità sull’assistenza pre e post vendita fanno sì che i nostri due brand, Azimut e Benetti, siano sempre in cima alle possibili opzioni. Inoltre il nostro posizionamento distintivo, ovvero il coraggio di osare strade nuove sia a livello di soluzioni tecnologiche che in termini di design, rappresenta il valore aggiunto che il mercato continua a riconoscerci.
Azimut|Benetti è da sempre sinonimo di innovazione tecnologica. Alla luce delle recenti notizie in tema di inquinamento marino, che ormai assume i connotati di una vera e propria emergenza, quali strategie eco-compatibili avete adottato?
Il Gruppo Azimut|Benetti è stata la prima azienda nautica a investire in sistemi propulsivi ibridi: prima nel 2006 con il Benetti Ambrosia e poi nel 2011 con il Magellano 50 Azimut, dotato di Easy Hybrid Plus, progetto esclusivo disegnato dal dipartimento R&D per navigare fino a 7 nodi con motori elettrici, nel silenzio più assoluto. Sempre Benetti ha appena realizzato il più grande giga yacht (107 metri) con propulsione ibrida.
Più in generale, il Gruppo dedica grandi risorse alla ricerca della massima efficienza green focalizzandosi su tre ambiti principali: lo studio e la progettazione di carene sempre più performanti, l’utilizzo di sistemi propulsivi innovativi e l’ampio uso della fibra di carbonio, che consente di ridurre drasticamente i pesi e di conseguenza di utilizzare meno carburante.
Il Gruppo Azimut|Benetti ha una chiara impronta internazionale: oltre ad uno stabilimento in Brasile, conta 138 sedi in 68 Paesi e partecipa ai Saloni più importanti in tutto il mondo. Qual è per voi il mercato più proficuo?
In linea di massima le nostre vendite risultano bilanciate in tutti i principali mercati di riferimento, con l’America che sicuramente è il continente dove performiamo meglio. Anche il mercato europeo, dopo un periodo di stallo, da qualche anno a questa parte ha ripreso a darci grandi soddisfazioni.
Per ben diciannove volte, il Gruppo Azimut|Benetti è stato riconosciuto come il primo produttore al mondo di yacht oltre i 24 metri nella prestigiosa classifica stilata dal Global Order Book e pubblicata dalla rivista americana Show Boats International. Gli ultimi anni, in particolare, hanno consentito di registrare un aumento progressivo del valore della produzione. Quali sono le stime per l’anno in corso?
Il 2018 è stato un anno eccellente per il Gruppo; abbiamo chiuso con un valore di produzione a 850 milioni di euro (+18% a cambi costanti rispetto all’anno precedente), un EDITBA adjusted (ovvero l’utile di esercizio al lordo di imposte, interessi, ammortamenti e oneri e proventi straordinari n.d.r.) pari a 55 milioni di euro e una crescita dei volumi pari a 261 nuove unità. Le aspettative per l’anno in corso sono buone ed in generale, stagione dopo stagione, arricchiamo la nostra offerta con nuovi modelli che spesso anticipano esigenze ancora inespresse o solo accennate. Tra gli armatori c’è un desiderio sempre più diffuso di vivere a bordo in ambienti meno formali e tuttavia mai banali. La nostra è una ricerca spinta verso un design capace di esprimere contemporaneamente eleganza e comfort, a cui accompagniamo sempre un passo in avanti in innovazione e tecnologia avanzate. Con questi presupposti contiamo di raggiungere, e possibilmente superare, i nostri target.
Si è appena conclusa la prima fase della Giga Season di Benetti, che ha visto la realizzazione nei cantieri di Livorno di tre giga yacht della lunghezza di 100, 107 e 108 metri, una produzione assolutamente inedita per il mercato italiano. Può darci qualche anticipazione sui prossimi giga yacht?
Abbiamo un’intelligence di gruppo di grande qualità e per questo sappiamo esattamente cosa accade in questo momento nella yacht industry mondiale.
Posso dire che attualmente nel mondo sono in costruzione 18 giga yacht il cui costo si aggira fra i 250 e i 300 milioni di euro l’uno. Un mercato che vale quindi parecchi miliardi. Negli ultimi tre anni sono stati consegnati una media di quattro yacht oltre i 100 metri di lunghezza per anno.
Varandone tre in un anno, diamo il metro della straordinarietà dell’impresa che abbiamo compiuto, avendo conquistato il 75% degli ordini annuali. Siamo entrati in questo segmento perché è un ambito indubbiamente interessante, finora di dominio esclusivo di olandesi e tedeschi. A parte il caso di Fincantieri che a suo tempo ha provato a entrare in questo settore, non c’è mai stato nessun cantiere mediterraneo a cimentarsi nella costruzione di yacht così grandi.
Con uno sforzo enorme abbiamo voluto costruirci un know-how specifico e seppure consideriamo che il varare tre barche all’anno rappresenti un’eccezionalità, contiamo di poter lavorare stabilmente nell’industria dei giga yacht, con l’obiettivo di conquistare una quota di mercato del 25%, cioè varando un’unità all’anno.
Il Gruppo festeggia quest’anno il suo cinquantesimo anniversario di attività. Come avete celebrato o celebrerete questa ricorrenza?
Per il cinquantesimo anniversario del Gruppo, abbiamo scelto un calendario internazionale di appuntamenti celebrativi distribuiti nell’arco dei 12 mesi.
Il nostro obiettivo è raggiungere i clienti dei nostri mercati principali e festeggiare con loro. Dopo Dubai, la capitale mediorientale dove abbiamo accolto oltre 250 ospiti lo scorso febbraio, e New York in maggio, seguiranno Cap d’Antibes in settembre, durante il Salone internazionale di Cannes, Hong Kong in novembre e infine, a dicembre, Avigliana, headquarter del Gruppo.
In particolare per quanto riguarda New York siamo stati a Times Square con un’installazione di cui è stata protagonista l’Azimut S6, lo yacht più grande che la piazza sia in grado di ospitare, presentato come un vero e proprio oggetto di design nell’ambito delle iniziative di Design Pavilion e NYCxDesign.
Sempre in questo stesso contesto sono state previste una serie di iniziative di corollario: la partecipazione a due importanti “talk”, uno sotto il cappello del NASDAQ Impact Summit, nel corso del quale abbiamo parlato di sostenibilità, ed un secondo interamente dedicato al rapporto tra design e arte e a come queste due realtà si intersechino sempre di più quali elementi di lifestyle.
Ci sono, infine, in programma una bella collaborazione con la Fondazione One Ocean, grazie alla quale parleremo di sostenibilità anche ai più piccoli, e un concorso internazionale per giovani e talentuosi designer che vorranno cimentarsi con il progetto di un’imbarcazione di 10 metri.
Eppure, dietro a questi traguardi, fatti (anche) di lucide analisi di mercato e razionali investimenti, non può non cogliersi una grande passione. Per il lavoro sì, ma anche per il mare e per la navigazione.
Era questo il punto di partenza dell’avventura di Azimut ed è questo il punto di arrivo del Gruppo che, combinando eleganza e tecnologia, ha rivoluzionato per sempre l’andar per mare.