Venere 28 Flash, una barca classica che non rinuncia alla tecnologia – la prova in mare
I gozzi dei Cantieri Venere stanno navigando sempre più controcorrente rispetto alla moda attuale della nautica. Mentre il settore è indirizzato ad un aumento costante di potenza e prestazioni (e consumi), il Cantiere partenopeo produce mezzi con un’impronta classica senza rinunciare alle comodità offerte dalla tecnologia. Ecco come è nato il Venere 28 Flash: un gozzo planante, originale e con ottime doti di navigazione. Avrà fatto la scelta giusta?
Ho visto il Venere 28 Flash allo scorso Salone Nautico di Genova, ma ho avuto modo di salire a bordo e conoscerla approfonditamente solo pochi mesi fa al Nauticsud. In quell’occasione ho apprezzato gli spazi di bordo, ma si sa che valutare una barca in fiera è totalmente diverso rispetto a provarla in acqua. Per questo motivo al Navigare 2019 mi sono messo al comando, ho testato per un’ora l’imbarcazione e ho compreso perché i Cantieri Venere abbiano vinto il Gran Premio Internazionale di Venezia con la Targa del Leone d’Oro come Miglior Azienda 2018.
La barca mi aspetta ormeggiata al Circolo Nautico Posillipo, riesco a salire a bordo senza problemi grazie all’ampia plancetta di poppa a forma di semicerchio.
Al pozzetto si accede tramite una piccola porta centrale, per sacrificare meno spazio possibile dai due divanetti di poppa presenti a dritta e a sinistra. Questa soluzione permette la formazione di un pozzetto molto ampio su cui potersi spostare senza il rischio di scontrarsi con oggetti sporgenti o dover fare uno slalom tra vari allestimenti. Le linee classiche sono inalterate e al centro abbiamo soltanto la seduta di guida nella cui porzione posteriore è stato ricavato un cucinino a scomparsa in un vano con fornello e lavello. In basso, invece, è possibile inserire un frigorifero o un vano (soluzione scelta nella versione provata).
Tramite un gradino si arriva a prua. Non c’è un vero e proprio passavanti perché la barca è praticamente open space nonostante la cabina sottocoperta. La configurazione della prua è l’ideale per chi ama passare ore steso al sole o semplicemente per rilassarsi. Un’unica area rivestita da cuscini rende incredibilmente piacevole la navigazione. Un aspetto che ho apprezzato particolarmente è la scelta di non installare il legno (presente su tutta la barca) al di sotto dei cuscini: in questo modo la cuscineria non crea un ambiente umido che può causare infiltrazioni nel legno a lungo termine. Ai lati, la battagliola è piuttosto alta e spessa: questo aumenta il senso di sicurezza. Completa la prua un verricello a vista per poter controllare l’ancora anche quando si è soli al timone.
La consolle è in tinta con lo scafo e, pur mantenendo uno stile classico con 5 strumenti analogici e 2 digitali, il Venere 28 Flash fornisce tutto il necessario per un’ottima navigazione.
Presente anche l’elica di prua, un valido sussidio per chi è meno esperto o per manovrare la barca in condizioni più avverse anche in porto, dal momento che il Venere 28 Flash è monomotore con trasmissione a linea d’asse. Non sono amante delle sedute con poggiareni come su questo mezzo, ma ammetto che per la conformazione dello scafo, con la prua che si solleva per dare maggior spazio in cabina, è l’unica soluzione per mettersi al comando e controllare tutto ciò che è intorno a noi senza difficoltà.
L’ingresso in cabina è a sinistra della consolle. Scendendo due gradini, accediamo nella prima area ad altezza d’uomo. Davanti a noi abbiamo il letto matrimoniale triangolare, sulla sinistra c’è un divano con sezione ribaltabile per trasformarlo in letto, mentre a destra è disposta la cabina separata del bagno con wc e lavello con doccia. Accanto alla porta del bagno, spostato verso prua, c’è il frigorifero e in alto un cassetto per riporre gli oggetti.
Usciamo dal porto, sebbene il meteo minacci pioggia, con un’onda corta fastidiosa e un vento teso che potrebbe far salire schizzi a bordo.
Sul Venere 28 Flash siamo in due persone, con il 25% di carburante e 20 litri di acqua imbarcati.
Al minimo il motore gira a 900 rpm avanzando a 4,8 nodi. Complice l’elica di prua, la barca si manovra bene anche negli spazi stretti, come il Circolo Nautico Posillipo durante il Navigare.
Portiamo la barca in planata a 2400 giri che diventano subito 2600, a 11,6 nodi con un consumo di 22,6 litri orari. Basta poco però per far diventare il mezzo più performante: salgo a 3000 giri facendo rombare il motore toccando i 18,9 nodi. A questo ritmo è veramente piacevole navigare.
La carena taglia bene le onde e l’impatto non è mai così forte anche su flutti più fastidiosi. A causa del vento è inevitabile un po’ d’acqua a bordo – anche se un parabrezza un po’ più alto sarebbe stato più comodo, sacrificando tuttavia l’estetica. Il timone reattivo ci aiuta a metterci rapidamente nel taglio giusto modificando leggermente la rotta. Ne approfitto per spingere la manetta a fondo arrivando a 3.950 giri e 24,8 nodi con un consumo di appena 51 litri/ora.
Purtroppo durante una fiera è sempre poco il tempo a disposizione per testare i mezzi, per cui siamo costretti a rientrare in porto, con la stessa semplicità con cui siamo usciti.
Consiglio questo mezzo a chi interpreta il mare come comodità, per uscite familiari e anche per chi gestisce un’attività di charter. Consumi ridotti, navigazione agevole e ampi spazi senza rinunciare alle comodità in cabina rendono il Venere 28 Flash ideale anche per una crociera estiva per una famiglia con 2 bambini piccoli. Se a questo aggiungiamo il design intramontabile espresso da questa imbarcazione, riusciamo da soli a capire la grande cura artigianale che si cela dietro questo gozzo.
Scheda tecnica
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