Come scegliere la catena dell’ancora
L’ancora è un elemento fondamentale per la nostra barca. Deve offrirci sicurezza sia nelle domeniche di sole che in occasione di tempeste. Ma al di fuori del tipo di ancora (ognuna ha maggior tenuta che varia in relazione alla tipologia di fondale o a seconda del modello), non ci sarà sostegno se non è corredata di una catena adeguata a sostenere le sollecitazioni causate dal movimento della barca, spinta da vento e corrente. Facciamo un po’ di chiarezza su quest’ultimo punto dandovi qualche spiegazione in più sulla scelta della catena.
Generalmente l’unico fattore preso in considerazione è il diametro. Una catena da 8 mm è più resistente di una da 6 mm, una da 10 mm resiste più di una da 8 mm e così via. In realtà il discorso è più complesso, poiché ci sono diversi metodi di costruzione. Sfogliando il catalogo di un negozio, possiamo trovare costi notevolmente variabili anche tra catene dello stesso diametro. Vi spiego perché.
Innanzitutto partiamo dai materiali. Le catene possono essere realizzate in acciaio inossidabile o in acciaio zincato a caldo. Entrambe le lavorazioni sono effettuate per evitare che la salsedine e l’usura possano corrodere la superficie. La zincatura ha un prezzo, ma anche una durata inferiore rispetto all’acciaio inox, poiché lo zinco funge da anodo sacrificale contro la corrosione e quindi col passare del tempo la zincatura tende a rimuoversi.
Altri valori da analizzare sono il carico di rottura e il carico di tenuta. Quest’ultimo consiste nella forza alla quale la catena può resistere senza alcuna alterazione di struttura, ossia il carico ordinario. Il carico di rottura, invece, indica la forza oltre la quale la catena si rompe, che deve essere di gran lunga superiore al carico di tenuta perché deve sopportare eventuali strappi, ad esempio causati da un’ancora incagliata o da un’onda che ci solleva all’improvviso la barca.
Questi valori vengono anche riassunti nel “grado”. Una catena, infatti, con grado 60 e diametro da 6 mm ha un carico di rottura superiore di una catena da 8 mm, ma con grado 30.
Bisogna dare anche uno sguardo alla certificazione. Attualmente le catene sono disponibili con due certificazioni: ISO4565 o DIN766.
I due parametri sono equiparabili fino al diametro da 8 mm, ma a partire dal diametro da 10 mm bisogna stare attenti al passo indicato dal vostro barbotin, poiché, ad esempio il diametro 10 ISO ha un passo da 30 mm, mentre quello DIN ha un passo da 28 mm.
Quindi fate attenzione, poiché acquistando una catena con diametro da 10 mm, ma con standard diverso da quello previsto dal vostro verricello rischiate di trovarvi con un barbotin troppo largo o troppo stretto e di conseguenza siete impossibilitati ad utilizzare la catena (dubito vogliate calarla e tirarla a mano). Per una maggiore conoscenza del prodotto che stiamo acquistando, ogni azienda dovrebbe fornire anche un certificato, come quello proposto nella fotografia, in cui vengono elencate tutte le specifiche del nostro acquisto.
Per quanto riguarda la lunghezza da avere a bordo dipende dal punto in cui vi fermate.
Generalmente per l’ancoraggio è consigliato calare in acqua una catena di lunghezza da 3 a 5 volte superiore alla profondità di fondale.
Un ulteriore consiglio è quello di utilizzare un grillo (per collegare la catena all’ancora) di dimensioni maggiori rispetto alla catena poiché il grillo ha una resistenza inferiore a parità di diametro.
Conviene, infine, avere sempre a bordo uno strumento con cui poter tagliare la catena in ogni momento.
In una situazione di emergenza dobbiamo essere in grado di mollare e andare via. Visti i costi e l’impatto ambientale, vi consiglio di non lasciare sul posto l’intera catena, ma di troncarla in modo da conservare quella che avete nel gavone.