BSC 70: la prova in mare
Ho spesso ripetuto che quella dei 7 metri è la fascia più difficile da gestire per un cantiere. Si inizia ad avere più spazio a bordo e spesso si è tentati di esagerare con le modifiche pur di offrire un mezzo con molti comfort ma con pochissima praticità nell’utilizzo quotidiano. È la fascia in cui l’utente inizia a pensare ad una cabina, cerca di salire di livello da quei 5 metri che cominciano a sembrare stretti, prima del salto finale verso un mezzo pensato per la crociera. Il BSC 70 sembra rispondere perfettamente a tutti questi requisiti con un mezzo stabile e comodo sotto tutti gli aspetti. Analizziamolo insieme.
Sono al Salone Nautico di Genova, il BSC 70 nella versione Ivory mi aspetta ormeggiato nei pressi dell’area Suzuki Italia Marine alle 8.30 di mattina per evitare il caos del pubblico e poterlo testare senza difficoltà organizzative.
Da poppa si accede ad una delle due plancette rivestite (come tutto il piano di calpestio del gommone) in reFlex, che offre un buon compromesso tra estetica, comodità e praticità, poiché è un materiale non estremamente rigido come la vetroresina, è antiscivolo e respinge le macchie. A separare le plancette c’è il singolo motore Suzuki DF200AP.
Tramite due piccoli gradini passiamo verso il pozzetto, scavalcando la spalliera fissa del divanetto di poppa, che forma una C perfettamente simmetrica distribuita in 3 cuscini gavonati. La tappezzeria è a cellula chiusa ma con più imbottitura: in questo modo abbiamo il vantaggio dell’idrorepellenza abbinato alla comodità poiché la cuscineria non risulta eccessivamente rigida. A completare il quadrato di poppa è il tavolino ribaltabile, alle spalle della seduta di guida, che insieme al tendalino alloggiato sul roll-bar fino alla consolle crea un’unica area pranzo dove intrattenersi con gli ospiti. Avrei preferito una lunghezza leggermente inferiore dei cuscini laterali, poiché col tavolo aperto si ha poco spazio per il passaggio sul passavanti.
La zona della consolle è composta da una seduta monoposto con la parte inferiore ribaltabile a formare una seduta o un poggiareni. In basso c’è uno sportello dove poter inserire gli oggetti e tenerli all’asciutto.
Partendo dall’alto della plancia di comando abbiamo un profilo in acciaio che segue il perimetro del parabrezza.
Al centro c’è un unico display multifunzione integrato con il motore che fornisce tutte le informazioni riguardanti sia la navigazione che lo stato del motore, andando di fatto a sostituire ogni altro strumento analogico. È un’arma a doppio taglio per i miei gusti, sono favorevole alla tecnologia ed è molto semplice configurare gli strumenti di oggi, ma in caso di guasto ci si ritrova totalmente sguarniti di informazioni tecniche. Nulla di grave poiché gli strumenti sono personalizzabili da ogni utente in fase di acquisto.
Poco più in basso, sempre centrale, c’è il volante in versione “elegance” con i pulsanti on/off in acciaio inox a sinistra.
Queste ultime due dotazioni sono presenti di serie solo nelle linee Ivory e Ebony. Sulla destra invece si trova la manetta di controllo potenza.
In basso, infine, troviamo un primo rialzo fisso rivestito in reFlex e un secondo gradino ribaltabile poco più in alto per offrire sostegno durante la navigazione in piedi sfruttando la seduta in modalità poggiareni ed avere maggior controllo del battello.
Anteriormente alla consolle c’è una seduta ricavata nella scocca della vetroresina con poggiatesta integrato sulla parte inferiore del parabrezza. Questa seduta è gavonata per poter stivare gli oggetti più ingombranti. Se da un lato con questa fascia di dimensioni si inizia anche a pensare ad una piccola cabina, dall’altro apprezzo molto la scelta del cantiere di favorire gli spazi esterni, anziché creare una cabina solo sulla scheda tecnica, ma di fatto inutilizzabile dal diportista tipico.
Il prendisole invece è tradizionale, si sviluppa per tutta l’area di prua e i cuscini coprono diversi gavoni.
Il musone ha, al centro, il verricello a vista, molto utile per monitorare l’ancora senza dover chiedere aiuto ad una persona a prua, ed ha anche una superficie più ampia e rivestita con lo stesso materiale antiscivolo della coperta, per favorire gli attracchi di prua e quindi la salita/discesa dal battello.
Usciamo dal porto al minimo, a 650 giri e 1 nodo di velocità. A bordo siamo in 2 persone, il carburante è al 50% dei 190 litri totali e non c’è acqua nel serbatoio d’acqua dolce.
Dopo le tempeste dei giorni precedenti il meteo ci dà tregua con un mare piuttosto calmo, ma con raffiche di vento e diverse onde lunghe causate dal passaggio costante delle navi commerciali del porto di Genova. A 1000 giri siamo a 3 nodi con un consumo di 2,5 litri, ma appena superata la scogliera che delimita il porto procedo a 3000 giri in planata minima, a 13 nodi e 11,9 litri/ora.
Il Suzuki DF200AP è silenzioso, così come ci ha ben abituati, e grazie alla VVT, il sistema di fasatura variabile, basta salire di appena 500 giri per raggiungere la planata piena procedendo a 19 nodi e 16,8 litri/ora.
Il BSC 70 ha un’ottima carena, procede sempre parallelo alla superficie d’acqua e anche nei salti sull’onda offre un impatto leggero senza traumi per l’equipaggio a bordo.
Per questo motivo spingo ancora di più la manetta e mi porto a 4500 giri a 25 nodi con un consumo di 25,5 litri/ora, un perfetto equilibrio tra velocità e consumi come range di crociera.
Al dato dei consumi contribuisce il Lean Burn, il sistema dei motori Suzuki che consente di regolare il rapporto tra carburante e ossigeno in modo da consumare il minor quantitativo di benzina senza però inficiare le prestazioni, quando si procede ad un ritmo stabile.
Ed è molto piacevole navigare a questa velocità, l’impatto con l’onda non fa salire acqua a bordo e quindi è possibile procedere per lunghe traversate senza difficoltà.
Il parabrezza è un po’ piccolo, ma stando seduti garantisce una buona protezione.
Per gli amanti dei dati prestazionali, il BSC 70 plana in appena 3 secondi e raggiunge i 20 nodi in 5 secondi, mentre la velocità di punta è di 38 nodi a 6000 giri con un consumo di appena 59 litri/ora, mentre sollevando ulteriormente il trim al 50% arriviamo a 6350 giri a 39 nodi e 69 litri/ora. Ciò mi fa supporre che ci sia ancora qualche piccola regolazione da effettuare sul motore dal momento che rischia di andare fuori giri, come segnalato dal display di controllo del propulsore. Quindi c’è ancora margine di miglioramento su questi dati.
È ora di rientrare in porto in concomitanza dell’apertura della fiera al pubblico.
Consiglio il BSC 70 a chiunque cerchi un mezzo per poter uscire nelle tranquille giornate estive, ma anche durante tutto l’anno, dal momento che la carena ben disegnata consente di navigare con mare formato in caso di necessità. Il motore offre tutta l’affidabilità di Suzuki e un ottimo rapporto tra prestazioni e consumi, consentendo anche traversate più lunghe rispetto ad altri mezzi di pari dimensioni. Anche il charter può ricavare beneficio dall’allestimento poiché la tappezzeria assicura supporto e comodità a 6 persone, ricordiamo che il mezzo è omologato per ben 14 persone.
Scheda Tecnica BSC 70
Lunghezza f.t. 7,49 m
Larghezza f.t. 6,25 m
Portata persone 14
Compartimenti 5
Peso a secco 840 Kg
Diametro tubolari 62 cm
Capacità serbatoio carburante 190 l
Capacità serbatoio acqua 50 l
Motorizzazione Fuoribordo
Altezza specchio di poppa XL
Potenza massima 240 Hp
Categoria omologazione CE C
Prezzo solo battello a partire da € 33.900,00 +Iva
BSC COLZANI srl
Via Donizetti, 58
22066 Mariano Comense (CO)
Tel. +39 031 750618
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