Un’altura catch and release
Le modifiche del 2019 ai regolamenti di gara della Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee (FIPSAS) hanno aperto un orizzonte nuovo alla pesca in altura; ma, tralasciando le gare, possiamo scoprire un nuovo modo di pescare con un divertimento senza fine.
REGOLAMENTI CHE CAMBIANO
Le numerose polemiche sorte a seguito di gare in acque interne ed in mare hanno portato ad una svolta nel mondo della pesca agonistica in Italia.
Dopo aver gareggiato per anni in drifting Catch & Release, la Federazione ha deciso di modificare drasticamente anche il regolamento della traina d’altura, andando ad inserire punteggi tecnici e imponendo l’obbligo della ripresa video.
Questo cambiamento, che a molti può sembrare inutile, ha aperto un nuovo orizzonte alla pesca sportiva a tutti i livelli: aumentando, infatti, la quantità di rilasci si preservano le specie a rischio e si lasciano più pesci ai pescatori ricreativi.
UN’ALTURA NON TROPPO ALTA
Allargando lo spettro delle specie catturabili, si è ampliata radicalmente la possibilità di pescare su batimetriche meno significative, in questo modo, la possibilità di uscire in altura con barche meno impegnative e con motori decisamente più economici nei consumi diventa una concreta realtà e l’esercizio di preparazione ad una gara si traforma in un momento di sano divertimento.
Ma quali requisiti deve avere una barca per questo tipo di altura?
Iniziamo con il dire che devono essere rispettate tutte le norme sulle dotazioni di sicurezza necessarie e sull’omologazione adatta al tipo di navigazione che si andrà ad effettuare.
I gommoni indubbiamente avranno vita più facile, poiché a parità di dimensione hanno categorie di omologazione CE molto più idonee.
Una barca dovrà comunque avere una lunghezza di almeno 6 metri, una buona ed ampia dotazione di portacanne a riposo e la possibilità di montare portacanne ad Y per mettere più canne in pesca. I divergenti, magari auto costruiti, saranno rilevanti qualora si volessero filare in acqua più di 5 canne.
Nel caso in cui si utilizzino gommoni, avere a disposizione una struttura in resina o in metallo su cui “piazzare” più portacanne può essere la soluzione vincente.
ASSETTI VINCENTI
Ma come si mettono in pesca 5 o 7 canne senza difficoltà? Consideriamo che la distanza e l’altezza delle canne sono indubbiamente i fattori principali che creano problemi in pesca. Su barche larghe 2,50 metri bisognerà necessariamente ricorrere a canne lunghe, meglio se teleregolabili, per le canne lontane e portacanne divergenti per tenere tutti i fili distanziati.
L’altezza sull’acqua, invece, non costituirà un grosso problema, poiché i piccoli natanti sono spesso bassi di murata. Il gommone, per via del rollio quasi nullo, ci consentirà di tenere le canne inclinate verso il basso senza il rischio di perderle in mare.
CANNE E MULINELLI
Un’attrezzatura da altura perfetta non esiste: sono innumerevoli le variabili e le scelte tecniche, a cui ogni singolo pescatore deve spesso fare riferimento. Partiamo con il dire che generalmente le prede dell’altura non sono troppo impegnative e che una “batteria” di canne, di medio livello, magari da 20 lbs, può essere sufficiente ad affrontare la maggior parte delle situazioni. Le canne di lunghezza almeno di 2,10 mt dovranno essere anellate con anelli che prevengano il surriscaldamento del nylon. I mulinelli, rigorosamente rotanti, saranno da almeno 20 lbs, mai dotati di guidafilo. La bobina del nylon dello 0.40 e terminali dello 0.50 faranno il loro dovere per parecchie sessioni di pesca. Per la scelta degli artificiali, sulle canne lunghe, andremo a filare delle piume, dei Kona o dei Jet, mentre sulle corte rigorosamente minnow meglio se con grosse palette affondanti. Nell’ottica di pescare Catch & Release, utilizzeremo monoami e mai le ancorette.
L’AZIONE DI PESCA DOPO LO STRIKE: CATCH & RELEASE
Una volta sentito il cicalino che stride, contrariamente a quello che si possa pensare, la prima cosa da fare sarà ridurre notevolmente la velocità ed iniziare a recuperare le canne in acqua in ordine dalla più vicina alla più lontana. Sgomberato il pozzetto, saremo pronti per andare in combattimento, cercando di non stressare troppo il pesce. Con attrezzature ultralight, ogni combattimento sarà divertimento puro. Le canne sempre in piega ed il cicalino che urla ad ogni partenza ci garantiranno attimi di pura adrenalina. Appena il terminale sarà in bobina sarà importante forzare e portare il pesce al boga, per evitare di farlo soffrire oltremisura.