Centro Internazionale Radiomedico: C.I.R.M.
Nato con lo scopo di fornire teleassistenza sanitaria alle imbarcazioni senza medico a bordo è ad oggi il primo soccorso che viene chiamato in caso di malessere o incidente durante la navigazione o durante un volo. E’ il C.I.R.M. – Centro Internazionale Radio Medico– fondazione ONLUS che dal 1935 offre un supporto fondamentale a chi si trova in situazioni di difficoltà o emergenza sanitaria mentre è in mare o in aereo, preoccupandosi anche degli eventuali trasferimenti del malato.
Attivo 24h su 24, 7 giorni su 7 e completamente gratuito il CIRM opera senza distinzione di nazionalità sia in italiano che in inglese ed è contattabile attraverso le stazioni radiocostiere italiane, via telefonica o via e-mail.
Un dato significatico è proprio sull’utilizzo del mezzo di comunicazione con il quale contattare il centro: nel 2013 (dati ufficiali forniti dal CIRM) solo l’11% delle volte è stato utilizzato il telefonono, mentre nell’89% dei casi è stata scelta l’e-mail poichè integra al telesoccorso anche la possibilità di inviare le immagini della situazione critica a bordo aiutando la diagnosi e di conseguenza la cura.
A richiedere l’intervento del centro sono nella maggior parte dei casi le grandi navi mercantili troppo lontane dalle coste per poter pensare ad interventi estemporanei, ma nella restante casistica ci sono indistintamente traghetti, navi da crociera, pesca in costa ed in altura, yacht ed aerei.
La circostanza dei malesseri o degli infortuni è molto varia: traumi e incidenti, seguiti da malattie gastrointestinali come le diverticolosi, le appendiciti, le ulcere in fase acuta e le gastroenteriti, patologie talvolta eludibili da semplici controlli igienici approfonditi o da maggiore attenzione ai comportamenti a bordo.
Quando si tratta di prestare soccorso a grandi navi mercantili preparate a fronteggiare emergenze il lavoro del CIRM è senz’altro meno ostico.
“La situazione – ci spiega il Professor Francesco Amenta, Presidente CIRM – si complica in caso di patologie o infortuni a bordo delle imbarcazioni da pesca o da diporto, in genere di piccola stazza che, possono essere esposte ad un elevato rischio di un trattamento inadeguato in caso di problemi medici. Questo – prosegue – nonostante una delle caratteristiche peculiari della flotta italiana, sia peschereccia che da diporto, sia di navigare, in genere, in aree costiere, dalle quali nel giro di poche ore è possibile raggiungere un approdo.”
E’ sempre adeguato dunque che a bordo ci siano persone in grado di collaborare con il CIRM .
“Chi va per mare – raccomanda ancora Francesco Amenta – segua qualche corso di primo soccorso a taglio eminentemente pratico. Ne organizziamo anche noi e chi li segue fa molto meglio rispetto a chi limita le proprie conoscenze alla lettura estemporanea di un testo.”
Un tassello fondamentale per il primo soccorso è senza dubbio l’anamnesi: ossia un breve studio della storia clinica del paziente, per poi passare alla descrizione della sintomatologia o del malessere da cui poter trarre la diagnosi. Chi, dunque, si trova a chiamare il centro deve saper in primo luogo classificare il malessere come emergenza o urgenza, da queste poi si determina la tipologia di intervento con quale approcciare il soccorso.
Si parla di emergenza quando la vittima è in pericolo di vita ed è, quindi, necessario un intervento immediato come nei casi di: arresto cardiaco, infarto, emorragie arteriose, amputazione, shock, coma, insufficienza respiratoria, ictus, folgorazione ed ustioni estese.
Si parla invece di urgenza quando la vittima ha una parziale compromissione delle funzioni dell’apparato circolatorio o respiratorio, il tempo del soccorso deve comunque essere breve ed in questa casististica rientrano colpi di calore, emorragie contenibili, ferite profonde, fratture del bacino o della colonna. E’ bene tenere a mente questi dati: nel 2013 il CIRM ha registrato il 31% di interventi in codice giallo o rosso, a fronte del 20% che registra mediamente un pronto soccorso a terra, questo proprio a testimonianza della rilevanza delle operazioni del CIRM.
Cosa non deve mancare nella cassetta del pronto soccorso sulle imbarcazioni lo impone la legge che prevede un kit medico obbligatorio da tenere a bordo, mentre il CIRM suggerisce attraverso una semplice tabella delle integrazioni che in base alla loro esperienza possono risultare medicinali decisivi per il buon esito dell’intervento.
Ricordiamo che la cassetta che contiene i medicinali deve essere di materiale rigido, a chiusura stagna, facilmente asportabile e galleggiante.
E’ dunque buona norma allestire in sicurezza la propria imbarcazione, anche consultando e tendo a bordo testi o applicazioni per tablet e smartphone che aiutano la diagnosi e che possono essere molto utili in fase di primo soccorso “a condizione – spiega, infine, il Professor Amenta – che chi utilizza questi mezzi non abbia l’illusione di diventare medico per il solo fatto che ha in mano un manuale che tratta di salute”.
CIRM
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