Energia a bordo: l’inverter
Il progresso tecnologico e il formato tascabile degli strumenti elettronici dell’ultimo decennio hanno fatto sì che anche a bordo di un’imbarcazione vengano utilizzati tutti i dispositivi che usiamo quotidianamente in casa.
Per convenzione nella maggior parte dei natanti il voltaggio è di 12 Volts, come anche a 12V è la maggior parte delle batterie che si trovano in commercio.
Gli apparecchi che normalmente utilizziamo nelle abitazioni sfruttano la corrente alternata a 220V, perciò per poterli impiegare in barca è necessario trasformare la corrente da 12V a 220V.
Due sono le soluzioni più diffuse in commercio:
- Generatore di corrente: un dispositivo con un vero e proprio motore alimentato a carburante (benzina, diesel o altri combustibili) che sfrutta l’energia ricavata dalla combustione per emettere corrente alternata a 220V.
- Inverter: un dispositivo elettronico che trasforma la corrente da 12V a 220V attingendo energia dalle batterie di bordo. Esistono vari tipi di inverter con elettronica più o meno sofisticata a seconda del budget a disposizione, in grado di riprodurre fedelmente la corrente elettrica delle abitazioni tradizionali. A questo proposito distinguiamo due tipi di onde:
– Onda modificata: elettronica meno raffinata e più economica rispetto ad altri modelli che, pur non riproducendo la forma d’onda perfetta che abbiamo a casa, riesce comunque ad alimentare alcuni dispositivi, ma non quelli più sofisticati come televisori e pc.
– Onda sinusoidale pura: riproduce fedelmente il tipo di onda che si trova nelle abitazioni civili con le esatte caratteristiche che sfruttano tutti i dispositivi elettronici nati per la 220V.
Come accade per tutto ciò che ci circonda, vanno fatti i conti con la realtà. Entrambi i dispositivi presentano pregi e difetti, ma niente paura: tutto dipende dalle nostre attitudini e dalle necessità energetiche di bordo.
Se da un lato il generatore di corrente rappresenta uno strumento utile da portare in barca, dall’altro è comunque un peso addizionale, oltre al fatto che bisogna munirsi sempre della giusta quantità di carburante, ha un rumore di funzionamento, produce del fumo con cattivo odore e necessita di un’adeguata manutenzione tipica di ogni motore.
L’inverter, invece, ha dimensioni compatte e pesi molto inferiori, si può nascondere alla vista ed è facile da installare dato che si collega alle batterie già presenti a bordo della maggior parte dei natanti. Inoltre non ha bisogno di particolare manutenzione ed è sempre pronto all’avvio.
Sembra tutto facile, l’inverter può infatti lasciare credere che si possano “traslocare” tutti gli apparecchi da casa a bordo senza pensieri e che ad esso si possano collegare tutti i dispositivi possibili, ma in realtà non è così. Un limite c’è ed è posto dalla capacità del pacco batterie di cui si dispone e dalla potenza dell’inverter stesso. É molto importante scegliere un buon brand per il proprio inverter, per assicurarsi un’elettronica di buon livello e quindi un’onda pura ben strutturata, che non rovini i nostri dispositivi.
Sarà indispensabile optare inoltre per una potenza adeguata dell’inverter, calcolando sin da subito e con precisione i propri consumi presenti e futuri (es. aria condizionata, macchina del caffè, ecc…) calcolando anche i tempi di utilizzo per installare un pacco batterie proporzionato e di corretta tecnologia (AGM, Litio, ecc…).
L’azienda NDS Energy, che ringrazio per avermi fornito le informazioni necessarie per scrivere questo articolo, consiglia un inverter da almeno 1500W poiché può essere utile a soddisfare un po’ tutte le esigenze, anche quelle future. Se ad esempio dopo 2 anni voglio installare l’aria condizionata, mi servirà molta più energia di quella richiesta per un semplice caricatore per smartphone e pc. In questo modo il diportista effettua la spesa una sola volta acquistando uno strumento elettronico di bordo che può adattarsi anche a esigenze più importanti.
Un’altra caratteristica che NDS offre per i suoi prodotti e da tenere in considerazione è l’inverter con Onda pura e switch IVT integrato, in grado di effettuare uno scambio di sorgente elettrica in automatico.
Proponiamo un esempio pratico: sono in barca in navigazione e sto usando l’inverter per alimentare un dispositivo. Torno in porto e dimentico di spegnere l’inverter. Scendo in banchina e collego il cavo di alimentazione esterno. L’energia di banchina si somma alla frequenza dell’inverter e può portare danni a causa della sovrapposizione di frequenza d’onda. A risolvere questo problema esiste lo switch IVT integrato, che stacca l’inverter dal circuito di bordo, quando c’è una corrente esterna a 220V in ingresso.
Se ho comprato già un inverter senza questa funzione, è comunque possibile aggiungere lo switch anche successivamente con un dispositivo esterno chiamato “Priority Switch”.
Questa funzione risulta particolarmente utile a chi desidera portare la corrente 220V a tutte le prese interne della barca, senza doversi collegare alla presa sita sull’inverter.
In questo caso, vista la comodità e l’attitudine casalinga, il rischio che il diportista dimentichi di aver attivato l’inverter è molto alto e potrebbe causare gravi danni all’inverter o ai dispositivi ad esso collegati.