Corrosione galvanica: che cos’è e come prevenirla
Mentre navigo, mi accorgo che la mia barca vira rispondendo più lentamente al timone. Sosta rapida e mi immergo per scoprire che una delle due pale dei timoni è stata troncata di netto. La causa attribuibile a questo fenomeno è la corrosione galvanica.
La corrente galvanica è una reazione elettrochimica, che si verifica tra due metalli che hanno un potenziale* diverso e che si trovano a contatto tra loro in un elettrolita (ossia un liquido che conduce corrente, come l’acqua di mare). Questa differenza fa sì che il metallo con maggior potenziale (ovvero il più nobile) acquisisca elettroni da quello meno nobile (chiamato anodo), che si corrode. Nel mio caso si trattava dell’acciaio della linea d’asse, a contatto con il timone in bronzo.
L’intensità della corrente galvanica (e quindi la velocità di corrosione) varia in base a diversi fattori, oltre alla differenza di potenziale, come la temperatura o la salinità dell’acqua.
In carena, tuttavia, coesistono materiali con potenziale diverso, quindi siamo inevitabilmente costretti a perdere il materiale meno nobile.
*Il potenziale di riduzione è una misura della tendenza di una specie chimica ad acquisire elettroni, cioè a essere ridotta.
COME RISOLVERE QUESTO PROBLEMA?
La soluzione è semplice. In commercio si trovano, anche a basso costo, i cosiddetti anodi sacrificali, che hanno la funzione di corrodersi al posto di altri elementi. Questo perché lo zinco ha un potenziale elettrochimico più basso rispetto agli altri metalli usati a bordo, e quindi sarà proprio questo a consumarsi invece che (come nel mio caso, ahimè) il timone. Gli anodi sacrificali vanno montati a contatto con l’elemento che rischia di consumarsi e vanno controllati periodicamente, perché devono essere sostituiti quando sono al 70% circa dell’usura totale. Per questo motivo è sempre bene averne qualcuno di scorta a bordo.
La velocità di corrosione degli zinchi è, inoltre, indice di un corretto isolamento dell’impianto elettrico a bordo: lo zinco deve corrodersi. Se non lo fa, vuol dire che ci sono problemi di messa a terra dell’impianto elettrico e quindi c’è qualcos’altro che si sta corrodendo al posto dello zinco.
Bisogna, infatti, assicurarsi che gli elementi elettrici montati siano messi a massa sul polo negativo della batteria, e non su altre porzioni metalliche a bordo. Il rischio è che si generi una differenza di potenziale maggiore e che perciò si possa corrodere l’elemento su cui abbiamo messo a massa il cavo (blocco motore, chiglia, presa a mare). Le conseguenze possono essere gravi fino ad arrivare all’affondamento del mezzo.
CORROSIONE GALVANICA: NON SOLO IN ACQUA
Ma la corrosione galvanica non riguarda solo le parti immerse. Inevitabilmente l’intera barca avrà sulle superfici tracce di sale, che con l’umidità diventerà un elettrolita e innescherà il processo di corrosione galvanica. Questo capita, ad esempio, quando vengono installati i verricelli su placche di rinforzo in acciaio. La base del verricello generalmente è in lega leggera, di conseguenza la combinazione tra sale e umidità è in grado di corrodere la base. È possibile ovviare a questo problema installando un supporto di materiale inerte tra i due metalli o usando i prodotti in commercio idonei all’isolamento.
Altro elemento da non trascurare, per il motivo appena indicato, sono i perni di fissaggio di componenti fondamentali. Come potete vedere nella scala del potenziale elettrochimico, è meglio spendere qualche euro in più utilizzando perni di fissaggio in acciaio inox 316 passivato piuttosto che in ferro. Ultimamente possiamo trovare anche vernici che isolano il metallo dalla corrosione galvanica. Sono molto utili, ma hanno un effetto collaterale: se la vernice si scalfisce in un punto, l’intero fenomeno si concentrerà in quel punto, che finirà per bucarsi. Per questo motivo è bene utilizzare uno zinco di protezione anche quando si usano questi prodotti.
UN ULTIMO CONSIGLIO
Altra precauzione è quella di non lasciare la barca con il cavo di terra per la 220V in banchina collegato a bordo. In questa situazione, la colonnina, con la sua messa a terra in comune con le altre colonnine del pontile, fa da collegamento tra la nostra barca e quella dei vicini: se la nostra imbarcazione ha materiali meno nobili di quella accanto rischiamo che si verifichi il fenomeno della corrosione. Per prevenire questo problema, in commercio esistono degli strumenti chiamati isolatori galvanici.
Per gli amanti del fai da te un ultimo consiglio. Se lasciate la barca tutto l’anno in acqua e vi occupate voi delle manutenzioni a bordo, valutate l’acquisto di una muta da sub, che vi isoli dalle temperature invernali!