Tutti i trucchi per la traina con artificiali siliconici in primavera
Una tecnica versatile, che ci consente buoni carnieri e che è praticabile da tutte le barche ed in ogni fascia di età. Una pratica che in primavera può regalarci giornate di divertimento. Vediamo insieme la traina con artificiali siliconici.
TEMPO DI TRAINA
Ogni tecnica di pesca ha da sempre il suo periodo di riferimento. Che si intenda in senso meteorologico o stagionale, certo è che vi sono momenti specifici in cui insidiare determinati pesci con alcune tecniche ed ancor di più, con alcune esche.
Alla fine dell’inverno, quando le giornate si allungano e l’acqua inizia lentamente a scaldarsi in superficie, ancor di più, dopo lunghi periodi di piogge che mettono in movimento minutaglia e detriti in superficie, gli sparidi del sotto costa si mettono in caccia, ma solo astuzia, tecnica ed esperienza ci consentiranno di avere ragione sugli esemplari di taglia.
AL POSTO GIUSTO
La prima regola per fare traina costiera è avere del tempo a disposizione per la ricerca dei pesci. A differenza di altre specie, infatti, gli sparidi che cacciano in superficie, pur avendo la tendenza a rifugiarsi a ridosso delle secche nel basso fondo, si spostano per nutrirsi in zone dove l’acqua è più calda e più carica di nutrienti.
Partiremo, quindi, a scandagliare le secche a ridosso di spiagge e banchi di posidonia, avvicinandoci alla costa (nel rispetto delle normative) e facendo attenzione ad eventuali palloni segnasub.
Le profondità operative saranno dai 4 mt fino ai 15 mt, cercando di passare ripetutamente sia a favore di sole che con la luce alle spalle, idem per la corrente. E la presenza di reti? Per quanto possa sembrare assurdo, la presenza di segnali di reti o spesso di reti da posta per le seppie fa sì che questi pesci si avvicinino pericolosamente a questi inganni, probabilmente per le turbolenze create dagli stessi.
L’OCCHIO ELETTRONICO
L’uso dell’elettronica in queste circostanze diventa determinante per l’azione di pesca.
Possiamo distinguere 3 strumenti utili per la pesca e nello specifico: il plotter cartografico, l’ecoscandaglio e il radar.
– Il plotter cartografico ci consente di individuare le zone di pesca tramite le secche presenti sulle carte; se poi è dotato della moderna funzione 3D o ancora della possibilità di colorare le batimetrie, allora si ha la possibilità di indirizzare la barca con largo anticipo verso le zone “calde”, rendendo possibile la pesca anche con diverse attrezzature in acqua. La funzione della traccia inoltre permette di tenere sott’occhio il percorso fatto e di pescare in aree dove abbiamo avuto la prima allamata in tutta certezza.
– L’ecoscandaglio svolge un ruolo fondamentale nell’azione di pesca. I pesci in caccia, infatti, sono sempre staccati dal fondo e la presenza di movimento non può che farci insistere su determinati punti piuttosto che su altri, senza contare poi, che qualora l’ecoscandaglio fosse dotato delle moderne funzioni di visione laterale (side view) ci consentirebbe di individuare con estrema precisione su quale lato della barca e a quale distanza sono i pesci, dandoci la possibilità di pescare con estrema precisione. Anche l’individuazione di eventuali reti e palamiti abbandonati può essere d’aiuto per evitare di perdere artificiali e prede.
– Il radar, quale miglior strumento per verificare la distanza dalla costa e la presenza di ostacoli? Il radar rimane un ausilio che, se presente, rende il tutto estremamente più sicuro.
TRAINA LENTA MA NON TROPPO
Tra i diversi tipi di traina costiera, questa è indubbiamente quella che richiede la maggior cura nella gestione della barca.
Dovendo far navigare artificiali di pochi cm, evitando che ruotino infruttuosamente, dobbiamo provare ogni singolo artificiale una volta messo in acqua. Generalmente la velocità di traina è compresa tra i 2,7 ed i 3,3 nodi, ma sarà determinante osservare la corrente per capire poi, realmente, qual è la velocità che raggiungono gli artificiali una volta messi al seguito.
In questa azione di pesca i moderni motori dotati di manetta elettronica e trolling mode ci vengono in aiuto consentendoci di tenere la barca a velocità costante e liberando lo skipper da compiti gravosi e spesso difficili.
Il motore, di contro, andrà tenuto completamente in acqua limitando al minimo le turbolenze ed i rumori sospetti.
ASSETTO DI PESCA
Avendo a disposizione portacanne, indubbiamente l’assetto migliore è con 3 o 4 canne.
Attenzione, però, vista la poca distanza dalla barca e la velocità contenuta potrebbe, in particolari condizioni di corrente, essere più proficuo mettere in acqua una canna in meno, favorendo così la fluidità della pescata e prevenendo garbugli spesso complessi.
Le lenze andranno filate a circa 35/40 metri dalla barca sulle canne laterali e a 30/25 metri sulle centrali.
Questi sparidi estremamente sospettosi, infatti, tendono a risalire una volta che la barca si è allontanata: in condizioni particolari, ci è capitato di dover filare le lenze anche a 50 metri dalla barca prima di vedere la prima mangiata della giornata.
ATTREZZATURE ED ARTIFICIALI
Non esiste una canna specifica per una traina costiera così leggera, ma la canna che meglio raggiunge i nostri scopi è indubbiamente quella da spinning.
Per le nostre sessioni di pesca utilizzeremo infatti canne ad azione FAST da 20/40 gr con vette molto sensibili nelle misure di 2,40 e 2,70 mt, in questo modo riusciremo ad avere una risposta rapidissima dalla vetta non appena i pesci aggrediscono l’esca ed al tempo stesso una buona riserva di potenza qualora si presentassero dei commensali oversize.
Per i mulinelli andremo su una taglia 5000/5500 imbobinati con trecciato del diametro dello 0,08 o 0,10, a cui abbineremo un piccolo shock leader di fluorocarbon, al termine del quale inseriremo uno snap da spinning: il terminale sarà da 2,20 mt di fluorocarbon dello 0.18 o 0.16 nelle giornate di acqua limpidissima.
Utilizzeremo rigorosamente artificiali siliconici, colorazione bianco o grigio glitterato o ancora nero, nella misura di 5,5 cm montati su Ami Aberdeen.
Sarà opportuno preparare diversi terminali per ogni artificiale, perché individuato l’artificiale più catturante utilizzeremo quello su tutte le canne da pesca.
CONCLUSIONI ETICHE
In una tecnica estremamente versatile e catturante, il rispetto delle regole e dell’avversario sarà determinante.
Evitare, infatti, di trattenere gli esemplari giovani e soprattutto rispettare le misure minime e le quantità di pescato saranno un imperativo per tutti.