Il Cilento, tra miti, natura e pesca: tutti gli spot e le tecniche
Nel selvaggio Cilento, esiste un tratto di costa che offre i più svariati scenari di pesca, dandoci la possibilità di dedicarci, con sorprendenti risultati, alla tecnica che più desideriamo. Il tratto compreso tra Punta Licosa e Capo Palinuro, al cui centro è collocato il rinomato porto di Acciaroli, certamente non delude le aspettative anche del pescatore e del viaggiatore più esigente.
UN MARE DA TOGLIERE IL FIATO
Circa 30 miglia nautiche separano l’imponente promontorio di Capo Palinuro dal parco marino di Licosa. Considerata una delle dodici località balneari più belle al mondo, è scenario di avventure di leggendari pionieri come Ulisse, che secondo la leggenda proprio qui si fece legare all’albero della sua barca per non cedere al canto delle Sirene.
Ci troviamo su un territorio che ha ricevuto negli anni numerose Bandiere Blu e che può vantare due importanti parchi naturali: l’Area Marina Protetta di S. Maria di Castellabate, che comprende tutta l’area di Punta Licosa, e il Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano, secondo parco d’Italia per dimensioni, che comprende maggiormente le zone terrestri interne.
In questo luogo lontano dal caos cittadino, si può ancora ammirare una natura incontaminata che fa da padrona con i suoi ulivi e con il suo mare cristallino, in cui si dice che persino Ernest Hemingway abbia calato le sue lenze durante il suo soggiorno ad Acciaroli.
Insomma, tra Ulisse che ci ha incantato con le sue gesta ci ha incantato ed Hemingway che ci ha fatto sognare attraverso i suoi racconti, questo mare ha fascino da vendere!
E basta dare un occhio alle carte nautiche, notando le batimetriche, le secche e le punte lungo la costa, per capire che da vendere non ha solo il fascino, ma innumerevoli spot di pesca!
IN ALTURA…
Le acque cilentane non offrono batimetriche di 1500/2000 mt, tipiche della traina d’altura, ma già a poche miglia di distanza dalla costa troviamo delle linee batimetriche interessanti tra i 150 e i 700 mt di profondità, su cui concentrare la nostra azione di pesca. Non dimentichiamo la Secca dei Candelieri, che dal sommo di circa 130 mt sprofonda a circa 500 mt.
Dopo il breve periodo invernale, già da marzo/aprile si vede l’arrivo del periodo migliore, con le temperature che iniziano a riscaldarsi e il meteo che ci regala giornate di mare piatto.
In questa stagione è facile uscire la mattina all’alba con diversi strati di vestiti, cappotti e cappelli di lana, per poi ritrovarsi nelle ore centrali a mezze maniche e con la voglia di tuffarsi in mare dopo un bel combattimento.
Oltre alle bellissime aguglie imperiali, che fanno da padrone da marzo a ottobre, non è raro incontrare alalunghe (che qui sono sempre di buona taglia) e tonni di branco, specialmente nei mesi più caldi, lampughe, nel periodo autunnale, e pesci spada.
Consiglio di decidere a quali pesci ci si vuole rivolgere prima di impostare la battuta di pesca.
Personalmente, amo trainare quasi solo ed esclusivamente a rostrati. Nel caso in cui vogliate fare lo stesso, vi suggerisco di mettere da parte i minnow ed utilizzare solo esche di superficie trainate veloci.
Quindi, lasciamoci conquistare dai kona dai 12 cm fino anche ai 30 – esca grande, pesce grande! -, jet kona, bird sia da utilizzare in tandem come richiamo, sia singoli pescanti, grossi mossi siciliani e grosse piume con testina piombata.
L’importante è che siano realizzati per navigare correttamente a velocità comprese tra i 7 e i 9 nodi. Non abbiate paura di spingere la manetta dell’acceleratore, sono pesci velocissimi che non ci pensano due volte ad attaccare un’esca trainata anche a 10 nodi.
Pensando invece di impostare la battuta a tunnidi, saremo costretti a ridurre la velocità fino a 6/7 nodi per far lavorare minnow affondanti.
C’è solo l’imbarazzo della scelta tra X-rap, Halco, Yo-zuri, senza trascurare i vecchi ma micidiali Rapala magnum, che utilizzeremo sia da soli che ulteriormente affondati con l’ausilio di piombi a sgancio rapido dai 400 gr a 1 kg, meglio se frazionati lungo la lenza, concentrando le nostre esche nella schiuma della scia.
NEL SOTTOCOSTA…
Nelle prime due/tre miglia dalla costa del Cilento è possibile dedicarsi a diverse tecniche, sia con esche artificiali che naturali, a seconda del periodo.
Da novembre ad aprile, su batimetriche dai 40 ai 90 mt ci si può dedicare ai tanto amati calamari, con la tecnica del tataki. Di solito, la mattina presto e la sera sono gli orari migliori, ma nelle giornate giuste non è difficile che restino in attività durante tutta la giornata.
Una volta catturati, tanto vale sacrificarne qualcuno da innescare, dato che gli spot per pescare col vivo qui sono davvero tanti e buoni!
La zona di Licosa (facendo attenzione al parco) è davvero sorprendente, con i suoi spacchi tra la posidonia è l’ambiente ideale per cercare dentici e cernie, ma non sono da sottovalutare tutti gli scogli isolati e i massi antistrascico sul fango che possiamo trovare scandagliando, per andare alla ricerca di cernie bianche e dentici corazzieri, così come la secca delle sarde a poche miglia dal porto di Acciaroli.
Verso sud, davanti Pisciotta troviamo un’altra ottima zona con grotto, spacchi e cadute: ideale per tentare la cattura di qualche cernia bruna oversize!
Gli stessi spot, aggiungendo anche la secca dei Candelieri – che però non si può definire “sottocosta”: dista 10 miglia da terra – , sono altrettanto validi anche per le tecniche verticali come il vertical jigging, lo slow pitch e l’inchiku.
La traina costiera è sempre un’alternativa divertente e redditizia, data la discreta quantità di pesci serra e barracuda lungo tutto il tratto di costa. Le esche da preferire saranno minnow affondanti nelle misure dai 6 agli 11 cm e grossi cucchiaini.
Da fine agosto ad ottobre, invece, ci si potrà divertire con le lampughe e gli alletterati che invadono il sottocosta. Ridimensionando tutta l’attrezzatura e le esche, prediligendo piumette dai 4 ai 10 cm trainate ad una velocità di 4/5 nodi, non sarà difficile avere un gran numero di allamate durante il giorno, specialmente se avrete la fortuna di trovare qualche oggetto galleggiante alla deriva.
In questi casi non sottovalutate l’ipotesi di recuperare le esche in traina, fermarvi ed effettuare qualche lancio a spinning: il divertimento sarà assicurato, a patto però di evitare inutili stragi, praticando il catch&release, fermo restando che nessuno vi nega il piacere di trattenere uno o due pesci per la cena.
IN SUBACQUEA…
Il Cilento mi ha visto nascere come pescatore in apnea. Poi ho praticato questa tecnica assiduamente come sola ed unica per 15 anni, battendo in lungo e in largo tutto il tratto di costa da Agnone a Palinuro.
Devo dire che merita davvero ed offre infinite possibilità di fare ottimi carnieri, sia immergendosi da terra che con un’imbarcazione al seguito.
Scartando la zona di Licosa in quanto parco marino interdetto alla pesca subacquea, iniziamo proprio dal porto di Agnone.
Verso nord troviamo una scogliera a picco sul mare, le Ripe Rosse. Qui si può pescare sia in acqua bassa, entro i 5/6 mt, sia verso il largo, sui 15 mt, dove troviamo una bellissima zona di grotto.
Al largo del porto, invece, su un fondale di circa 20 mt, sono presenti diversi tripodi antistrascico poggiati sul fango: vale sempre la pena farci qualche tuffo nella speranza che ci regalino una sorpresa.
Superando il porto di Acciaroli, immergendoci all’altezza della torre del Caleo, inizia un altro tratto di costa in cui è possibile impostare una bella pescata in acqua bassa.
Spingendoci fino a La Punta, troveremo un altro fantastico spot per pescare sia in acqua bassissima (ho fatto carnieri incredibili di cefaloni, spigole e orate in 50 cm d’acqua) che su fondali dagli 8 ai 15 mt.
Proseguendo verso sud, incontriamo Pioppi (culla della dieta mediterranea) con la sua barriera frangiflutti da perlustrare, senza tralasciare qualche tuffo davanti alla foce del piccolo fiumiciattolo che sfocia appena a nord del paese.
Saltiamo completamente la zona di Casal Velino e raggiungiamo la Torre del Telegrafo di Ascea, superata la quale ci troveremo su un’ampia zona di grotto mista a posidonia, con spacchi interessanti a partire dai 10/12 mt ed interamente pescabile fino all’altezza di Pisciotta. Qui possiamo tentare qualche tuffo profondo anche oltre i 30 mt.
Cernie brune, dentici e corvine saranno le prede più comuni.
NOTIZIE UTILI SUL CILENTO
CARBURANTE NAUTICO
In questo tratto di costa è possibile fare rifornimento alla propria imbarcazione solo nei porti di Acciaroli, Casal Velino e Palinuro.
Nei periodi di bassa stagione è necessario telefonare al numero di telefono sulla bacheca delle pompe di benzina e richiedere che vi vengano ad aprire.
PERICOLI PER LA NAVIGAZIONE
All’imboccatura del porto di Acciaroli sono presenti due secche molto pericolose per la navigazione, specialmente la secca del Generale, con fondale minimo 0,5 mt.
Consiglio di fare attenzione alla segnaletica, controllare la carta nautica e di entrare/uscire dal porto mantenendosi vicini al molo di sopraflutto.
L’ingresso del porto di Casal Velino è spesso in parte insabbiato e consiglio di entrare ed uscire restando molto vicini al molo di sopraflutto.
All’interno del bacino portuale di Pisciotta sono presenti due scogli affioranti. Prestare attenzione.
DOVE DORMIRE NEL CILENTO
IN BARCA NEL CILENTO
- Porto di San Nicola (Agnone): è il porto più vicino a Punta Licosa, tranquillo e rimesso a nuovo da poco. (Coordinate 40°13’,09 N 14°59’,20 E) Capitaneria: Tel. +39 0974-904477
- Porto di Acciaroli: negli ultimi anni ha visto un notevole sviluppo grazie ai lavori di riqualificazione dell’isola pedonale (ex parcheggio) e della banchina di sopraflutto. Anche con la realizzazione di diversi locali adibiti ad attività commerciali, come ristoranti e negozi. È attrezzato con tutti i servizi per il diporto e risulta molto comodo e piacevole. Per questo, specialmente nel periodo estivo, è molto affollato. (Coordinate 40°10’,98 N 15°01’,82 E)
Capitaneria: Tel. +39 0974-904477 - Porto di Casal Velino: anch’esso perfettamente attrezzato con tutte le comodità e i servizi per il diporto. A pochi passi è possibile raggiungere diversi ristoranti e negozi, oltre ad una piacevole passeggiata lungo la spiaggia che porta fino ad Ascea. (Coordinate 40°10’,45 N 15°07’,43 E)
Capitaneria: Tel. +39 0974-908832 - Porto di Pisciotta: piccolo porto situato in una posizione davvero paradisiaca. Adatto a chi non ha grandi pretese di vita mondana ma vuole prevalentemente riposarsi (o pescare). Nonostante offra comunque qualche ristorantino e bar a pochi passi. (Coordinate 40°06’,09 N 15°13’,71 E)
Capitaneria: Tel. +39 0974 938383 - Porto di Palinuro: all’estremo sud del tratto di costa di cui abbiamo parlato, Palinuro è sicuramente una località molto rinomata per le vacanze estive. Il porto, incastonato nel Capo, è di conseguenza molto gettonato. Anche qui possiamo godere di tutti i servizi per il diporto. (Coordinate 40°01’,81 N 15°16’,74 E)
Capitaneria: Tel. +39 0974 938383
A TERRA NEL CILENTO
- Hotel La Playa: situato direttamente sulla lunga spiaggia di sabbia di Acciaroli. Arredato con gusto, è l’ideale per chi vuole dimenticarsi dell’auto e soggiornare a pochi passi dal centro e dal porto. Questo senza rinunciare al relax usufruendo della bellissima spiaggia attrezzata e dell’ottima cucina del ristorante sul mare.
- Residenza Le Serre: situato ad Acciaroli, in alto rispetto al livello del mare in un’oasi di verde, gode di una vista mozzafiato. L’ideale per chi ha voglia di esplorare il territorio in auto. Con questa potrà recarsi anche all’omonimo stabilimento balneare Le Serre di Mare: curato nei minimi particolari, un vero paradiso!
- Le Tre Palme: collocato a picco sul mare, a pochi passi dal porto di Acciaroli, è quasi possibile pescare lanciando dal terrazzino delle camere! Arredato con gusto e ricercatezza dei materiali, vi sorprenderà per la posizione davvero incantevole.
- A’ Machina: immerso nel verde, nelle vicinanze del Borgo medievale di Pisciotta, necessita dell’uso dell’auto per raggiungere il mare. Ciononostante è in una posizione ottima per visitare il Cilento, oltre ad essere davvero incantevole.
- Hotel il Gabbiano: situato sul mare, con discesa privata nelle meravigliose acque di Palinuro. Dista 10 minuti dal centro e dal porto e dispone di ristorante interno.