Rimessaggio: consigli utili per l’invernale
Lasciando i bei ricordi estivi alle spalle è ora di pensare al rimessaggio dell’imbarcazione e di preparala al meglio per il lungo inverno. A meno che non abitiate vicino al mare dove potrete quindi godere, volendo, di uscite in barca durante giorni invernali meteorologicamente più favori e caldi, il consiglio è quello di tirare la barca a secco per trovarla al meglio in primavera.
Ma riporla in secco non è l’unico step da effettuare per proteggerla da intemperie e usura. Andiamo per gradi e vediamo alcuni consigli utili per il rimessaggio.
LA COPERTA
Se la barca non è di grandissime dimensioni è bene dotarsi di un telo impermeabile e traspirante che ne avvolga tutta la parte di coperta, non è una grande spesa, ma consideratelo un piccolo investimento che vi garantirà una buona protezione dallo sporco. Un buon telo lo trovate anche ad un prezzo medio di circa 100 euro. Se la barca è all’esterno vale la pena verificare che sia abbastanza robusto da proteggerla anche dagli agenti atmosferici.
Il solo telo però non basta: innanzitutto va svuotata, bisogna sistemare le cuscinerie con prodotti specifici e se possibile riporre queste ultime in un luogo asciutto e sicuro fuori dall’imbarcazione. Una volta che la coperta sarà vuota è necessario pulire tutte le superfici con dei prodotti idonei: acciaierie, vetroresina, quadro comandi, ponendo particolare attenzione al ripristino della pavimentazione, specialmente se è in teak.
I pavimenti in teak, infatti, vanno trattati e oliati a dovere, stessa cosa vale per le pavimentazioni in materiale sintetico, anch’esse richiedono manutenzione, che sarà però di certo meno impegnativa.
Un’altra nota dolente, vista la frequenza, è la ruggine: sul ponte di coperta, infatti, troviamo anche le acciaierie che vanno trattate con dei prodotti dedicati. Tutti i trattamenti sono consigliabili proprio in fase di rimessaggio, in modo che le acciaierie possano rimanere lucide fino a primavera, quando si dovrà solo dare una rinfrescata al trattamento, anziché lavorare di olio di gomito, sprecando magari belle giornate di sole in porto a sistemare, piuttosto che uscire in barca.
In ultimo la timoneria: è uno step veloce, insomma se l’abbiamo usata fino a ieri e tutto funzionava basterà ingrassare un po’ i cavi e con una spesa di una ventina di euro le timonerie dovrebbero essere assicurate.
CATENA E ANCORA
Un cenno a parte deve essere dedicato alla catena e all’ancora che è auspicabile siano smontate poiché solo in questo modo sarà possibile verificarne il loro stato. L’ancora va lavata con acqua dolce e riverniciato un metro ogni 10 per tenere il conto delle lunghezze in fase di ancoraggio; il gavone va pulito e sciacquato per evitare il ristagno di acqua e detriti, causa anche di sporcizia e olezzi maleodoranti.
SOTTOCOPERTA
Assicuratevi che sia tutto asciutto e lasciate vuoti e aperti sportelli, gavoni e porte per assicurare una buona ventilazione. Sbarcate e assicurate in posto asciutto e protetto tutte le dotazioni di sicurezza e i medicinali di primo soccorso.
Il serbatoio dell’acqua dolce e lo scaldabagno vanno svuotati, consigliamo di inserire un antigelo e un antibatterico. Successivamente vanno riempiti nuovamente.
Negli interni l’utilizzo di un deumidificatore potrebbe essere una buona idea.
Assicurate, inoltre, la chiusura ermetica di oblò, passi uomo e porte che danno all’esterno. I serbatoi del carburante vanno anch’essi trattati con prodotti antifungini e antibatterici e infine, dopo averli riempiti nuovamente, potremmo effettuare un cambio dei filtri. Controllare e assicurate bene le prese a mare.
LA CARENA
Ve lo abbiamo già scritto molte volte, ma come si dice, repetita iuvant, quindi: attenzione alla carena! Con l’ausilio di un’idropulitrice (che sarebbe il massimo!) dovremo rimuovere le tracce di sale, sabbia, alghe e calcare, toglieremo così anche i residui di antivegetativa, che andrà ridata alla barca in primavera prima del varo.
Se non disponiamo di un’idropulitrice dovremmo armarci di pazienza ma soprattutto di olio di gomito e lavorare con scopettone, spugne, acqua dolce e prodotti dedicati per la nautica. Attenzione, inoltre, alla pulizia della sentina che dovrà essere lavata energicamente con detergenti specifici.
IL MOTORE
Trattandosi del cuore dell’imbarcazione è probabilmente la parte più delicata. Il motore prima del rimessaggio va obbligatoriamente sottoposto al ricircolo in acqua dolce. Se stiamo trattando un fuoribordo dovremo farlo girare in acqua dolce. Se ci troviamo a fronteggiare il problema calcare bisognerà trattarlo con prodotti specifici. Lo faremo poi girare in acqua e liquido antigelo per evitare l’ossidazione. Se stiamo trattando un entrobordo faremo girare acqua e antigelo mettendolo in circolazione attraverso il filtro di aspirazione. La girante motore va sostituita tutti gli anni poiché la messa in fermo provoca il piegamento delle pale della stessa, che al momento di rimettere in moto il motore possono spezzarsi e intasare l’impianto di raffreddamento del motore.
La girante è una parte in gomma che si occupa di approvvigionare l’acqua agli organi di raffreddamento, per cambiarla non servono competenze tecniche particolari ed è un lavoro che possiamo anche svolgere in autonomia. L’olio motore e l’olio del piede vanno cambiati in modo ordinario: consigliamo tutti gli anni, come per la girante, dovremmo porre però molta attenzione allo smaltimento degli oli esausti. Insieme all’olio motore va cambiato anche il filtro, che ha un costo medio di circa 10 euro. Bisogna sostituire anche il filtro decantatore, la cui cartuccia va sostituita tutti gli anni. Le candele non vanno per forza sostituite, ma vanno controllate, come il kit anodi che va cambiato secondo l’usura. Il filtro carburante è da controllare e cambiare qualora necessario. Le eliche andranno pulite e tolti i residui di calcare e di alghe. Effettuare infine un check di cinghia, fascette e manicotti.
GLI IMPIANTI
Le batterie devono essere sempre caricate al massimo e se possibile ricaricate almeno ogni mese e mezzo, in modo da prolungarne la vita. Le parti meccaniche vanno ingrassate così come i morsetti e i contatti della batteria. Prima del letargo, inoltre, sarebbe bene verificare il funzionamento degli impianti elettrico e idraulico controllando tenute stagne, bagni tubi docce. Un buon suggerimento è quello di lavare le luci con acqua dolce e applicare un antiossidante sui contatti elettrici. Se si intende sostituire i cablaggi è necessario servirsi solo di cavi marini stagnati.
VELE E GOMMONI
Se la vostra è una barca vela dovrete togliere tutte le vele e riporle all’asciutto, bisognerà poi lubrificare tutti gli alberi nelle loro parti mobili. Vi consigliamo inoltre un controllo approfondito delle cuciture, la pulizia dei winch e la verifica del sartiame.
Se il vostro è un gommone dovrete prestare particolare attenzione alla pulizia dei tubolari: controllare che siano asciutti e incerati così che si chiuda la porosità del tessuto e non dare spazio alla muffa di crescere. E’ bene, inoltre, tenerli leggermente sgonfi e aspirare i residui di acqua e umidità che potrebbero dare adito a muffe interne. In questo modo prevenite l’ambiente umido e non stresserete i tubolari durante i cambi di temperatura. In commercio esistono diversi detergenti, specifici per tubolari e atti a debellare le muffe, ma fate attenzione a quali scegliere poiché alcuni possono avere una base di candeggina che se usata in modo inadeguato può provocare danni maggiori della muffa, e non vogliamo di certo che la cura sia peggiore del male!
Anche il sole in questo è nostro alleato: consigliamo di effettuare i lavori in giornate di sole, aiuterà sicuramente ad asciugare i residui di umidità e infine, se ne avete la possibilità rimessatelo al chiuso e al riparato.
E’ valido anche in questo caso il proverbio “chi più spende meno spende” perché un’imbarcazione pronta ad affrontare l’inverno in modo adeguato sarà un’imbarcazione che a primavera vi darà meno noie e, qualora lo vogliate, anche più facilmente vendibile.