Il periplo della Sardegna in 20 giorni: un viaggio in un’isola dalle infinite sorprese
Non è un portolano, non è un manuale di navigazione costiera, non è un testo di archeologia, non è un prontuario per sommozzatori, né una guida turistica. “Il periplo della Sardegna in 20 giorni” è un po’ di tutto questo, ma è soprattutto il racconto delle emozioni che regala la navigazione in questo angolo di paradiso con uno dei mari più belli del mondo, una narrativa dove scoprire i luoghi, le curiosità e le suggestioni arcaiche dell’isola che si intreccia con l’emozione del viaggio.
Un ritratto della Sardegna
Un ritratto, che è anche un omaggio alla Sardegna, dove si trovano ispirazioni al di sopra ed al di sotto del livello dell’acqua. L’intento è quello di accompagnare il lettore oltre i confini del mare stesso, attraverso suoni, colori, sapori, arte e tradizioni scoprendo un’isola che rimane impressa dentro.
Uno stimolante “aperitivo” per iniziare una crociera costiera diversa, alla portata di tutti i naviganti.
I luoghi narrati
I principali luoghi del periplo: Isola di Sant’Antioco, Capo Teulada e le spiagge di Chia, Cagliari, Villasimius, Ogliastra, Isola di Tavolara, Arcipelago de La Maddalena, Santa Teresa Gallura e Capo Testa, Isola dell’Asinara, Alghero e Capocaccia, Bosa, Il Sinis, Masua e lo scoglio del Pan di Zucchero, Isola di San Pietro e Carloforte.
Gli autori
Gli autori, Alberto Priori e Silvia Fanni, hanno completato il periplo della Sardegna in 20 giorni e lo hanno fatto circumnavigando l’isola su una Pilotina Nelson, Tikata.
Alberto Priori, classe 1962, medico neurologo e ricercatore, è professore ordinario all’Università degli Studi di Milano. Ha iniziato da bambino ad andare per mare con il padre su un dinghy e da allora ha sempre navigato. In una recente intervista ha dichiarato “Non è una circumnavigazione nel senso stretto del termine, per quella ci sono tanti portolani ben fatti, ma è un viaggio tra i sardi”.
Amante del mare, è anche entusiasta estimatore della bellezza dell’Italia. Il suo pensiero è che il mare sia una malattia al contrario, dalla quale, se la prendi da bambino, non guarirai mai.
Silvia Fanni è nata a Monza nel 1969, ma il richiamo della Sardegna l’ha riportata nella propria terra quando era ancora bambina.
Tecnica-archeologa, sommozzatrice professionista e pedagogista, lavora con le scuole per far nascere nelle giovani generazioni l’amore e la passione per la propria identità culturale: un amore tanto grande, quello per la sua terra e le sue origini che l’ha portata a farne un lavoro, spaziando dall’archeologia terrestre a quella marina, dalla cultura tout court a quella specifica museale.
Il libro, giorno per giorno, consiglia luoghi – come meravigliose calette – esperienze e sensazioni in cui perdersi. Una lettura interessante e piacevole, soprattutto per chi sta progettando il prossimo viaggio.
Edizioni Il Frangente
Prefazione di Paolo Fresu