Alle porte dell’estate: tempo di drifting al tonno rosso
La stagione è alle porte e a partire dalla fine di aprile i tonni iniziano ad imbrancarsi per creare le grosse colonie in vista dell’accoppiamento. Scorribande a galla, sardine impazzite ed il volo in cerchio dei gabbiani, danno il via alla stagione del drifting al tonno rosso.
L’IMPORTANZA DELLA SCIA
Con i grossi branchi di pesci foraggio presenti ed attivi, riuscire a pasturare per attirarli sulle nostre esche non è impresa da poco. Fondamentale in questa apertura di stagione l’utilizzo di sardine fresche, meglio se non sminuzzate finemente, e l’utilizzo continuo di acqua per creare scie attiranti e di sangue di pastura.
Portati però i pesci in pastura, l’elevata competizione alimentare farà si che le allamate saranno spesso multiple.
LA SCELTA DELL’INNESCO
Come per la scelta delle sardine da pastura, anche l’innesco dovrà essere adeguato alla stagione. Prediligeremo sardine intere, possibilmente innescata con la pancia verso l’alto. Questo innesco, se da una parte soffre molto la corrente, dall’altra garantisce una presentazione naturale della sardina, che ben si addice alla presenza di attività da parte dei branchi.
In situazioni di forte corrente, l’alternativa valida sarà l’innesco multiplo di sardine, tenute insieme con il filo elastico.
Eviteremo l’innesco del grosso vivo in questa fase, poiché non contestualizzato ai pesci presenti in natura, così come saranno da preferire esche poco voluminose, ed a volte sarà l’alice a fare la differenza sull’innesco.
COMBATTIMENTI LIGHT
I grossi branchi saranno composti spesso anche da pesci di piccola taglia, pertanto ai fini di aumentare la sportività e di garantirsi ore di divertimento, prediligeremo attrezzature leggere e fili sottili.
Canne da 20 e 30 lbs. imbobinate con nylon dello stesso diametro, garantiranno ottima resa sia con pesci “UNDER” che con pesci “OVER”.
Per i più smaliziati indubbiamente è questo il periodo per provare l’ebbrezza di vincere un rosso utilizzando canne anellate e mulinelli a bobina fissa imbobinati con il dynema.
La possibilità di scontrarsi, infatti, con pesci di dimensioni contenute è un ottima palestra per chi si vuole avvicinare alle battaglie con queste attrezzature moderne e dal peso contenuto.
CATCH & RELEASE
In apertura di stagione e con i pesci in frega per l’accoppiamento, oltre che le restrizioni imposte dalla normativa ICCAT, diventa di fondamentale importanza imparare a rilasciare i pesci.
Oltre il combattimento, che si dovrà svolgere nel minor tempo possibile, cercando di stancare il pesce senza causarne traumi, bisognerà essere pronti non appena questo sarà sotto bordo, a praticare un rilascio in maniera adeguata. Iniziamo con il dire che il terminale se possibile andrà preso in mano ed il pesce condotto delicatamente vicino alle murate della barca. Eviteremo quindi di sollevare il pesce e di portarlo fuori dall’acqua, cercando di rimuovere l’amo con l’ausilio di una pinza, qualora questa procedura dovesse mettere a rischio la sicurezza dell’equipaggio o la vitalità dell’animale, cercheremo di tagliare il terminale nel punto di collegamento con l’amo, cercando di non lasciare alcuno spezzone di filo al pesce.
Successivamente con l’aiuto di un boga grip, “rimorchieremo” temporaneamente l’animale a velocità minima cercando di riossigenarlo e lasciandolo libero ai primi segni di movimento.