Tormaresca: un legame con il territorio e sapore mediterraneo
Tormaresca nasce dall’idea di valorizzare i vini autoctoni del territorio pugliese come il Primitivo, il Negroamaro, il Fiano pugliese, l’Aglianico, il Nero di Troia ed il Moscato Reale. Passione, coraggio e soprattutto la fiducia nel potenziale del territorio pugliese, questo ha spinto la famiglia Antinori a investire risorse e realizzare progetti nelle zone di Castel del Monte e del Salento.
Due le tenute che sono situate nelle aree più vocate alla tradizione vitivinicola della regione: Tenuta Bocca di Lupo nella DOC Castel del Monte, immersa nella selvaggia murgia barese e Masseria Maìme nella zona del Salento, il cuore pulsante della Puglia.
La prima sorge in agro di Minervino Murge, nell’area DOC Castel del Monte, a circa 250 metri sul livello del mare.
La vicinanza dell’antico vulcano Vulture, il clima caratterizzato da una notevole escursione termica tra giorno e notte e la composizione dei terreni hanno una notevole influenza sui vigneti.
La seconda, Masseria Maìme che si estende su 500 ettari di cui 240 vitati ed 85 ad uliveto, invece, sorge in una delle zone più belle dell’alto Salento e si sviluppa lungo la costa adriatica, dove si scorge un paesaggio fatto di vigneti che nascono tra boschi e pinete, fino a confondersi con il mare. È proprio in questa tenuta che nasce Calafuria, il rosé pugliese, unico vino rosato italiano tra i migliori del mondo secondo la celebre rivista americana di Wine Spectator.
Calafuria è uno dei fiori all’occhiello di Tormaresca: “Probabilmente il nostro vino di maggior successo assieme al Primitivo” ha dichiarato il responsabile del marchio, Vito Palumbo.
Questo vino nasce da vigneti che si estendono per oltre un chilometro di costa adriatica, l’influenza del mare, evocata anche nel nome Calafuria, è determinante per permettere alle uve di esprimersi al meglio.
Un rosato delicato, fruttato, sapido e ampio che racconta profumi e colori suggestivi del territorio salentino e va servito fresco, a una temperatura di 10 °C.
Calafuria, come la nota barca e le splendide baie del Salento, trasmette sensazioni uniche e ineguagliabili proprio perché così lagato al territorio, quello pugliese, che accoglie oggi ben 25 denominazioni DOC.
Con la nuova annata Calafuria conferma il suo appuntamento con l’arte e con la bellezza, oltre che con il gusto e con l’olfatto: una Magnum limited edition con etichetta d’artista, un progetto che si rinnova ogni anno, al quale hanno partecipato talentuosi illustratori quali Valeria Petrone, Davide Bonazzi, Giordano Poloni, Piero Percoco ognuno con disegni ispirati all’atmosfera estiva tipica del rosé.
Quest’anno la Magnum di Calafuria è stata affidata da Gio Pistone, un giovane artista emergente, che ha disegnato direttamente sul vetro con un’accattivante e originale serigrafia: un universo onirico ispirato al rosé, fatto di sirene, pesci luna, stelle e ambientazioni marine.
Calafuria è stata sicuramente un’importante sfida per una street artist abituata a dipingere su muri, carta, legno, ferro e tutto ciò che di interessante trova per strada.
Con la fotografa concettuale pugliese Alessia Rollo è nato, inoltre, un ulteriore progetto: le bottiglie di Calafuria sono protagoniste di una serie di scatti artistici che saranno esposti all’edizione 2021 di Phest, il festival internazionale di fotografia e arte di Monopoli.
TORMARESCA
www.tormaresca.it