Formalizzato il protocollo d’intesa per la verifica dei prodotti ittici provenienti extra-UE
“Potenziare il dispositivo di collaborazione interistituzionale nei controlli nel settore dell’import sul territorio nazionale dei prodotti ittici, rendendo strutturale e diffusa la positiva esperienza maturata nel corso del Progetto sperimentale “NAUTILUS” per il contrasto alla pesca non dichiarata e non regolamentata (IUU – Illegal, unreported and unregulated fishing)”. È quanto si prefigge il protocollo d’intesa siglato qualche giorno fa per la verifica dei prodotti ittici di provenienza extra UE volto al controllo congiunto nella fase di import.
Il protocollo è stato sottoscritto dal Dott. Riccardo Rigillo, Direttore Generale della Pesca marittima e dell’acquacoltura del Ministero delle Politiche Agricole, il Dott. Marcello Minenna, Direttore Generale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e l’Ammiraglio Ispettore Capo Giovanni Pettorino, Comandante generale del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera.
La fase sperimentale
E proprio la Guardia Costiera e l’Agenzia delle Dogane hanno istruito nel corso dello scorso anno una fase sperimentale di controlli congiunti nel porto di Livorno e nel porto e aeroporto di Venezia volti a verificare la conformità e la rispondenza della documentazione obbligatoria (certificati di cattura) che deve accompagnare il pesce importato, costituendo la prima fase del percorso di certificazione della provenienza e della tipologia
Dopo la fase sperimentale, un protocollo nazionale
Il protocollo è dunque ora esteso anche a livello nazionale e consentirà a uffici doganali di ambiti territoriali maggiormente significativi per tipologia, origine e provenienza dei prodotti della pesca importati e di fruire della collaborazione dei Centri di Controllo Area Pesca, istituiti presso i Comandi regionali della Guardia Costiera e dei suoi ispettori pesca, coordinati dal Centro Nazionale di Controllo Pesca del Comando Generale di Roma. Nel rispetto dunque delle normative comunitarie saranno potenziate le verifiche ispettive eseguite in corrispondenza dei PIF (Posti di Ispezione frontaliera).
La finalità
La finalità è quella di ottimizzare i controlli dei prodotti ittici esteri verificandone tracciabilità e qualità. Il potenziamento del sistema di verifiche congiunte mira inoltre a tutelare il prodotto nostrano, la cui qualità è assicurata dalle verifiche condotte quotidianamente dalla Guardia Costiera, in virtù della propria dipendenza funzionale dal Dicastero delle Politiche Agricole.
Le dichiarazioni del MIPAAF
“La sinergia alla base dell’accordo di collaborazione – afferma il Dott. Riccardo Rigillo, Direttore Generale della Pesca e dell’Acquacoltura del MIPAAF – renderà più efficace ed integrata l’organizzazione dei controlli all’ingresso nella filiera di commercializzazione dei prodotti della pesca provenienti da paesi extra europei, e assicurerà la necessaria azione di contrasto a quelle attività di pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata che sono all’origine del depauperamento delle risorse ittiche e della distorsione della concorrenza. Le nostre sinergie – ha aggiunto – aiuteranno a promuovere la diffusione di quella auspicata cultura del rispetto delle norme da parte degli operatori, da sempre tra gli obiettivi fondamentali della politica comune della pesca dell’Unione Europea”.
Le dichiarazioni della Guardia Costiera
“L’accordo operativo sottoscritto – afferma l’Ammiraglio Giovanni Pettorino, Comandante generale della Guardia Costiera – concretizza la comune consapevolezza della necessità, oltreché dell’importanza strategica, per realtà pubbliche che hanno mission per molti aspetti coincidenti come Guardia Costiera e Agenzia Dogane e Monopoli, di attuare visioni operative comuni, quale strada più proficua per tutelare e realizzare gli interessi del Paese e, in questo caso, del Made in Italy”.
Le dichiarazioni dell’Agenzia delle Dogane
“La sinergia tra ADM e le Capitanerie di porto – afferma il dott. Marcello Minenna, Direttore generale dell’Agenzia delle Dogane – non solo consente un efficientamento dei controlli, con minori oneri per gli operatori del settore e una contrazione dei tempi necessari al loro espletamento, ma è idonea a garantire una miglior tutela degli interessi e, in particolare, della salute dei consumatori e dei cittadini italiani”.