Lomac Nautica: tre generazioni di instancabile passione per la nautica
Lomac Nautica, ormai arrivato alla sua terza generazione e con 60 anni di attività. L’azienda ha intrapreso sin dall’inizio un percorso in cui tradizione e innovazione si sono intrecciate in nome della passione per la nautica, senza tralasciare coraggio e spirito imprenditoriale. Spirito condiviso da tutti i componenti della famiglia, che hanno saputo trasformare e produrre un prodotto ad oggi riconosciuto in tutto il mondo.
Durante le prove dei gommoni Lomac a Roma, abbiamo avuto il piacere di intervistare Paolo Lo Manto, Direttore Commerciale di Lomac Nautica, e farci così raccontare la storia dell’azienda.
LA STORIA DELL’AZIENDA
“La nostra storia è curiosa. Nostro nonno, mio e di Fabrizio, nel dopoguerra aveva una distribuzione di componentistica e materiali per calzature, come suole, collanti, etc. e mio padre insieme a mio zio, Alberto e Francesco Lo Manto meglio conosciuto come Franco, lo aiutavano spesso nel lavoro della distribuzione. Gli capitò così di iniziare a consegnare la colla ai primi pionieri che lavoravano i tubolari su un tavolo di uno scantinato, li incollavano, poi grattavano via il tessuto in maniera rudimentale e lo sperimentavano. E’ qui che avviene il primo legame che unì le calzature, ossia noi, alla nautica. Sembra un gioco di parole, ma il collante fu proprio la colla.” Questo prodotto usato per le suole delle scarpe e per incollare i tubolari, infatti, era lo stesso. Quindi Alberto e Franco Lo Manto conobbero questo settore che era agli albori.
L’INTUIZIONE DEI FRATELLI LO MANTO
Dato che in Italia l’arte del gommone artigianale era quasi pari a 0 convinsero dunque il loro padre a fare delle prove. La vera intuizione dei fratelli però, fu quella di adattare le macchine nate a scopo calzaturiero per ottimizzare in maniera del tutto nuova i tempi di realizzazione della produzione di gommoni. Ad oggi non esiste nessuna tecnologia in grado di automatizzare i procedimenti, quindi lavorarlo e incollarlo è un lavoro condotto totalmente a mano. Di certo però diedero un aiuto per velocizzare la produzione pensando di utilizzare questi macchinari per l’incollaggio e la lavorazione dei tessuti speciali, per preparare il tessuto, tagliarlo e iniziare una parte di confezionamento del tubolare. “Questa fu la fase uno – ci spiega Paolo Lo Manto – una fase embrionale che mio padre e mio zio hanno vissuto con grande entusiasmo. Da qui iniziarono a produrre i primi gommoni Lomac”.
LA SVOLTA NEL SETTORE NAUTICO
Una svolta davvero decisiva ci fu circa due decenni dopo, negli anni 80, quando arrivò la seconda intuizione, ossia quella di riprodurre il vantaggio che aveva un’imbarcazione su un battello gonfiabile: la carena in vetroresina. Grazie a questa intuizione, Lomac Nautica divenne il primo cantiere in Europa a introdurre e a commercializzare quest’idea rivoluzionaria. Paolo Lo Manto racconta “Ci presentammo alla fiera di Genova con questi gommoni. Erano davvero qualcosa di bizzarro e fuori dagli schemi”. Ma l’idea fu vincente, tanto che poi iniziò ad essere usata da tutti i cantieri europei.
L’AZIENDA OGGI
Arriviamo così a tempi più moderni dove l’azienda era cresciuta fino a raggiungere alti livelli di produzione, numeri massicci ma con una qualità medio/buona. La produzione di gommoni si aggirava intorno a 1000 l’anno, ma quando subentrarono Paolo e Fabrizio Lo Manto alle redini dell’azienda, stravolsero sia le logiche aziendali che l’idea che aveva il mercato di Lomac, andando ancora una volta fuori dagli schemi per provare a produrre un progetto completamente nuovo e vedere la risposta di mercato.
COME E’ NATO “ADREANLINA”
“Abbiamo cambiato la nostra visione cercando di puntare su una ricerca spasmodica e direi quasi maniacale della qualità costruttiva e di navigazione. Siamo anche andati un po’ contro quelle che erano le logiche di mio padre e mio zio, perché secondo noi non era abbastanza. Volevamo qualcosa oltre il battello dal rapporto qualità/prezzo ottimo o adatto per tutte le occasioni, volevamo qualcosa che esprimesse <<noi sappiamo fare questo, noi siamo questo>> . Così è nato Adrenalina.”
LA NASCITA DELLA GAMMA “ADREANLINA”
Anche se Adrenalina è sorto in un periodo di grande contrazione per la nautica, ricordiamo infatti la crisi post crollo delle Torri Gemelle, Lehman Brothers, etc., fu un grande successo, tanto che la Lomac Nautica ne sviluppò una gamma intera e si aprì di conseguenza una nicchia di mercato ancora sconosciuta: il battello da diporto ma sportivo.
Da quel punto l’evoluzione è stata naturale. Vediamo, per esempio, la famiglia Granturismo dove hanno saputo unire il concetto di grande lusso e grande vivibilità di bordo a grandi performance, ma senza dimenticarsi delle radici.
LOMAC NAUTICA E L’INNOVAZIONE
Oggi Paolo e Fabrizio Lo Manto, oltre ad aver ricevuto riconoscimenti e premi internazionali, continuano una produzione sempre tesa all’innovazione e design con altissime tecnologie e un’attenta cura artigianale come il metodo della stratificazione a infusione con cui è realizzata la carena in resina vinilestere. L’azienda definita dai due fratelli “plurispecialista”, offre numerose linee di prodotto completamente diverse tra loro, dai 2 ai 14 metri, pensate per andare incontro alle più varie esigenze dei diportisti. Troviamo tender, battelli per la pesca, battelli professionali, sportivi o per puro relax, nonché una vasta gamma di accessori originali per poter personalizzare al meglio il proprio battello.
IL VALORE DEI PRODOTTI LOMAC NAUTICA
“Ci assicuriamo costantemente che i nostri ragazzi in produzione diano la stessa attenzione a tutti i nostri prodotti, indistintamente. La cura maniacale che pretendiamo su una linea come Granturismo, la pretendiamo anche su tutte le altre – conclude Paolo Lo Manto – Sono sicuro che in produzione non sono sempre felici della nostra puntigliosità, ma quando poi continuano ad arrivare telefonate di complimenti, capiscono anche loro che la strada che abbiamo preso è quella giusta.”
MANUTENZIONE E CONSIGLI
Abbiamo approfittato del fatto di essere in compagnia di una persona molto competente in materia come Paolo Lo Manto per chiedergli qualche con consiglio sulla manutenzione del nostro gommone, sia quotidiana che per fine estate, e lui ci spiega: “Il gommone non ha bisogno di particolari accorgimenti. Come qualunque bene di consumo ha bisogno di attenzioni normali, come quelle che si danno a un’automobile”.
PRIMA DEL RIMESSAGGIO
Prima di rimessare il gommone per l’inverno dobbiamo lavarlo, asciugarlo e sgonfiarlo senza però mai necessariamente aspirare i tubolorari fino a farli sottovuoto, perché il tessuto potrebbe tendere a fare delle grinze esattamente come un vestito messo via male. Se il gommone lo abbiamo pulito, asciugato, rimessato al coperto con le batterie staccate, basterà fare la manutenzione al motore ad inizio stagione prima di girare la chiave e partire.
L’USURA DEL GOMMONE
Anche se non ci sono particolari criticità né della parte gommata né della parte di vetroresina, è un prodotto soggetto al salino. A meno che non si navighi al lago, ogni volta che si rientra in porto, andrebbe sciacquato e asciugato , anche con una pelle di daino. Raccomando sempre a tutti la stessa strategia che si usa per lavare l’automobile o la propria persona. No detersivi aggressivi, perché potrebbero rovinare i tubolari, le cuscinerie o gli acciai. No prodotti abrasivi, mi è capitato purtroppo di veder pulire parabrezza con la parte verde della spugna per i piatti. Si a prodotti e saponi neutri e sul mercato ce ne sono infiniti.
COME TRATTARE LA CUSCINERIA
L’errore più comune che può capitare è la cuscineria sporca di crema solare che viene pulita con un detersivo aggressivo. Questo sicuramente pulisce molto bene ma mangerà via la protezione anti-UV del cuscino, quindi risulterà pulito ma “cotto” letteralmente al sole con un’accelerazione di invecchiamento mostruosa. Altra raccomandazione – continua Paolo Lo Manto – è per i componenti fatti in plexiglass come parabrezza e porte non vanno puliti con l’alcool perché questo tende a seccare il polimero con cui è realizzata la parte trasparente e in breve tempo si avrà l’effetto crackle, quindi si cristallizza, si secca.
COME TRATTARE GLI ACCIAI
“Anche gli acciai andrebbero puliti. Ad esempio quelli che usiamo alla Lomac Nautica sono di altissima qualità e la prima fioritura che fanno è una reazione chimica normale perché sta ossidando per proteggersi. Basterà pulirlo, senza decappanti o prodotti particolari, e l’acciaio smetterà di farlo. Idem per il teak, va pulito con il prodotto specifico ma devono essere seguite le istruzioni. Se viene indicato di diluire il prodotto bisogna farlo, se puro certamente lo pulirà prima, ma si rovinerà in breve tempo“.
POCHE E SEMPLICI REGOLE DI BUON SENSO
“Io le chiamo semplici regole di buon senso. Il gommone è un prodotto estremamente longevo, quindi se rimessato bene, con le batterie cariche e il motore tagliandato… una vacanza serena è garantita a tutti.”
LOMAC NAUTICA SRL