Fiart Seawalker 35, oltre sessant’anni di passione per il mare
Un’azienda come Fiart non può non entrare nel cuore delle persone. Non solo per le bellissime imbarcazioni che realizza nello stabilimento di Baia in Campania, ma anche – e soprattutto – per la passione di tutto il team e che si percepisce chiaramente sia dalla produzione che dalle loro parole.Al 61° Salone Nautico Internazionale di Genova siamo saliti a bordo della nuovissima Seawalker 35 insieme a Giancarlo di Luggo – amministratore delegato di Fiart – che ha ripercorso con noi la storia del cantiere e ha parlato delle ultime novità.
SEAWALKER 35
Tutti ricorderete il Seawalker 43, che lo scorso anno ha avuto un enorme successo, ed è proprio da lì che Fiart ha iniziato la produzione di un nuovo Seawalker.
Ma, come ci racconta con gli occhi sorridenti Giancarlo di Luggo, “è come se in questo ultimo anno ci sia una convergenza astrale positiva su Fiart, sull’organizzazione, sul team e sui nostri umori!”.
E così hanno ben pensato di cavalcare l’onda del successo, il momento positivo e l’entusiasmo di clienti e dei dealer. Hanno studiato attentamente il quadro della situazione, decidendo di portare sul mercato non uno, ma ben due nuovi Seawalker, sviluppando di fatto il concetto di gamma.
Questa è la storia dietro al protagonista del nostro test, il Fiart Seawalker 35. – Trovate qui la prova del Seawalker 39 dell’edizione di Ottobre 2021 –
Chi nasce sotto una buona stella non può che ricevere riscontri molto positivi. Non a caso il fil rouge che guida la progettazione dei modelli Fiart da oltre sessant’anni è proprio l’amore per il mare, unito ad un team di professionisti e di abili artigiani.
L’azienda comincia così dallo scafo più piccolo e in banchina al porto di Genova ci siamo dedicati proprio al 35 piedi.
Questa imbarcazione nasce da uno stampo tutto nuovo, con una carena planante e la voglia di portare innovazioni inedite.
IL PROGETTO
In acqua al Salone Nautico, infatti, ammiriamo questo walkaround di 9,99 m – 11,52 fuori tutto – con falchette abbattibili e due motori fuoribordo.
“La scelta di puntare sui fuoribordo e sulle falchette abbattibili per noi rappresenta una novità. Abbiamo deciso di presentare qui a Genova proprio la versione con due fuoribordo Mercury per esaltare la tipologia di plancetta a movimentazione elettrica, che si alza e abbassa fungendo da scaletta o piattaforma per il bagno” commenta di Luggo; intanto il driver attiva la movimentazione della plancetta tra gli sguardi curiosi dei passanti.
Il progetto del 35 piedi è stato realizzato con metodo ad infusione impiegando resina vinilestere.
È stato curato interamente dal dipartimento tecnico Fiart, guidato da Massimo Simeone, che dichiara: “Abbiamo sentito l’esigenza di rinnovare la nostra gamma di trenta piedi, applicando il know-how acquisito dall’esperienza sui precedenti modelli e creando nel contempo qualcosa di completamente nuovo, uno scafo in grado di regalare emozioni.
Grazie all’estrema maneggevolezza delle sue linee, il 35 è pensato per essere un compagno d’avventure, veloce e divertente”.
GLI ESTERNI
A poppa del Fiart Seawalker 35 lo spazio è davvero tanto.
Al centro c’è un grande prendisole dove possono sdraiarsi comodamente 3 persone e ai suoi lati due camminamenti molto ampi. Tutta la zona, una volta abbassate le falchette, diventa una vera e propria terrazza sul mare per vivere in completo relax e a contatto diretto con la natura.
Il cantiere qui ha ricavato un grande gavone nascosto sotto il prendisole, che può essere trasformato in un’ampia sala macchine qualora si opti per una motorizzazione entrofuoribordo.
Con la motorizzazione che troviamo noi in prova, 2 fuoribordo Mercury Verado da 300 cv, può essere impiegato per stivare dotazioni e molto altro.
A centro barca, la postazione di guida, composta da una plancia super accessoriata e due sedili separati ed ergonomici, è coperta da un robusto T-top. Alle loro spalle trova posto il wet bar integrato in un mobile, molto semplice e curato; può essere equipaggiato con un grill/piano cottura, un lavandino e un frigorifero.
Il cassero centrale è riparato da un parabrezza sportivo, ma al tempo stesso elegante, mentre la plancia di guida è dotata di tutta la strumentazione necessaria e di ultima generazione.
Ci dirigiamo a prua, dove troviamo una living area versatile e molto apprezzata in quanto permette un elevato livello di privacy. In questa zona, il cantiere ha installato due divanetti contrapposti, uno a U che segue la forma della prua stessa e uno frontemarcia.
Al centro dei due divani invece troviamo un tavolo. A seconda delle necessità, può essere tolto completamente oppure alzato a metà per trasformare il living in zona solarium.
Tutta l’imbarcazione, nel suo complesso, ha linee semplici ma molto piacevoli da guardare, con l’aggiunta di un tocco di colore per renderle assolutamente inconfondibili. A differenza del 39’, che aveva le cuscinerie di tinta verde petrolio, qui sono bordeaux e creano un perfetto contrasto con lo scafo bianco e il teak della coperta.
La falchetta è molto larga e confortevole, ottima per sedersi in sicurezza lungo i bordi o per sfruttarla come punto per tuffarsi in mare.
La cura dei particolari invece la ritroviamo in ogni elemento, come nel parabrezza del cassero centrale: qui i supporti sono stati abilmente nascosti.
Nel complesso, dettagli, colori e design donano al Fiart Seawalker 35 un’aria sportiva, ma al contempo di charme.
DUE PASSI NELLA STORIA
Ci sediamo proprio qui a prua con Giancarlo di Luggo e ne approfittiamo per chiedergli da dove è partita l’avventura Fiart e come sono arrivati a questo punto.
“Quando ancora non ero nato!” scherza con noi. “Ruggiero, mio padre, al lavoro utilizzava le fibre di vetro per costruzioni di vario tipo ed iniziò a chiedersi perché non applicarle anche nella costruzione delle barche, come stavano già sperimentando oltreoceano. Che dire? La sua idea fu giusta.
Ci mise due anni. Nel 1958 iniziò a viaggiare spesso verso Milano per andare alla Montecatini dove intraprese prove, studi e tentativi. Alla fine, nel 1960, presentò sul mercato europeo la prima barca in vetroresina: la nostra Conchita, motivo per noi di grande orgoglio.
Pensa che in una campagna abbandonata abbiamo trovato una Conchita distrutta. L’abbiamo comprata, sistemata ed oggi è esposta in azienda come simbolo della nostra storia e del nostro orgoglio di avere radici antiche. Ma anche uno sguardo aperto verso un futuro nuovo e moderno.
Tanto che oggi siamo qui a Genova con quasi tutti gli slot esauriti, tanti riconoscimenti, una nuova barca in produzione ancora più innovativa delle presenti – il P54 – e la voglia di fare sempre meglio per i nostri clienti e per chi ama il mare, come noi”.
Arrivato quasi il momento di andare in mare, mentre iniziamo le manovre per uscire dall’ormeggio, ci dirigiamo sottocoperta. La sensazione di stupore vissuta sul 39 piedi qui non viene meno.
GLI INTERNI
Proprio come la “sorella maggiore”, il Fiart Seawalker 35 è bello fuori ma ancor più dentro. Lo spazio, infatti, è tanto, le altezze sono sorprendenti e superano abbondantemente i 180 centimetri.
Un equilibrio perfetto anche tra superfici vetrate e non: la luce filtra senza essere eccessiva. Inoltre, grazie alla scelta di lasciare un unico ambiente aperto e non aggiungere paratie per la cabina, luce ed aria circolano perfettamente e rendono l’ambiente accogliente e più vivibile.
I colori sono in linea con l’esterno e i materiali utilizzati, come l’alcantara, sono davvero apprezzati.
Appena scesa la scala sospesa a destra troviamo un mobile basso con spazio di stivaggio e frigorifero.
Davanti a noi, a prua, un grande letto matrimoniale, mentre sotto al pozzetto verso poppa è stata ricavata una seconda zona notte con due letti separati.
Anche qui lo spazio è generoso, l’altezza è giusta per accomodarsi in tranquillità e sono stati inseriti ai due armadi bassi, utili per ogni effetto personale.
Ribadendo che ci troviamo su un 35 piedi, Fiart è riuscita a progettare un’imbarcazione che può ospitare comodamente all’esterno 10 persone e per la notte ben 4, con tanto di bagno separato dotato di cabina doccia.
LA PROVA IN MARE
In procinto di iniziare la nostra prova, il driver ci informa che il mare non è buono e per il test non riusciremo a fare molto.
Tuttavia usciamo dal porto, siamo in 9 a bordo, imbarcati 216 litri di carburante su 760 litri totali e 200 litri di acqua su 250 litri totali; quindi, in perfetto assetto crocieristico.
L’imbarcazione testata è motorizzata con due fuoribordo Mercury Verado da 300 cv ed elica del 19 e vorremmo davvero vedere come si comporta in mare, ma le onde arrivano a un metro e mezzo.
Al minimo di 600 giri/minuto registriamo un consumo di 4,1 l/h e 3,2 nodi. Il trim è fisso a +2 per tutta la prova. La planata arriva a 2000 giri con 8,4 nodi e 14 litri consumati per ora.
Riusciamo a fatica a spingere la manetta più a fondo. A 3500 giri siamo a 44 litri di consumo e 16 nodi e mezzo.
Il driver precisa che il range della velocità di crociera parte intorno ai 15 nodi e arriva fino ai 28, tuttavia non abbiamo raggiunto un massimo di 25 nodi a 4500 giri/minuto e un consumo attestato intorno a 60,4 litri/ora.
Per correttezza vi riporteremo comunque i dati registrati, che, nonostante tutto, non fanno preoccupare, ma ben sperare.
La carena profonda si è comportata egregiamente e senza dubbio in condizioni migliori può regalare emozioni. A supporto di questo anche la velocità massima registrata dal Fiart Seawalker 35 nei test precedenti, cioè 40 nodi. Questa imbarcazione non è nata per correre ma per divertirsi.
In ogni caso, se desiderate velocità più importanti, ricordiamo che la motorizzazione massima può arrivare fino ad un totale di 700 cv.
CONCLUSIONI
Per le nostre conclusioni è doverosa una riflessione.
Qualcuno di voi ricorderà il Seawalker 33, il primo walkaround presentato da Fiart nel lontano 2012, motorizzato con i piedi poppieri e poco dopo disponibile anche nella versione fuoribordo.
Da lì in molti hanno seguito le orme Fiart, come del resto era successo anche con la piccola Conchita nel ’60.
Oggi, di nuovo, irrompono nel 2021 varando, a distanza di pochi mesi, due nuovissimi walkaround, avviano la fondazione senza scopo di lucro “Fiart Academy” e intraprendono un nuovo progetto con il designer di fama mondiale Stefano Pastrovich.
Ci chiediamo se anche questa volta non torneranno ad essere di ispirazione per qualcuno.
A nostro avviso Fiart è un cantiere da prendere come esempio e sicuramente da seguire. Nel frattempo, vi confermiamo la bellezza della gamma Seawalker.
Il 35 piedi, oggetto del nostro test, è un mezzo confortevole, versatile e piacevole da vivere. Lo consigliamo a tutti coloro che amano vivere il mare a 360° in piena sicurezza e armonia con il paesaggio circostante.
SCHEDA TECNICA E DATI DI NAVIGAZIONE
- Lunghezza f.t. 11,56 m
- Lunghezza di omologazione 9,99 m
- Larghezza massima 3,82 m
- Pescaggio 0,67 m
- Peso a secco 5,5 t
- Capacità serbatoio carburante 760 l
- Capacità serbatoio acqua 250 l
- Motorizzazione FB o EFB
- Motorizzazione massima 700 cv
- Persone a bordo 10
- Posti letto 4
- Prezzo versione fuoribordo con 2×300 hp V300 AMS Verado Mercury a partire da € 235.000,00 + Iva
- Categoria omologazione CE B
FIART MARE S.P.A.
Fiart, acronimo di Fabbriche Italiane per l’Applicazione di Resine Termoindurenti, ha iniziato la sua attività nel 1960 realizzando la prima imbarcazione in vetroresina d’Europa: Conchita, una lancetta di 3,50 metri. La produzione del cantiere, dal ’60 ad oggi, vanta ben 150 modelli.