Spinning nelle vene
Lo spinning dalla barca è sempre stata una tecnica affascinante da tutti i punti di vista e per tutti i pescatori sportivi, non solo in Italia ma nel mondo intero.
Tralasciando per un attimo la branca “mangianze“, una tecnica relativamente facile, il vero e puro spinning dalla barca prevede una preparazione tecnica di tutto rispetto che parte dalla scelta della preda che si vuole insidiare per calibrare poi tutta l’attrezzatura e studiare lo spot dove provare a catturarla. Se trovare una mangianza è relativamente semplice e basterà contare sull’aiuto dei gabbiani, capire dove sia il posto giusto per insidiare un barracuda o una leccia non è altrettanto di facile intuizione: difatti, per questi pesci va interpretato lo spot nei minimi particolari per capire se in quel luogo è presente quella tipologia di pesce che stiamo cercando.
Uno dei metodi migliori per avere buone probabilità di successo nella ricerca dello spot migliore è quello di testarlo nelle varie fasi della giornata in modo tale che si riesca a capire l’eventuale presenza di predatori e in quali zone. Una scogliera che cade a picco o un promontorio saranno da scegliere perché sicuramente in quei luoghi ci sarà molto foraggio e di conseguenza i predatori e tra questi anche barracuda e lecce amia che spesso amano cacciare nei cambi di luce.
L’avvicinamento con la barca allo spot deve essere fatto con assoluta discrezione e silenzio in modo tale da non spaventare eccessivamente i pesci, già innervositi dal rumore prodotto dal motore e dall’ombra proiettata dalla barca. Il suono in acqua viaggia ben 4 volte più veloce rispetto all’aria e un arrivo troppo veloce farebbe scappare tutti i pesci.
Meglio dotarsi, quindi, di un motore elettrico da utilizzare negli ultimi 50/100 metri che ci separano dallo spot, per sfruttare l’effetto sorpresa creato dal movimento ultra silenzioso che solo un propulsore elettrico può regalare. Appena giunti sullo spot, non resterà che cominciare a lanciare ripetutamente le esche, spesso molto generose, per tentare di invogliare i predatori presenti in zona all’attacco. Per lo spinning dalla barca raramente si usano canne di lunghezza superiore ai 3 metri, questo per permettere una maggiore maneggevolezza in barca anche in presenza di tendalini e T-Top. Le esche dovranno essere miste e non dovrà mai mancare almeno un popper, un WTD e long jerk, che cambieremo ogni 10 lanci, in modo da capire quale esca è appetibile in quello spot e con la gradazione di luce in quel momento.
Se abbiamo preparato bene la nostra battuta di pesca le catture non tarderanno ad arrivare regalandoci combattimenti a volte davvero emozionanti come lo è stato per l’amico Matteo Catelani, detto “il Mago“, durante la cattura di uno splendido esemplare di Leccia Amia di oltre 20 kg.