La manutenzione ordinaria dell’imbarcazione
L’esperienza ed il contatto con un pubblico di utenti, esperti ed amanti del mare è stata molto importante e ha rappresentato un’inedita e formativa “evasione” nella mia carriera di consulente tecnico per cantieri ed armatori nel settore della nautica da diporto.
Visto che, nel momento in cui scrivo, siamo alle porte della stagione nautica, vorrei trattare in questo editoriale quelle che sono le principali accortezze da prendere prima di varare le imbarcazioni a mare.
Tagliando motori, check impianto elettrico, verifica impianto di esaurimento sentine
Non è mai superfluo ribadire che la manutenzione ordinaria dei motori va affidata ad officina autorizzata, così come per l’impianto elettrico che – laddove presenti delle anomalie – va verificato direttamente dal costruttore dell’imbarcazione o da chi ne fa le veci. E’ chiaro che ogni armatore ha l’elettricista o il meccanico “di fiducia”. E’, tuttavia, fondamentale ribadire l’importanza di affidarsi (a prescindere dal discorso garanzia) ad officine ufficiali che fanno effettuare regolari corsi di formazione e aggiornamento ai propri motoristi sullo specifico marchio che rappresentano.
Aria condizionata
Verifica funzionamento raffrescamento, identificazione delle eventuali perdite di gas, ricarica del gas, sostituzione dei filtri.
Prese a mare
Qualsiasi rimessaggio che si rispetti, prima di varare un’imbarcazione, verifica diligentemente che le prese a mare siano integre ed efficienti. Il saggio armatore controllerà di persona la funzionalità delle varie valvole. A questo proposito, è bene sapere che questi dispositivi (un po’ per la presenza del carbonato di calcio delle acque di scarico, un po’ per la vegetazione e dei micro organismi che si sviluppano in carena e parte anche per la corrosione stessa del metallo) si possono bloccare facilmente e talvolta si deteriorano sino a dover essere sostituite.
Personalmente, ho assistito a scene a dir poco inquietanti per liberare valvole bloccate. Il problema, non per essere pignoli, non è tanto riuscire a “smuovere” di nuovo la leva dopo un anno di inattività, quanto il non compromettere la tenuta della sfera. Qualora questa si dovesse incidere o rigare durante le operazioni di sblocco, è bene sapere che non basta fare su e giù con la leva di apertura e chiusura: è probabile che la tenuta sia stata compromessa e pertanto sia da sostituire.
Fra l’altro – oggigiorno – non è più un incubo cambiare una presa a mare anche in acqua: esistono particolari dispositivi denominati SEA BUNG che permettono di sostituire una presa a mare anche qualora malauguratamente dovesse danneggiarsi quando la barca è stata già varata.
Lavaggio ed igienizzazione interni ed esterni
Oltre ad occuparci del maquillage della vetroresina, del gelcoat e del teak, è molto importante dedicare sufficiente attenzione al lavaggio di cuscinerie interne, esterne, delle cappottine di ricopertura e dei tendalini. E’ consigliabile affidarsi a ditte specializzate in servizi di pulizia (lo so che la barca è una passione, ma da professionista non appoggio sempre il “fai da te”) che, oltre a detergere e rivitalizzare i tessuti, sappiano anche come igienizzarli: non dimentichiamo che le cuscinerie delle imbarcazioni sono a contatto diretto con umidità costante, acqua salata, pelle nuda, sudore e quindi risultano più soggetti allo sviluppo di muffe e funghi.
Zinchi
Le barche sono ricche di elementi metallici: gli assi, le eliche, le prese a mare, le valvole sono immersi nell’acqua di mare. Orbene, quest’ultima – da un punto di vista chimico/fisico – è un “elettrolita” ossia un conduttore “ionico” di elettricità. Più l’acqua è calda e ricca in sali, più il fenomeno della corrosione attaccherà i metalli. Per questo motivo, le barche sono dotate di zinchi. Essendo questi dei metalli a basso potenziale, verranno “attaccati” per primi da eventuali fenomeni corrosivi e per tale motivo preserveranno i metalli nobili delle eliche e delle valvole.
Pertanto, è fondamentale non lesinare e dotarsi ogni anno di zinchi sempre “nuovi” in modo da partire in tutta tranquillità anche nelle acque più calde e salate!
Antivegetativa
Le carene immerse sono sempre soggette all’attacco di vegetazione marina ed organismi. I famosi “denti di cane”, ad esempio, non sono altro che veri e propri esseri viventi che fanno – in qualche modo – parte della famiglia dei crostacei. Ebbene, è fondamentale rivitalizzare i trattamenti antivegetativi, attraverso la rimozione del vecchio strato e l’applicazione di un nuovo ciclo di vernice anti-fouling.
Difatti, la presenza di vegetazione e organismi (che vengono ridotti al minimo con un corretto ciclo di protezione grazie ad appositi biocidi) riduce sensibilmente le prestazioni delle imbarcazioni (si possono perdere anche alcuni “nodi” in navigazione a causa di carene sporche) e – in casi più gravi – rappresenta la causa dell’innesco di fenomeni più temibili come l’osmosi.
Serbatoi acqua
In tutte le imbarcazioni c’è il serbatoio delle acque “bianche”, in molte troviamo anche quello delle acque “nere”, in alcune (le barche più grosse) troveremo, infine, anche le acque grigie. Ebbene, ancorché sembri lapalissiano, non è mai inutile effettuare un trattamento di “igienizzazione” dei serbatoi (e non mi riferisco solo a quelli delle acque nere o grigie): anche i serbatoi delle acque bianche, infatti, sviluppano microorganismi durante la stagione ed è doveroso (non importa che sia acqua non potabile) richiedere una completa disinfezione delle casse.
Verifica delle guarnizioni
Talvolta, quando mi trovo a periziare un’imbarcazione, osservo che diversi oblò e/o passi d’uomo hanno difficoltà ad aprirsi o – viceversa – a serrarsi come si deve. Il problema, spesso sottovalutato dagli armatori, è che la gomma delle guarnizioni (realizzata solitamente con elastomeri sintetici termoindurenti) tende col tempo, con gli agenti atmosferici e con l’usura, a deteriorarsi o – come si dice in gergo comune – a “ingottirsi”. Quando ci accorgiamo che oblò e passi d’uomo, nonostante la pulizia e la lubrificazione effettuate durante gli ultimi rimessaggi, non riescono più a chiudersi bene, bisognerà richiedere al rimessaggio che ha in cura l’imbarcazione di prendersi l’impegno della sostituzione delle guarnizioni che non sono più funzionali.
Stessa cosa, chiaramente, deve essere effettuata su tutte le guarnizioni dei paioli e dei portelloni (portellone vano tecnico, garage, portello stiva, etc).
Dotazioni di sicurezza
A volte, e non lo dico con ilarità, mi capita di imbattermi in armatori che – nonostante la smodata passione per il mare – dimenticano che la sicurezza a bordo è la prima cosa. Infatti, e questo accade sovente in fase di perizia “pre-acquisto”, mi capita di riscontrare estintori dell’era giurassica, razzi e fuochi morti da un secolo e chi più ne ha più ne metta.
Bisogna tenere perfettamente a mente che gli estintori, i razzi e le zattere di salvataggio devono essere soggetti a controlli e a verifiche atti a determinarne lo stato di efficienza e/o di scadenza. In particolare, è utile ricordare che gli estintori non hanno una scadenza vera e propria ma, sul manometro apposto sotto la manichetta, è possibile vedere (per chiunque) che la lancetta sia posizionata sul colore verde. In caso contrario, l’apparecchiatura va portata assolutamente a ricaricare.
I razzi, invece, scadono! Ogni quattro anni – perciò – vanno restituiti al venditore ufficiale e sostituiti con un kit nuovo di zecca.
Le zattere di salvataggio, infine, devono essere revisionate regolarmente ogni due anni (eccezion fatta per la navigazione entro le 12 miglia, per la quale la revisione va effettuata entro i 36 mesi) presso il centro autorizzato che provvederà a verificarne l’efficienza. Ogni cinque anni, invece, verrà effettuata una revisione “più profonda”.
Cassetta di pronto soccorso
E’ sufficiente verificare la scadenza dei medicinali da tenere a bordo.
Detto questo, non mi resta che augurare una buona stagione a tutti ed un’ottima navigazione.
Dott. Giuseppe Coccia
Ingegnere industriale, laureato con lode presso l’Università di Napoli Federico II. Specialista in Materiali Compositi, ha conseguito un Dottorato di Ricerca in Tecnologie e Sistemi Intelligenti per l’automazione della Produzione. Esperto internazionale sulla tecnica di stampaggio per infusione sottovuoto, è stato relatore e chairman a numerosi congressi e conferenze in Italia, Francia e Stati Uniti.
Pubblica periodicamente, su riviste tecniche italiane e straniere, articoli in materia di imbarcazioni e relative tecnologie di costruzione. E’ stato Direttore della Produzione e Dirigente Tecnico per diversi Cantieri Nautici.
Attualmente è titolare dello Studio Tecnico Ing. Coccia (www.studiococcia.org) che svolge consulenze e perizie nel settore Nautico e Compositi.
Avete domande da fare al Dott. Coccia? Potete farlo all’indirizzo e-mail: info@mondobarcamarket.it