Rio Yachts entra nel mercato dei Maxi Rib
Dopo 61 anni di attività, 141 modelli prodotti, più di 100.000 barche vendute e il lancio della linea Daytona, Rio Yachts decide di entrare in nuovo mercato, quello dei maxi rib, e lo fa in grande stile, introducendo già con il primo modello una novità che salta subito all’occhio.
Scopriamo l’INAGUA S attraverso le parole di chi l’ha progettato e raccontato in occasione della conferenza stampa di presentazione svolta a Milano. Piergiorgio Scarani, CEO di Rio Yachts, racconta com’è nata l’idea di aprirsi ad un mercato totalmente nuovo dopo oltre 60 anni di attività: “Abbiamo deciso di produrre maxi rib, un settore che in Italia va moltissimo, ma che in realtà si sta sviluppando molto anche all’estero, e fuori Europa”.
Il CEO sottolinea anche come il progresso negli ultimi anni dei motori fuoribordo sia un’ulteriore motivazione per iniziare questa avventura: “Spesso i rib presentano motorizzazioni fuoribordo, propulsioni che in questi anni hanno visto uno sviluppo significativo, con potenze sempre più importanti, ormai fino a 600 cavalli. Dunque, garantiscono taglie anche importanti, fino ai 18 metri”.
UNA SOCIETÀ, UNO STABILIMENTO E UNA SQUADRA DEDICATI ALLA DIVISIONE MAXI-RIB
Per l’ingresso nel mercato dei maxi rib, Rio Yachts ha preso la decisione di creare una società dedicata e uno stabilimento produttivo differenziato rispetto a quello esistente, con la sua squadra, che comprende, ovviamente: Marino Alfani, designer a cui il cantiere si affida da anni per la progettazione, e Omar Bignotti, partner e production manager del progetto, che ha iniziato la sua carriera nel settore della nautica proprio in Rio Yachts e, dopo l’ultima tappa al Cantiere Capelli, ritorna dove tutto è cominciato.
Bignotti, che negli ultimi 15 anni ha maturato esperienza proprio nel settore dei rib, ricorda con il sorriso: “Io nasco in Rio e all’epoca c’era il papà di Piergiorgio, Luigi, e la mamma Anna. In Italia non ci sono cantieri che possano vantare 60 anni di storia in famiglia, certo ci sono cantieri che hanno tanti anni alle spalle, ma che hanno anche vissuto dei passaggi di testimone; quindi, è veramente un onore per me essere parte della famiglia Rio”.
IL NUOVO CENTRO PRODUTTIVO IN PROVINCIA DI BRESCIA
Il centro produttivo sarà sempre in provincia di Brescia, nel distretto Lago d’Iseo-Bergamo-Brescia, una scelta importante.
Scarani spiega come non sia stata una decisione economica, in termini di risparmio; tuttavia, una produzione in questa zona è sicuramente sinonimo di tanta professionalità e di possibilità di attingere alle competenze e alle tante ditte specializzate dell’indotto. “Noi abbiamo contribuito a creare questo distretto perché siamo tra le realtà più antiche, quindi pian piano ne stiamo anche raccogliendo i frutti. Se vogliamo puntare alla qualità e al prodotto di prestigio, questa è la scelta giusta”.
ALLA BASE DELLA NUOVA AVVENTURA L’ESPERIENZA DELLA LINEA DAYTONA
L’idea imprenditoriale della produzione di maxi rib nasce sulla scia del successo della linea Daytona. L’azienda ha deciso, infatti, di produrre questa nuova gamma di barche da giorno, aprendosi ad una nuova fetta di mercato. Di queste, due hanno già visto la luce, mentre la terza è in fase di progettazione, ma verrà presentata già nei prossimi mesi. Si tratta di barche prestazionali, veloci e sportive, con il baricentro basso e con una coperta molto spaziosa, pensate per passare una giornata in mare e per la crociera: infatti, si rivolgono a quella clientela che possiede una casa al mare e si gode la barca di giorno in giorno. In più, sono adatte anche all’attività di charter.
Unendo alla linea di barche da crociera quella delle barche da giorno, in Rio Yachts hanno compreso come in realtà questa sinergia funzioni e che, in effetti, entrambi i prodotti si rivolgono anche allo stesso target di clientela. “Ci si riferisce al cliente esigente, maturo e competente, che vuole anche un po’ essere curato e seguito. Però è una clientela che in base alla fase della vita in cui si trova, ha esigenza di una o dell’altra tipologia di barca”. Chiarisce, infatti, Piergiorgio Scarani: “Normalmente, le barche da giorno si acquistano all’inizio della propria carriera nautica, vengono comprate da ragazzi giovani e sportivi. Oppure è la barca che si sceglie dopo aver posseduto barche da crociera, più impegnative, e si ricerca il comfort della vita al mare, godendosi della barca solo la parte centrale: spostarsi per andare a fare un bagno, sostanzialmente”.
Con questa consapevolezza, in Rio Yachts hanno avuto un’intuizione: se funziona la barca da giorno, allora funzionerà anche il gommone.
Questo anche perché un maxi rib di questa tipologia presenta caratteristiche analoghe, ma un po’ più esasperate, rispetto ad un Daytona.
IL PRIMO DELLA GAMMA, INAGUA S
L’INAGUA S è un natante, con il taglio di poppa a 9,99 metri, che con i suoi circa 11 metri fuoritutto rappresenta l’entry level della gamma INAGUA. Questo battello monterà una coppia di motori da 300 cavalli, che gli consentiranno di raggiungere una velocità che si stima arrivare fino a 50 nodi. Presenta, inoltre, un baricentro più basso e poca abitabilità, ma compensata dal generoso spazio a giorno, in linea con la filosofia della gamma.
La ormai consolidata collaborazione tra il cantiere lombardo e il designer Marino Alfani prosegue anche con questa nuova sfida. “La prima volta che abbiamo affrontato il tema del rib con Piergiorgio ed Omar era chiaro da subito che l’obiettivo fosse quello di creare un oggetto diverso dagli altri“, racconta proprio Alfani, che – in collaborazione con un ingegnere – ha anche disegnato la carena dell’imbarcazione.
Il video della presentazione del nuovo INAGUA S
Il designer, però, ci tiene a sottolineare che questo maxi rib non si differenzia dagli altri solo sotto il punto di vista prettamente stilistico, ma anche per una serie di elementi funzionali presenti a bordo. A questo proposito, ad esempio, evidenzia i tientibene, che, stilisticamente parlando, aiutano ad affinare le linee, ma hanno anche una funzione importante: “Aggiungere qualcosa solo come orpello, come decorazione, per me non ha senso. Se a quell’elemento diamo anche una funzione, però, allora per quanto riguarda il nostro lavoro, abbiamo centrato l’obiettivo”.
Provenendo da un’esperienza lavorativa nel settore dei tender di lusso, ha potuto trasportare questo know-how nel progetto. Ovviamente, il tender ha di per sé proporzioni completamente diverse da un maxi rib, ma Alfani è riuscito comunque ad integrarne tanti elementi. Il focus, però, durante lo sviluppo del progetto è stato su tre principali aspetti: il tubolare, la consolle e il T-Top.
IL TRATTO DISTINTIVO DI INAGUA S: IL TUBOLARE DAL TAGLIO NETTO
La componente che risulta più interessante è il tubolare che presenta un taglio netto. Questa caratteristica può sembrare semplice da ottenere, ma che in realtà, come spiegato anche da Bignotti, rappresenta la parte tecnicamente più difficile del progetto. “Il tubolare ha sempre la tipica chiusura a poppa, che per un discorso costruttivo, deve essere così, ma dopo tanta ricerca e molti prototipi, insieme ad Omar, siamo riusciti a conferirgli questo tratto distintivo” spiega Marino Alfani.
Tubolari con un taglio netto e pulito, quindi, che si sposano perfettamente con le linee, tese e decise, senza troppi fronzoli o decori, che richiamano lo stile di Rio Yachts, soprattutto della Linea Daytona, così da creare un fil rouge tra le due gamme. È stata certamente una sfida decidere di adottare questa soluzione per i tubolari, perché c’è stato un investimento nella ricerca di nuove tecnologie e di nuove forme. Per quanto non sia semplice in ogni caso gestire un tubolare, chiuderlo a cono, che sia affusolato o semicircolare, è un processo che ha sempre coinvolto il tessuto gommato, per la sua notevole durata, mentre per poter effettuare questo taglio netto, le possibilità di materiale erano due: la vetroresina o, come scelto da Rio Yachts, la gomma.
“Con la vetroresina si riescono a conferire le linee che si desiderano – spiega Bignotti – tuttavia, è una scelta critica perché se, ad esempio, ci si appoggia alla banchina, cosa che accade spesso e volentieri, la vetroresina cede, non può resistere. Mentre la gomma è più simile al tessuto gommato, nella misura in cui è più soggetta a deformarsi e, quindi, a resistere”. La difficoltà è stata, dunque, quella di riuscire a creare un cono di poppa di dimensioni importanti di 58 cm, che valorizzasse la linea del rib, che non si rompesse facilmente e che avesse tutte le caratteristiche necessarie del caso, come la resistenza ai raggi UV.
In più, riuscendo a renderlo nel suo colore: l’acquamarina di Rio Yachts. Come detto anche dallo stesso CEO di Rio Yachts, il mercato dei gommoni in Italia è molto fiorente; dunque, vi è anche una sostanziosa offerta, per questo a fare la differenza è anche la cura dei particolari. Infatti, Marino Alfani sottolinea: “Abbiamo giocato molto con i dettagli, come il taglio dei cuscini, le cuciture o i disegni del pavimento. Anche le sedute di pilotaggio sono custom e il cruscotto di guida è molto pulito, con una superficie nera di vetro e lo schermo a filo. Tanti piccoli tasselli che danno quel quid in più che cercavamo perché di offerta ce n’è tanta e di qualità. La chiave è offrire qualcosa in più, o meglio, qualcosa di diverso“.
LA TUGA CHE RICORDA UN DIAMANTE
Anche la tuga rappresenta un elemento molto interessante, con una particolare forma che ricorda un diamante, anch’essa composta da linee nette e decise che vanno a creare le sfaccettature, e che si raccorda bene con quelle poche parti di imbarcazione realizzate in vetroresina.
IL T-TOP IN STILE DAYTONA
Il T-Top, invece, ricalca molto il family feeling con la linea Daytona: una struttura semplice, pulita e leggera. Marino Alfani considera T-Top e stand-up un po’ come un elemento unico; in particolare, lo stand-up ha la peculiarità di essere sospeso, riuscendo a conferire un senso di leggerezza. Allo stesso tempo, però, non manca nulla: c’è il lavandino, la piastra e tutto ciò che serve, sempre secondo la filosofia del designer , secondo cui si devono coniugare bellezza e funzionalità.
I giochi cromatici sono pochi, come spiega Alfani, ma sono stati sfruttati sapientemente per alleggerire la consolle, che deve risultare alta e riparare in fase di navigazione, cercando di affinarne la figura. A saltare all’occhio è sicuramente il colore d’accento: il tipico acquamarina di Rio Yachts, che ha posto il colore distintivo del brand proprio sul taglio dei tubolari.
IL DEBUTTO AL CANNES YACHTING FESTIVAL 2022
Per il designer questo è stato il primo progetto composto a 6 mani, insieme anche a Omar Bignotti che spiega come, dopo aver visto la prima immagine dell’INAGUA, è stato subito convinto dalla sua semplicità, la linea slanciata e la pulizia delle linee. Piergiorgio Scarani, invece, entra nel dettaglio e spiega come questa prima linea, INAGUA, comprenderà vari modelli, tra i 10 e i 13-14 metri, di cui il primo è proprio l’INAGUA S, che farà il suo debutto al Cannes Yachting Festival 2022.
INAGUA, PROGETTATA ANCHE PER IL NOLEGGIO
Il CEO illustra anche la seconda vita che ha immaginato per questi maxi rib: il charter. Scarani, infatti, li vede come un prodotto che si può prestare molto bene a questa attività, che può diventare sinergica con la vendita: “C’è chi vuole la barca di proprietà, soprattutto le barche abitabili perché sono come una seconda casa – continua – e c’è chi invece desidera la disponibilità del mezzo: prenota una vacanza, prenota il volo, prenota l’hotel, prenota la barca”.
Per questo è in corso la valutazione della possibilità di creare una serie di flotte nei punti chiave del Mediterraneo, frequentati da una clientela di un certo livello, che si affida al charter di lusso.
LE ALTRE GAMME
Ma la gamma INAGUA non sarà la sola: ci sarà la linea EXUMA, che si caratterizza per la cabina e un piccolo hard- top, e che, chiaramente, saranno di dimensioni leggermente maggiori: tra i 13 e i 18 metri. INAGUA ed EXUMA sono linee che portano nomi evocativi, perché richiamano quelli delle isole dell’Arcipelago delle Bahamas. DISCOVERY, infine, sarà una linea da lavoro, con modelli dalle linee un po’ più spigolose.
“Le imbarcazioni di questa gamma stanno a quelle delle altre due come un SUV sta ad una berlina” ha dichiarato Scarani.
ADDIO ALLA NOMENCLATURA TRADIZIONALE
Per tutte le linee, così come anche per la gamma Rio Yachts, non verranno più adottati numeri nei nomi delle imbarcazioni, come dimostra il primo modello, ma la dicitura S, M, L. Scarani, infine, spiega come per lui “ci sia spazio per tutte le linee perché si rivolgono a clientele un po’ diverse. Poi comunque la gente vuole cambiare, provare, e quindi bisogna lasciarla giocare e sperimentare anche con misure diverse”.
RIO YACHTS SRL