Muta e maschera per il pescatore subacqueo: quale scegliere?
La muta, quella seconda pelle che ci consente di trascorrere ore ed ore in mare senza sentire freddo, e la maschera, l’indispensabile accessorio che ci permette di vedere sott’acqua. Come fare per scegliere il giusto modello adatto a noi? Scopriamolo insieme.
LA MUTA
La muta è un indumento indispensabile al subacqueo che si immerge sia in apnea che con le bombole, perché grazie alla sua impermeabilità e al suo strato termoisolante consente di resistere alle basse temperature del mare. Siccome qualsiasi immersione dura diversi minuti, se non ore, il pescatore subacqueo non può fare a meno di una muta, pena l’ipotermia.
Esistono molte tipologie di muta, che variano in base all’uso e, soprattutto, alle esigenze dei pescatori. Tralasciando le mute da bombolaro che risultano, in alcuni casi, come la stagna, impossibili da utilizzare per il pescatore subacqueo, ci sono diversi tipi di “muta umida”.
La muta umida
Cos’è la muta umida? È una muta impiegata per l’apnea e la pesca in apnea ed è realizzata in neoprene, un materiale semi impermeabile e aderente. Esso permette al pescatore di scivolare velocemente in acqua, consentendogli allo stesso modo movimenti fluidi e precisi. È un materiale estremamente morbido ed elastico e in commercio si trova in diversi spessori.
Per scegliere la muta che farà al caso vostro, innanzitutto è bene capire quale tecnica vorrete affrontare in acqua e quale grado di praticità avete.
Per chi pesca sul fondo
Se siete pescatori che amano rasentare il fondo o curiosare fra le tane, meglio ricorrere ad una muta liscia all’interno – che risulta più difficile da indossare, ma garantisce maggior aderenza al corpo – e foderata fuori, che eviterà di lacerarsi facilmente contro le rocce.
Per chi preferisce la pesca in acqua libera
Se invece preferite la pesca in acqua libera, potete optare per una muta in liscio spaccato, che assicura maggiore fluidità in acqua e minor tempo di asciugatura una volta risaliti a bordo.
E, infine, per chi è alle prime armi
Se siete pescatori alle prime armi, consiglio caldamente una muta bifoderata, sicuramente meno “acquatica”, ma molto più pratica e facile da indossare. Questa muta è caratterizzata da uno strato di neoprene (solitamente fra 3 e 7 mm), racchiuso tra due fodere o tra una fodera esterna e una spalmatura interna per permettere al pescatore di poterla indossare anche “a secco”. Questo farà sì che possiate prendere confidenza con l’accessorio, per poi passare in futuro a qualcosa di più tecnico e specifico.
La muta: quale spessore scegliere?
Altro accorgimento fondamentale da non trascurare è lo spessore della muta. Questo può variare per diversi fattori: stagionalità e grado di percezione del freddo. Il sottoscritto, ad esempio, pesca con la 3,5 mm da metà maggio a tutto novembre, altri invece preferiscono usare una 5 mm o addirittura la 7 mm! Questo perché molte variabili incidono sulla scelta.
Sappiate che più aumentate lo spessore del neoprene e meno elasticità avrete nei movimenti, ma con l’acqua particolarmente fredda non ne potrete fare a meno.
Un ottimo rimedio per avere un’unica muta che copra più di una stagione è il cosiddetto sottomuta, un accessorio in neoprene (solitamente tra 1,5 e 2,5 mm) che si indossa tra il corpo e la muta, andando così a creare un maggiore strato protettivo, in base alla necessità del momento.
Se invece siete pescatori coraggiosi e amate pescare anche d’inverno, magari in acqua bassa, vi consiglio di dotarvi di una muta specifica per la stagione e quindi più spessa, possibilmente foderata all’interno per una più veloce vestizione e liscia fuori per una maggiore rapidità nell’asciugatura.
Quale colore per la muta?
Parlando di muta e di pesca non possiamo non affrontare l’argomento mimetismo. Anche qui, come per i cugini pescatori all’asciutto, le strategie sono infinite. C’è chi non ne farebbe mai a meno e chi adora il classico colore nero della muta. Il mio consiglio è uno soltanto: se intendete pescare sempre nello stesso spot, allora potete dotarvi tranquillamente di una muta mimetica che rimandi al colore del fondale.
Se invece amate cambiare spesso le zone di pesca, la scelta ricadrà sul nero, che va bene per tutti i fondali.
A meno che non abbiate il piacere, come molti, di avere una muta mimetica per ogni tipo di fondale. E quindi grigia per la sabbia, verde scuro per la posidonia, blu per la pesca in acqua libera e marroncina per la roccia.
LA MASCHERA
La maschera è un’attrezzatura fondamentale per poter vedere chiaramente sott’acqua, grazie anche allo spazio di aria che si interpone tra la lente e gli occhi. È essenziale che nella maschera sia incluso l’alloggiamento per il naso, per poterlo chiudere nel momento della compensazione.
Meglio optare per una maschera con volume interno ridotto
Una maschera è formata in genere da uno o più vetri, un telaio rigido e un facciale morbido, solitamente in silicone. Tutti questi elementi devono essere ben combinati per raggiungere il giusto compromesso tra campo visivo e ridotto volume interno di aria. Infatti, una maschera con volume interno ridotto si compensa più facilmente, permettendo al pescatore di sprecare meno ossigeno nella manovra.
Da alcuni anni le principali aziende che si occupano di pesca subacquea hanno messo a punto delle “mini maschere” a ridotto volume interno di aria, per consentire al pescatore di risparmiare il 50% di ossigeno nella manovra di compensazione.
Il colore? Nero o mimetico
Il facciale della maschera è disponibile in diversi colori, ma per la pesca subacquea è meglio optare per il classico nero o, anche per questo accessorio, per il mimetico.
Da evitare il facciale trasparente, in quanto rende più difficoltosa l’osservazione all’interno delle tane.
Quale maschera scegliere?
Nel retro della maschera trovate il cinghiolo (con i suoi sistemi di aggancio regolabili); solitamente è realizzato in silicone, che determina una maggiore durata nel tempo, ed è sdoppiato nella parte posteriore per evitare che scivoli via.
Per scongiurare la fuga dell’aria e l’ingresso dell’acqua all’interno della maschera, al momento dell’acquisto bisogna verificare che il facciale aderisca perfettamente al volto anche fuori dall’acqua. Come fare?
Appoggiate la maschera sul viso senza posizionare il cinghiolo, poi inspirate col naso e se rimane sul volto senza cadere per alcuni secondi il gioco è fatto: è la vostra maschera!
Come non far appannare la maschera
Per evitare il classico appannamento, solitamente ci sono due strade: se è nuova, potete provare a strofinare l’interno delle lenti con un prodotto leggermente abrasivo, come il dentifricio (non in gel) o il detergente per i vetri. Questa procedura vi consentirà di asportare la patina che viene posizionata dall’azienda produttrice per evitare che la lente si rovini.
Se invece la maschera è già “vissuta“, è comunque buona norma, prima di ogni immersione, sfregare le lenti interne con la saliva e risciacquarle abbondantemente con l’acqua di mare.