Un’estate da incorniciare
Un’estate così difficilmente la scorderemo, vuoi per la calura così prolungata o per la mancanza di pioggia, ma anche e soprattutto per le giornate passate in barca a pescare in compagnia di amici e parenti. Sono tantissimi i pescatori che, nella speranza di fuggire dal caldo afoso delle città, si sono diretti verso le località di mare per attrezzare la barca e partire alla ricerca del pesce dei sogni.
E anche noi non siamo stati da meno e ci siamo concentrati sulle tecniche di pesca dalla barca come bolentino, traina costiera e d’altura, alla ricerca del Big Fish, potendo contare su una partnership fresca fresca come quella di Shimano Italy con cui collaboreremo per la presentazione e promozione delle nuove attrezzature da pesca.
L’estate appena trascorsa è stata davvero infuocata e rovente, tanto è vero che tutto il Mediterraneo, quanto meno in superficie, ha toccato temperature di oltre 29-30 gradi, ben al di sopra delle medie stagionali passate e sappiamo bene tutti che questo caldo anomalo non è un bene se prolungato fino all’autunno, quando l’arrivo delle prime perturbazioni può scatenare fenomeni anche molto intensi e pericolosi. La mareggiata dell’ottobre 2018 in Liguria l’abbiamo ancora stampata nei nostri occhi e non vorremmo proprio riviverla ma, da buoni pescatori, viviamo sempre nella positività che certi avvenimenti rimangano solo nei nostri ricordi.
Possiamo dire che questa estate ci siamo proprio divertiti passando dal bolentino alla traina, tentando anche qualche esperimento di traina veloce con gli affondatori a profondità di oltre 50 metri, il tutto per provare a stanare qualche bel pesce che l’ecoscandaglio spesso ci faceva vedere a quelle profondità e che effettivamente attirava la nostra attenzione.
BOLENTINO DI PROFONDITÀ
Tra le tecniche di pesca, il bolentino di profondità è sicuramente la nostra passione e la nostra prima scelta: ci piace provare a calare le esche negli abissi per tentare la cattura di qualche bel pesce da mettere nel forno. Di fatto la fortuna non manca perché, nonostante i nostri spot siano ormai pieni di pesci di piccola taglia, ogni tanto qualche preda XL salta fuori per la gioia dei pescatori a bordo. Peschiamo principalmente su fondali di circa 400 metri alla ricerca di occhioni, naselli e, perché no, anche qualche pesce castagna, che però ad oggi non si è ancora fatto vedere.
L’attrezzatura che abbiamo utilizzato sono le nuove canne da bolentino profondo della Shimano, le Speed Master Deep Drop con azione 500/1000 grammi e 800/1500 grammi. Devo ammettere che le canne mi hanno stupito parecchio, per la loro leggerezza, ma soprattutto per la possibilità di utilizzare anche pesi importanti senza perdere sensibilità e potenza. Proprio la possibilità di percepire le mangiate anche più timide ci ha permesso di fare un maggior numero di catture rispetto alle attrezzature che utilizzavamo prima e di gestire meglio le fasi di recupero e salpata del pesce in barca, anche quando si trattava di catture multiple.
Grazie a queste canne, con anelli montati a spirale, siamo riusciti a pescare senza perdere sensibilità sia con piombature leggere, intorno ai 400 grammi, sia con piombature importanti, intorno al chilogrammo di peso, nelle giornate con maggior presenza di corrente.
E chissà che pesce sarà stato quello che è stato in grado di fermare un piombo da un chilogrammo di peso a 200 metri, che ha tirato per qualche metro e poi ha strappato il terminale… Rimarremo con il dubbio che, prima o poi, riusciremo a ripescarlo e magari tirarlo a bordo.
TRAINA D’ALTURA
Anche la traina d’altura è stata una delle tecniche di pesca su cui abbiamo concentrato spesso le nostre forze. La presenza di lampughe di taglia considerevole, aguglie imperiali e tonni alalunga ci ha fatto dedicare intere giornate alla ricerca dell’hot spot dove insidiarle. Non molte catture in questa calda estate, ma sicuramente di qualità e, davvero singolare, ben tre aguglie imperiali allamate in giornate diverse, esattamente nello stesso spot e sotto lo stesso marker, salvato in precedenza sul GPS. Un chiaro segnale che quella fascia di mare presenta una particolare presenza di pesce foraggio e quindi di predatori presenti costantemente in zona.
TRAINA COSTIERA
Tra le tecniche di pesca di quest’estate non poteva mancare la traina costiera, tutt’ora in piena attività. Ci siamo dedicati alla prova delle nuove canne Shimano Tyrnos Trolling lite da 6 libbre, con anellatura montata a spirale. Con queste, abbiamo riscoperto l’utilizzo di esche molto leggere che, grazie alla sensibilità del fusto, riescono a nuotare in mare in modo davvero realistico, anche appena sotto la superficie. È stato davvero divertente catturare tombarelli, alletterati e lampughe, utilizzando fili sottili per sfruttare a pieno regime la sensibilità della canna.
Non sono mancate poi le sorprese: abbiamo voluto provare la 6 libbre a traina col vivo, in superficie, innescando l’aguglia per insidiare le lampughe. Passando sul cappello di una secca, un dentice affamato non si è lasciato sfuggire l’esca, regalando quindici minuti di adrenalina pura e soddisfazione a tutti i presenti a bordo.
LA RICERCA DELL’ESCA A SABIKI E LE SUE SORPRESE
Anche la ricerca dell’esca ha avuto un ruolo davvero importante nella stagione estiva appena passata, vuoi per le difficoltà di trovare alacce e sugherelli nei soliti spot, vuoi per la presenza costante di predatori in zona, che dividevano e facevano letteralmente scomparire le palle di pesce foraggio sotto la barca.
Nel tentativo di riempire la vasca del vivo non sono poi mancate le sorprese come la pesca, a sabiki, di un bel pesce San Pietro che ha fatto letteralmente illuminare gli occhi del giovane pescatore Leonardo che ne ha effettuato la cattura.