Estintori: quali e quanti avere a bordo
La prudenza non è mai troppa, soprattutto in barca, dove il rischio di imprevisti è alto e la possibilità di non riportare gravi danni dipende, nella maggior parte dei casi, proprio da noi. Per questo dobbiamo prestare attenzione non solo in fase di navigazione, ma anche prima, durante la manutenzione e il controllo dell’imbarcazione. Tra gli elementi che richiedono la nostra attenzione ci sono gli estintori, spesso sottovalutati, ma che svolgono un ruolo fondamentale in caso di incendio a bordo.
In diversi articoli abbiamo già toccato le molteplici cause del fuoco a bordo, come: perdite di carburante o gas, corto circuito e malfunzionamento del sistema di alimentazione, presenza di materiali infiammabili e altro. Per questi motivi, avere l’estintore giusto, nel posto giusto e in buone condizioni è indispensabile per non mettere in pericolo cose o persone, ed è obbligatorio per legge. La normativa antincendio per le navi da diporto, infatti, è piuttosto rigida e tra gli obblighi imposti ricorre anche quello della corretta manutenzione dell’estintore. Che sia una gita più o meno lunga e più o meno distante dalla costa, i dispositivi di sicurezza e i sistemi antincendio devono essere sempre funzionanti ed efficaci.
TIPI DI ESTINTORI
Prima di passare allo schema tecnico, facciamo una panoramica generale sul cosiddetto triangolo del fuoco e sui vari tipi di estintori che possono essere installati a bordo.
Il triangolo del fuoco è uno schema semplice da ricordare che serve a capire come è composto un incendio e quindi come spegnerlo. L’incendio è una reazione chimica che libera energia producendo del calore, a questa reazione chimica contribuiscono tre elementi:
1. Fonte d’innesco, cioè la sorgente che apporta calore e innesca la reazione;
2. Combustibile: qualsiasi materiale capace di infiammarsi, organico o inorganico;
3. Comburente, ossia l’ossigeno contenuto nell’aria.
Quando manca uno di questi tre elementi, l’incendio non può avvenire o se è già in atto, si estingue. Quindi, per spegnere l’incendio si può ricorrere alle seguenti soluzioni:
a) Esaurimento del combustibile: allontanamento o separazione della sostanza combustibile dal focolaio dell’incendio;
b) Soffocamento: separazione del comburente dal combustibile o riduzione della concentrazione del comburente nell’aria;
c) Raffreddamento: sottrazione del calore fino a ottenere una temperatura inferiore a quella necessaria al mantenimento della combustione.
Proprio sulla base del triangolo del fuoco, sono stati realizzati dei tipi di estintori specifici per ciascun elemento, con il fine unico di domare e spegnere l’incendio. Infatti, tra gli estintori troviamo quelli: a polvere, che utilizzano polveri estinguenti di origine chimica e che vanno ad agire sulla fiamma per soffocamento, ovvero sottraendo l’ossigeno necessario al processo di combustione; a schiuma, che attraverso prodotti schiumogeni, ossia soluzioni acquose contenenti tensioattivi, agiscono sulla fiamma sfruttando il potere raffreddante dell’acqua; ad anidride carbonica, che sfruttano il potere di soffocamento della CO2 con il vantaggio di non lasciare residui e perciò sono particolarmente adatti allo spegnimento di fuochi su apparecchiature elettriche ed elettroniche.
Gli estintori tendenzialmente sono mobili, ovvero possono essere spostati nei diversi locali, in caso di necessità. Tuttavia, esistono anche apparecchi fissi che si attivano in automatico nel caso in cui i sensori percepiscano la presenza di fumo e, generalmente, sono ad acqua o ad anidride carbonica. Per l’estintore non esiste una vera data di scadenza e non è richiesta una verifica periodica, ma deve essere costantemente controllato il buono stato di conservazione; inoltre deve essere carico, perciò occorrerà accertarsi che l’indicatore della pressione sul manometro sia posizionato sul verde e non verso il rosso.
CLASSE DI FUOCO
Per scegliere l’estintore giusto, bisogna tenere in considerazione due parametri fondamentali: la classe di fuoco e la capacità estinguente. Questi due criteri sono riportati sull’etichetta dell’estintore insieme alle istruzioni per l’uso, alle avvertenze generali, al riferimento dell’omologazione e al nome della società responsabile dell’apparecchio. Ma vediamo nel dettaglio come sono suddivise le classi di fuoco e quale estintore viene consigliato per ognuna.
- Classe A: fuochi generati da combustibili solidi come legno, tessili, carta etc. Con questi tipi di incendio è consigliabile utilizzare gli estintori a polvere e a schiuma. Può essere utilizzato anche l’estintore a CO2, ma avrà un effetto piuttosto scarso;
- Classe B: fuochi generati da combustibili liquidi come benzina, alcool, composti chimici, solventi etc. L’agente estinguente migliore è la schiuma, dal momento che agisce per soffocamento, mentre è sconsigliato l’utilizzo di acqua a getto pieno;
- Classe C: fuochi generati da combustibili gassosi come metano, idrogeno etc. Gli estintori da utilizzare sono quelli a polvere o a CO2. L’acqua è consigliata solo a getto frazionato, al fine di raffreddare i tubi o le bombole coinvolte.
Per completezza vi riportiamo anche le altre classi di fuoco, nonostante siano molto poco frequenti in ambiente nautico:
- Classe D: fuochi generati da metalli combustibili;
- Ex Classe E: qui rientravano i fuochi scaturiti dalle apparecchiature elettriche ma, attualmente, sono riconducibili alle classi A e B. Per questi fuochi non devono essere utilizzati come estinguenti l’acqua o la schiuma, ma sono consigliabili gli estintori a polvere e a CO2;
- Classe F: fuochi generati da oli combustibili di natura animale o vegetale, come quelli utilizzati in cucina. In questo caso gli estintori a CO2 o a polvere sono considerati pericolosi da utilizzare e l’agente estinguente più consigliato è la schiuma.
CAPACITÀ ESTINGUENTE
Accanto alla classe di fuoco, troveremo sempre la capacità estinguente espressa in numeri: 13, 21, 34. Questo numero tiene conto della proprietà del prodotto estinguente e della quantità di estinguente all’interno dell’estintore stesso. Infatti, più è alto questo numero, più è alta l’efficacia.
La capacità estinguente è riportata obbligatoriamente sull’estintore abbinando la simbologia descritta precedentemente. Esempio: un estintore di tipo 34 A – 233 B – C è in grado di spegnere un focolare “standard” scaturito da listelli di legno lunghi 340 cm (34 A), 233 litri di combustibile liquido come benzina (233 B) o un bruciatore di GPL di dimensioni standard (C). Il potere estinguente per classi di tipo C, come vedete, non è definito dalla normativa.
Vediamo quali sono gli estintori obbligatori da tenere a bordo delle unità da diporto, per poter navigare oltre un miglio dalla costa.
ESTINTORI PER NATANTI E IMBARCAZIONI DA DIPORTO
Parlando di imbarcazioni da diporto, la normativa definisce – in considerazione della distanza di navigazione dalla costa e del numero e della potenza dei motori – la tipologia degli estintori che dobbiamo tenere obbligatoriamente a bordo, stabilendone anche la quantità, la capacità e il posizionamento. Quindi, bisogna controllare sempre che gli estintori che abbiamo a bordo o che andremo ad acquistare rispondano alle caratteristiche richieste nel nostro caso specifico. Ora vediamo nel dettaglio cosa è previsto.
Per i natanti da diporto, indipendentemente dalla potenza del motore, dovrà essere presente a bordo 1 estintore. In base alla potenza installata, vediamo che:
– Con potenza minore o uguale a 18,4 kW servirà 1 estintore da 13 B;
– Con potenza tra i 18,4 kW e 147 servirà 1 estintore da 21 B;
– Con potenza superiore ai 147 kW servirà 1 estintore da 34 B.
Ben più complesso, invece, il discorso per le imbarcazioni da diporto, quindi, per praticità, vi abbiamo preparato questo schema.
Va aggiunto che per tutti i locali o i vani dell’apparato motore già provvisti di un impianto fisso antincendio, gli estintori dovranno essere comunque:
– Per potenze fino a 294 kW 1 da 13 B;
– Per potenze superiori a 294 kW 1 da 21 B.
Come sappiamo, leggi e regolamenti in materia di nautica da diporto sono in continuo aggiornamento e vengono di tanto in tanto variati o implementati. Per questo, è bene restare sempre informati, così da non incorrere in sanzioni o avere problemi più o meno gravi a bordo.
PREZZO DEGLI ESTINTORI
Vi segnaliamo che il prezzo dell’estintore nautico varia a seconda della tipologia, ma è opportuno scegliere sempre apparecchi validi e certificati, e non solo cercare il più economico. Il detto “chi più spende, meno spende” è valido anche qui. Un ulteriore consiglio che ci sentiamo di darvi è di tenere a bordo anche un estintore ad Anidride Carbonica (CO2): pur essendo leggermente più costoso di quelli a polvere, è molto utile in caso di incendi che interessano parti elettriche ed elettroniche, poiché non lascia residui e tutto ciò che non è stato raggiunto dalle fiamme resterà intatto.
Per concludere, vi ricordiamo che su tutte le imbarcazioni con marcatura CE gli estintori e le dotazioni di sicurezza sono indicati nel manuale del proprietario.
Soprattutto in caso di noleggio, prima dell’uscita in mare, accertatevi di avere a bordo tutto il necessario, in ottime condizioni di funzionamento. E una serena giornata in barca sarà assicurata.