Y Yachts Y7, uno yacht di lusso dalle prestazioni eccellenti
Michael Schmidt fonda Hanse nel 1990 e nel 2011, dopo averlo venduto, si guarda intorno e si rende conto che non esiste uno yacht a vela come lo vorrebbe lui, l’unica soluzione è realizzarselo da solo. Nasce così Y Yachts, non per soddisfare una richiesta del mercato, ma per crearla: imbarcazioni veloci, essenziali, lussuose e simple – anche da governare –, forse non convenzionali, ma di successo. L’Y7 è una di queste e al Salone Nautico il cantiere ne ha messo in mostra l’ultimo esemplare.
L’ULTIMO ESEMPLARE È STATO PRESENTATO AL SALONE NAUTICO DI GENOVA
Al Salone Nautico di Genova Y Yachts ha presentato il nuovissimo modello dell’Y7, appena consegnato al proprio armatore.
Sostando tra le banchine genovesi insieme agli altri yacht a vela ha catturato l’attenzione, tanto da guadagnarsi la Menzione d’Onore ai Design Innovation Award “per la ricerca raffinata di un linguaggio nautico attento al dettaglio nella scelta di forme e materiali”.
Questo nuovo Y7 non potrebbe rispecchiare di più il suo armatore: è vero che tutti gli Y Yachts hanno possibilità di personalizzazione praticamente infinite, ma in questo caso il proprietario è anche un rinomato designer. Ciò gli ha permesso di concretizzare la sua personale visione dello yacht a vela in primissima persona, pensando anche all’utilizzo che ne farà: lunghe crociere con la propria famiglia.
IL LAYOUT SOTTOCOPERTA, PER VIVERE (E LAVORARE) IN BARCA
Gli interni hanno un design pulito, con dettagli eleganti che richiamano la marinità e una palette di colori ridotta.
L’armatore ha descritto così la sua zona preferita a bordo: “Il salone è uno spazio perfetto per la mia famiglia di 4 persone: spazioso ed accogliente allo stesso tempo”. Prosegue descrivendo più precisamente il layout di quest’area: il sofà, con l’area reclinabile extra large, la zona di lavoro pensata per l’homeschooling, ma anche per il suo lavoro. Inoltre, il salone open space ospita anche una cucina a forma di U, allestita con i migliori accessori.
Y7 è l’ulteriore conferma dell’attenzione al dettaglio che il cantiere pone nella realizzazione degli interni, impresa ancor più difficile quando l’obiettivo è “ridurre uno yacht a ciò che è essenziale”. A partire dalle porte degli ambienti che hanno tutti gli angoli arrotondati – in vero stile marinaro – fino alle maniglie inserite nei binari incassati nel soffitto; realizzate in pelle e con cucitura a vista, oltre ad essere belle, sono molto utili in caso di mare formato.
A completare il quadro degli interni, la cabina armatoriale nella zona prodiera – con bagno en-suite e spaziosa doccia separata – e le due cabine a poppa del salone, che possono accogliere fino a un massimo di 6 ospiti per la notte.
Per tornare all’idea dell’essenziale a bordo, ma con tutti i comfort, la cabina armatoriale è forse l’incarnazione perfetta di questa filosofia. Ai suoi dettagli molto belli e raffinati – come il perimetro smussato della stanza e le finestre laterali che regalano una piacevole luce naturale – unisce la funzionalità: il letto presenta abat-jour integrate nella testiera, che dietro ospita cassetti e una piccola libreria. Poiché questo yacht è stato progettato e realizzato per poter navigare anche in equipaggio ridotto – addirittura una sola persona – la cabina a poppa dedicata alla crew, con ingresso indipendente dal pozzetto, è pensata per 2 membri.
Per il layout, completamente personalizzabile, sono disponibili diverse opzioni: dalla scelta del numero di cabine alla disposizione della cucina, che può essere chiusa o a vista. Sicuramente, la possibilità di customizzazione è stato uno dei punti di forza dietro il successo del modello.
DENTRO E FUORI UNA SOLA REGOLA: KEEP IT SIMPLE
Il lavoro che Bill Tripp – tra i migliori Architetti Navali al mondo nel settore degli yacht a vela oltre i 20 metri – ha effettuato sugli esterni, ha portato all’integrazione del rollafiocco, dell’ancora e delle postazioni di manovra nel profilo della barca, conferendogli un ulteriore tocco di eleganza, ma senza troppi fronzoli. Infatti, la filosofia del cantiere è “Keep it simple” – resta sul semplice –, ma non bisogna farsi ingannare: creare uno yacht a vela che rimanga semplice non implica minor lavoro o maggiore facilità in fase di progettazione; anzi, probabilmente tutto il contrario. Se l’Y7 è il connubio tra la comoda crociera e le performance da regata, il merito è di Michael Schmidt – fondatore di Y Yachts e protagonista dell’Admiral’s Cup negli anni ’80 – e di Bill Tripp, che sono riusciti a ridurre il peso in ogni fase della costruzione. Questo impegno, insieme all’utilizzo del carbonio (anche per l’albero) e di materiali ultraleggeri per gli interni, si è tradotto in un peso di 29,5 tonnellate, diversi chilogrammi in meno rispetto ad imbarcazioni della stessa metratura.
Considerando la superficie velica di quasi 300 m2, vien da sé che il rapporto tra quest’ultima e il dislocamento è molto elevato. Il tutto si sintetizza nell’estrema piacevolezza di navigazione e nella capacità dell’Y7 di veleggiare anche in presenza di venti deboli.
Ciò che Michael Schmidt ha voluto concretizzare con l’Y7 – e tutti i suoi yacht, tranne l’Y9 – è di “rimanere sul semplice” anche nella conduzione dell’imbarcazione: assistita dall’assenza di impedimenti sul cammino, con scotte e drizze nascoste e controllabili dalla postazione di guida, anche una sola persona riuscirà a governarlo con facilità, aiutata, inoltre, dalla presenza di una doppia motorizzazione.
SCHEDA TECNICA Y YACHTS Y7
- Lunghezza f.t. 21,86 m
- Lunghezza al galleggiamento 20,35 m
- Larghezza 5,75 m
- Pescaggio
Chiglia fissa 3,50 m
Chiglia telescopica 2,7 m – 3,9 m - Dislocamento 29,5 t
- Zavorra 9,6 t
- Capacità serbatoio carburante 800 l
- Capacità serbatoio acqua dolce 800 l
- Randa 174 m2
- Fiocco autovirante 123 m2
- Code zero 380 m2
- Gennaker 550 m2
- Motorizzazione 2 x Nanni N4.80 SD 52,9 kW
- Architettura Navale Tripp Design
- Interior Design Norm Architect
Y YACHTS