Jimmy Priscot di Giovanni Savelli
Jimmy Priscot è il romanzo d’esordio di Giovanni Savelli. Classe 1979, toscano, ha eseguito i più svariati tipi di lavoro, dal copywriter al becchino, passando per animatore e ormeggiatore; forse risiede in questa traversata il segreto del suo libro. Il manoscritto, infatti, viene definito “avventuroso, incalzante, divertente: una traversata nella fantasia”.
Il nostro protagonista, Jimmy Priscot appunto, è un giovane apprendista reporter, che vorrebbe ricevere una promozione all’interno del giornale locale per cui lavora. Per cercare di riuscirci Jimmy decide di raccontare la storia del Capitano Rogers, una figura leggendaria di New Port che appartiene alla famiglia più influente del luogo.
Nella sua ricerca, Jimmy riceve l’informazione decisiva da un vecchio ubriacone, che gli svela che Rogers, quando ha fatto quel che ha fatto, era alla ricerca di un tesoro e che è lui, il vecchio ubriacone, ad avere la bussola che porta proprio a quel tesoro. La bussola è un fiore.
IL VIAGGIO FINO AD AGATA, LA BAMBINA CHE NON PUÒ CRESCERE
Jimmy, “un personaggio un po’ Forrest Gump un po’ Candide”, come lo definisce Davide Longo, decide di seguire la rotta che il fiore gli detta. Prende il mare insieme a una ciurma bene assortita: il nonno avventuriero, i mastodontici gemelli Robertson e Magellano Weaver, il cartografo bambino.
La loro traversata li condurrà fino ad Agata, una bimba che non può crescere, o meglio: che non può crescere finché non tornerà nella sua terra d’origine, l’isola magica a cui appartiene anche il fiore, la bussola di Jimmy.
Un viaggio che sembra un sogno, sospeso in una dimensione altra, proprio come dice il nonno che ripete come i sogni siano la cosa più importante della vita.
Nasce quindi un filo, il viaggio che è la vita, l’isola magica che è il sogno, un’isola che viene dimenticata da chiunque ne tocchi la terra appena se ne va; infine, il diario di bordo di Jimmy che diventa l’emblema dell’impegno che mettiamo noi uomini nel cercare di custodire il ricordo di ciò che facciamo, di ciò che sogniamo, di ciò che siamo.
Non un libro retorico o pesante, però: “Una scelta sognante e temeraria [quella di partire seguendo il fiore] che basterebbe da sola a farne il libro necessario che Jimmy Priscot è. Aggiungeteci mappe, isole misteriose, tesori, una scrittura scoppiettante e una trama che stupisce come un origami.” Scrive ancora Davide Longo, che conclude: “Che altro serve. Ah, dimenticavo. Fa anche molto ridere.“
Jimmy Priscot sarà in libreria dal 24 marzo.