Tenya e Kabura Style
Una delle tante tecniche importate dal Giappone e di sicuro interesse è il tenya o kabura fishing, molto facile da praticare e anche redditizio in termini di catture. Si tratta di una tecnica che apre un ventaglio davvero ampio sulle prede insidiabili e, in base alla zona di pesca o all’innesco, potremo davvero sperare di catturare anche pesci di tutto rispetto.
Costola diretta del vertical jigging e dell’inchiku, tenya e kabura fishing si pongono come obiettivo i pesci che stazionano nei pressi del fondo. E qui, in base allo spot, le prede catturabili sono davvero moltissime e spaziano dal pagello all’orata, dalla gallinella al dentice, dallo scorfano fino alle ricciole di branco nei casi più fortunati. Ma queste sono solo alcune delle specie insidiabili con questa divertente tecnica.
DOVE PRATICARLA
Il miglior modo per praticarla è dotarsi di una buona attrezzatura adatta allo scopo e dedicare un po’ di tempo allo studio di fondali e salti batimetrici; un buon ecoscandaglio saprà fornirci informazioni molto importanti su dove potrebbero trovarsi le prede.
E quindi una fossa o un semplice avvallamento, così come una rapida risalita del fondo, saranno spot da provare assolutamente alla ricerca di qualche bel pagello intento a grufolare tra fango e rocce. Allo stesso modo andremo a studiare relitti e scogli isolati per capire se intorno è presente del movimento, che ci offrirà qualche chance di cattura sia sopra il relitto che nelle immediate vicinanze. Non è infatti raro trovare, nei pressi di strutture mediamente profonde, gallinelle e pagelli di buona taglia intenti a grufolare tra le lamiere contorte di qualche nave affondata.
È una tecnica molto facile da provare e, una volta preparata l’attrezzatura e innescato il tenya o il kabura, non resterà che calarlo sul fondo e farlo danzare delicatamente per far muovere l’esca nella maniera più naturale possibile.
Al primo “assaggio” della preda, sarà bene concedere qualche centimetro allungando il braccio verso l’esterno oppure cedere qualche centimetro di lenza, in modo da non portare via di bocca l’esca al pesce, e quindi tentare la ferrata sulla seconda mangiata.
IL KABURA “MODIFICATO”
Oltre agli innumerevoli modelli di tenya disponibili, troviamo il kabura che, di per sé, andrebbe usato senza l’aggiunta di esca naturale, avendo già come attrattiva uno skirt più o meno voluminoso in materiale siliconico e colorato. Ma se togliamo il gonnellino all’esca o lo perdiamo durante la fase di pesca, in mano ci ritroveremo con un piombo colorato e due assist mobili montati su multifibre.
A questo punto rimangono due scelte: acquistare un nuovo skirt per il kabura oppure modificarlo, eliminando gli assist montati su multifibra per sostituirli con due esattamente uguali, che però saranno montati su due spezzoni di fluorocarbon in modo da essere meno visibili agli occhi della preda.
Una volta montato il tutto, non resta che guarnirlo con un bel gamberetto intero (anche vivo se lo abbiamo) oppure con una striscia di calamaro o un bel verme americano.
LE PREDE DI STAGIONE
Se alcune prede sono reperibili durante tutto l’arco dell’anno, altre saranno abbondanti solo in determinati periodi. Una tra queste è l’orata, che, seppur presente in quasi tutte le stagioni, vedrà il maggior numero di catture nei mesi di ottobre, novembre e dicembre, con ferrate – a volte anche a ripetizione – di prede che si aggirano tra il mezzo chilo fino a oltre tre chili per le oversize. Anche i pagelli, insidiabili soprattutto nei mesi invernali, ci faranno divertire non poco con le loro innumerevoli e decise testate fino alla superficie.
Se utilizziamo i kabura, sarà necessario scegliere bene gli ami: saranno da preferire a bocca larga e con filo sottile per una perfetta penetrazione nell’apparato boccale del pesce, che – specie nel pagello – è molto duro. Imparare a ricercare la giusta preda in base alla stagione permetterà di avere sempre un discreto carniere da condividere con gli amici o a tavola con la famiglia, e di gustare quindi ogni momento della battuta di pesca.
Le attrezzature e le esche da utilizzare?
Le scopriremo sul prossimo numero di Mondo Barca Market!