Arriva VERGA 1958, le novità in occasione del 65º anniversario di VERGA-Plast
VERGA-Plast Nautica diventa VERGA 1958. Questa è solo una delle tante novità lanciate in occasione del sessantacinquesimo anniversario dell’azienda di Lomazzo (CO). Un’azienda ancora oggi familiare e dai valori saldi, che traspaiono perfettamente dalle parole del Project Manager Stefano Bitturini, nipote del fondatore Giancarlo Verga. Tra ricordi emozionanti, come la partecipazione all’EXPO 2015 di Milano, e barche ecologiche, come Coral Life 250, Stefano ci svela anche i progetti in cantiere. Primo tra tutti, il debutto in un segmento diverso.
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Quest’anno VERGA-Plast festeggia il suo sessantacinquesimo anniversario. Ma come nasce l’azienda?
Il 2023 è l’anno delle celebrazioni del sessantacinquesimo anniversario e per questo abbiamo in serbo molte novità interessanti. L’azienda è stata fondata da mio nonno, Giancarlo Verga, nel 1958; era un uomo appassionato di tecnologia, di materiali avanzati e innovativi. Si era specializzato nella progettazione e realizzazione di macchinari per la produzione; aveva registrato anche diversi brevetti in questo ambito, grazie ai quali ha potuto iniziare a costruirsi le macchine da solo. Così è entrato nel mondo della termoformatura e in quello della nautica, partendo con la realizzazione di piccole imbarcazioni.
Inizialmente, ha anche collaborato con il Politecnico di Milano, proprio perché le sue erano tecnologie altamente innovative. Possiamo dire che è stato un precursore dei tempi: è stato il primo in Europa ad applicare la termoformatura sottovuoto da lastra in ambito industriale, e ha sviluppato la prima barca in termoformatura sottovuoto da lastra e vetroresina, grazie anche alla salda collaborazione con il Politecnico.
Oggi di cosa vi occupate?
A oggi, abbiamo due divisioni: VERGA-Plast, sempre caratterizzata dalla termoformatura, e la divisione nautica, oggi divenuta VERGA 1958 a seguito di un’azione di rebranding, proprio in occasione dei 65 anni.
La divisione termoformatura si occupa di molti settori: dalla valigeria agli abitacoli delle automobili; praticamente realizziamo in termoformatura qualsiasi cosa. La divisione nautica, invece, è partita con imbarcazioni piccole, come Larianella, che negli anni di sviluppo dell’azienda ci hanno spinto perché erano (e sono) imbarcazioni uniche: hanno un doppio guscio in tecnopolimeri con poliuretano espanso a cellule chiuse. Questa caratteristica, ancora oggi, rende inaffondabile la maggior parte delle nostre imbarcazioni perché sono le singole sezioni a galleggiare.
Inoltre, stiamo puntando molto sull’ecologia: stiamo cercando di dare il nostro piccolo contributo al mondo, sviluppando prodotti in materiale riciclato, mantenendo, però, le caratteristiche tecniche e meccaniche che ci hanno sempre contraddistinto. Stiamo anche rinnovando l’azienda: stiamo perfezionando il parco macchine e ottimizzando la tecnologia interna con macchinari all’avanguardia che contribuiscono ad abbattere i consumi energetici e a diminuire lo spreco di materiale, rendendo contemporaneamente anche più sicuro il posto di lavoro per i nostri collaboratori. Anche questo per VERGA-Plast è molto importante, tanto che potremmo riassumere la nostra filosofia nel rispetto per l’ambiente e per le persone.
Nonostante tutte queste innovazioni, VERGA-Plast e VERGA 1958 rimangono comunque saldamente legate alle origini: produciamo italiano e in Italia; l’azienda è ancora tutta a gestione familiare. Giancarlo Verga era il papà di mia mamma, Franca Verga; lei e mio padre, Roberto Bitturini, hanno portato avanti l’azienda in maniera eccezionale e negli scorsi anni siamo arrivati anche io e mia sorella, Elisa.
Insieme abbiamo sempre partecipato al Salone Nautico Internazionale di Genova, dove abbiamo lanciato prodotti sempre interessanti. Per esempio, Coral View 250 e Tender 220 T: sono stati i primi tender completamente panoramici e trasparenti. Questo non deve trarre in inganno, però: sono realizzati con un materiale ultra-resistente, persino più resistente del materiale di cui sono fatti gli scudi della polizia. È anti-urto, anti-salsedine, anti-ingiallimento e offre un’esperienza panoramica a bordo in totale sicurezza.
Come accennava, celebrerete questo anniversario, tra le altre cose, anche con un rebranding: VERGA-Plast divisione Nautica diventa VERGA 1958. Cosa rappresenta questo nuovo nome e quali novità porta con sé?
Proprio in occasione dei 65 anni dell’azienda abbiamo messo in atto un rebranding, passando da VERGA-Plast Nautica a VERGA 1958 e sviluppando una brand identity più incentrata sul mondo nautico. Fino a qualche settimana fa era online VERGA-Plast Store, su cui era possibile acquistare le imbarcazioni ricevendole comodamente a casa o in marina. Ora abbiamo lanciato una nuova piattaforma che ha le stesse caratteristiche, ma è integrata al sito principale: mentre guardano un’imbarcazione ed entrano nella scheda prodotto, i clienti ora trovano direttamente lo Store. Sembra una banalità, ma riflette il ruolo prioritario che assegniamo all’esperienza dell’user e la nostra volontà di creare un fil rouge tra tutte le fasi, dall’acquisto all’esperienza del prodotto.
Il nostro piccolo vanto è anche questo: poter seguire ogni fase del progetto, dal modello 3D allo stampo, dalle scocche al prodotto finito, fino alla vendita.
Il 2023, come accennavo prima, sarà molto interessante e ricco di avvenimenti. Il primo è, ovviamente, il rebranding, mentre le altre due novità verranno svelate in due diversi periodi dell’anno. La prima, molto probabilmente, riusciremo a lanciarla in primavera. Non sarà un’imbarcazione: non voglio svelare troppo, ma sarà molto interessante per gli sport acquatici, grazie anche a una sua caratteristica unica che ha già reso noti alcuni dei nostri ultimi articoli. Per lo sviluppo di questo prodotto abbiamo collaborato con un’importante firma, vincitrice anche del Compasso d’oro: un ingegnere e professore del Politecnico di La Spezia. Il suo nome verrà annunciato durante il lancio dei due prodotti perché sta sviluppando per noi anche il progetto della nuova imbarcazione.
Questa seconda novità rappresenterà un nuovo inizio per VERGA 1958: finora abbiamo sviluppato barche un po’ più semplici, mentre questa per noi sarà davvero una bella prova, perché sarà la più grande mai realizzata, con caratteristiche davvero interessanti dal punto di vista estetico e delle finiture. Possiamo anticiparvi che sarà un’imbarcazione di fascia medio-alta e verrà annunciata durante il prossimo Salone Nautico Internazionale di Genova.
Tra i vostri progetti, molti si distinguono per la marcata filosofia green. Come vi siete approcciati alla sostenibilità e quando? Cosa comporterà nel futuro questo impegno?
Quando la tematica green si è diffusa, ho iniziato a documentarmi, leggere libri e riviste del settore, a partecipare a fiere ed eventi sul tema. Mi sono informato per cercare soluzioni per lo sviluppo di un prodotto sostenibile. Il primo passo che abbiamo fatto in questo senso è stato quello di sostituire sui nostri tender i motori termici con quelli elettrici, per ottenere una riduzione di dispersione degli idrocarburi a livello superficiale dell’acqua ed evitare emissioni di particolato. Questi motori permettono anche di vivere un’esperienza unica a bordo, perché le vibrazioni e l’odore della benzina vengono eliminati del tutto. In questo modo, è possibile anche navigare in quei laghi o lungo quelle coste accessibili solo con questi requisiti.
Successivamente, abbiamo realizzato, direttamente con il produttore, un materiale che rispondesse alle nostre esigenze. Il nostro obiettivo era trovare materiali che mantenessero le proprietà di quelli vecchi (come la resistenza agli urti, ai graffi, alla salsedine e al sole) e che allo stesso tempo fossero totalmente riciclati e riciclabili. Ci siamo impegnati per realizzare un tender con queste caratteristiche, da tradurre poi, piano piano, su imbarcazioni più grandi, con elementi che siano tutti smaltibili in modo intelligente. Per me, è questa la chiave contro lo spreco.
Quindi troveremo questo materiale anche sulle imbarcazioni più grandi?
Attualmente, ci stiamo concentrando sulle nuove imbarcazioni che dovranno uscire. Ma nei prossimi anni questa tecnologia verrà sicuramente applicata a tutta la gamma. Siamo soliti trasportare una tecnologia da un prodotto all’altro. Ad esempio, realizziamo anche boe dotate delle stesse tecnologie che caratterizzano la nostra gamma di imbarcazioni inaffondabili.
Possiamo dire che Coral Life 250 è il simbolo di questa filosofia green, essendo totalmente riciclata e totalmente riciclabile?
Sì, Coral Life 250 è stato il primo prodotto lanciato a presentare queste qualità e durante questo suo primo anno di vendita ha riscosso un grande successo. Noi ci stiamo avvicinando al tema della sostenibilità ambientale, ma se guardiamo fuori, i Paesi nordici sono molto più avanti, probabilmente perché hanno maturato da tempo una diversa sensibilità verso l’ambiente. Credo che dovremmo guardare a questo modello e trarne insegnamento. Siamo ospiti del pianeta e non padroni, come crediamo; finché non cambiamo questo pensiero, continueremo a sfruttare l’ambiente a nostro piacimento, con conseguenze irreparabili.
Con VERGA-Plast cerchiamo di fare il più possibile. Un’altra iniziativa che abbiamo in essere, ad esempio, è la partnership con Sea Shepherd Italia: abbiamo introdotto all’interno del nostro sito un banner che permette di fare una donazione a loro favore. Mettiamo a loro disposizione la nostra visibilità. VERGA-Plast sostiene e sosterrà questa ONG che si prende cura di mari, oceani e coste, organizzando varie attività soprattutto nel Mediterraneo: pulire le spiagge ed eliminare le reti non conformi, ad esempio, ma nel resto del mondo Sea Shepherd si occupa anche del bracconaggio delle balene.
Molte delle vostre barche sono anche oggetti dal design unico, come Coral View 250, completamente trasparente. Avete in effetti in VERGA-Plast anche una divisione dedicata al design. Quanto di questo settore finisce nella realizzazione della barca?
Le tecnologie sviluppate per la nautica, che rendono i prodotti resistenti al tempo, alle intemperie e di un’altissima qualità, vengono applicate anche al settore del design. Allo stesso modo, gli stimoli che ci offre l’ambiente del design, insieme alle collaborazioni con designer italiani e il Politecnico di Milano, vengono trasportati nella nautica, che beneficia anche del knowledge di questi professionisti.
È questo il bello di un’azienda che opera in più settori: la possibilità di portare in una divisione ciò che si scopre lavorando nell’altra.
È uno scambio tra due mondi, o meglio, tra tre: quello industriale, quello nautico e quello dedicato al design; e questa sinergia ci permette di sviluppare competenze sempre più a tutto tondo, per ricercare un prodotto costantemente migliore. Ovviamente, tutto Made in Italy al 100%, ed è un vanto per noi perché tante realtà al giorno d’oggi tendono a spostare la produzione all’estero.
Il design, poi, ci ha permesso di partecipare all’EXPO del 2015 a Milano, all’interno del cluster Cacao e Cioccolato: abbiamo rivestito tutte le pareti del padiglione Italian Chocolate District, gestito dal Presidente di Eurochocolate, Eugenio Guarducci, una persona veramente d’oro. In pratica, abbiamo realizzato delle gigantesche tavolette di cioccolato, che sono state sospese per ricoprire le pareti; per farlo, abbiamo utilizzato Choco, un prodotto che già era disponibile nel catalogo VERGA-Plast, un “cubettone” di cioccolato. È stato un traguardo incredibile, a livello lavorativo e personale. Ricordo che mio nonno Giancarlo, quando ero piccolo, mi raccontava sempre con entusiasmo dell’Esposizione Universale. Per questo, mi commuovo a ripensare che poco prima di venire a mancare ha scoperto che saremmo stati presenti all’EXPO. Per lui era un avvenimento incredibile: la sua azienda che partecipava all’EXPO a Milano, con il marchio aziendale esposto in una zona centralissima. Per noi è stata una soddisfazione enorme e lui era veramente emozionato: è un ricordo che terrò sempre con me.
Com’è successo? Per scherzo, o meglio, si può dire che ci ho provato. Ero in vacanza e sono entrato in uno dei negozi di Eurochocolate, dove c’erano tutti i tipici gadget a tema. Mi sono presentato e quando sono tornato ho scritto all’azienda proponendo proprio Choco. Mi risposero che non era di target rispetto al loro prodotto da “punto vendita”, ma che mi avrebbero fatto sapere perché poteva essere “un po’ più a fuoco” per un loro progetto molto importante. Non sapevo neanche stessimo parlando dell’EXPO, pensavo mi avessero detto il solito “ti faremo sapere”. Invece dopo 4-5 mesi si sono fatti sentire davvero. Mi hanno chiamato e mi hanno detto che avrebbero avuto in gestione l’Italian Chocolate District e che volevano utilizzare il prodotto VERGA-Plast come scenografia. Così abbiamo coronato il sogno, dell’azienda e di mio nonno, di essere presenti a un’Esposizione Universale.
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