Timonieri Sbandati: Marco Rossato e Igor Macera e il Giro d’Italia a Vela 2023
Giro d’Italia a Vela 2023 – Navigare oltre i limiti. Un’impresa dal titolo didascalico perché è proprio questo che hanno fatto Marco Rossato e Igor Macera. I due velisti disabili – o meglio i due Timonieri Sbandati -, infatti, hanno percorso 1.700 miglia e trascorso 99 giorni in mare, che culminano in un arrivo in trionfo al 63° Salone Nautico di Genova.
Rossato e Macera, membri dell’Associazione I Timonieri Sbandati, sono partiti armati di carrozzine all’inizio di giugno dal Salone Nautico di Venezia a bordo di Tornavento. Questa imbarcazione a vela, dotata di fotovoltaico e propulsione elettrica, ha circumnavigato la penisola.
Ad attendere l’arrivo dei due velisti a Genova, il pontile Marina4all, installato da Ingemar, sponsor tecnico del Salone. 40 mq di superficie, appositi accorgimenti e ausili tecnici studiati e posizionati in modo che l’equipaggio e gli ospiti possano imbarcare e sbarcare in piena autonomia e nel comfort, anche grazie allo scivolo per l’accesso facilitato. Inoltre, le sezioni semi-affioranti assorbiranno i residui di idrocarburi presenti in sospensione nelle acque circostanti, durante tutta la durata del Salone.
Il Giro d’Italia a Vela – Navigare oltre i limiti è stato patrocinato da Assonautica, Guardia Costiera, Associazione Nazionale Marinai, Lega Navale e Regione Toscana, tra gli altri. Un ringraziamento importante a Marina Militare e agli Enti e Istituzioni che hanno dimostrato grande ospitalità a Venezia e Genova.
Alla partenza del Giro è partita anche la raccolta fondi on-line che continuerà fino a fine settembre. La somma di 1.400 euro che è stata finora raccolta è già stata equamente suddivisa tra MareVivo Onlus – per le attività a sostegno dei mare – e l’Associazione Classe Hansa – per acquistare ausili per le attività formative-.
LA ROTTA DEI DUE TIMONIERI SBANDATI
99 giorni di navigazione, 1.700 miglia complessive e 45 approdi non sono stati una passeggiata: i due timonieri sono esausti, sfiancati da un percorso che loro stessi hanno dichiarato essere stato lungo, a tratti faticosissimo e con molte insidie.
La prima tappa, iniziata a Venezia il 2 giugno e comprensiva di 60 miglia e più, ha subito messo alla prova i due. Venti sferzanti, onde al traverso nelle ore notturne e onde anomale che hanno ribaltato tutto ciò che di ancora non fissato al pavimento c’era.
Inoltre, le rotte dell’Adriatico sono state insidiose a loro modo, poiché dover navigare entro le 6 miglia dalla costa li ha costretti a dover procedere a zigzag tra i campi di allevamento ittici e di molluschi. Le nasse hanno reso difficoltoso anche l’ingresso al porto di Cattolica, che si rivela un vero campo minato.
Non solo il mare, però, perché quest’estate tutti ci siamo accorti di che caldo facesse. Una difficoltà aggiuntiva, che racconta Rossato: “Per nostra fortuna il meteo è stato per buona parte del viaggio dalla nostra parte e solo in Puglia abbiamo incontrato la prima vera bolla di aria calda africana con temperature prossime ai 40°C, ed è stato solo l’inizio di un mese infernale che ci ha pesantemente debilitati.“
Di come abbiano combattuto il caldo avverso ne parla Macera: “Con picchi di temperature dell’aria che superavano spesso i 40°C e momenti di totale assenza di vento in mare aperto, è stato fondamentale idratarsi con almeno 3 litri di acqua a testa al giorno, a volte integrati con sali di potassio e magnesio per resistere in navigazione alle tappe forzate (da 40 a 70 miglia) che ci avrebbero avvicinati allo Ionio e sottratti infine alla morsa del caldo.”
UNA MONTAGNA RUSSA EMOZIONANTE
Ma durante la navigazione Marco e Igor hanno anche fatto un incontro molto speciale. Tra Crotone e Roccella Jonica, infatti, la navigazione procedeva già in modo piacevole: assenza di vento e silenzio totale; poi, all’improvviso, una balenottera di 15 metri è emersa a circa 1 metro e mezzo da Tornavento e li ha accompagnati per una decina di minuti a 2,5 nodi.
Le difficoltà, però, non sono ovviamente finite per i due, che si sono visti costretti a ritirarsi quando, a pochi metri da Capo Spartivento, le onde sono cresciute da 30 cm a 2 metri in pochi minuti e le raffiche di vento da 10-12 nodi arrivano a oltre 20. Hanno ritentato 2 giorni dopo e, finalmente, Tornavento ha fatto il suo ingresso nel Tirreno, dove i due velisti si sono sentiti a casa.
Sono rimasti molto sorpresi dal nuovissimo porto di Monte di Procida, che ha permesso loro veramente una navigazione oltre i limiti. I pontili erano grandi abbastanza e sgombri adeguatamente per far sì che la circolazione in carrozzina fosse agevole. Inoltre, è presente anche un sollevatore per l’imbarco e lo sbarco per persone con difficoltà motorie.
I TIMONIERI SBANDATI
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