Nauta Design: forma e funzione
Il delicato equilibrio tra forma e funzione è la cifra stilistica dello studio milanese Nauta Design, fondato nel 1986 da Mario Pedol e Massimo Gino. Ogni yacht, a vela o a motore, esprime un ineludibile rapporto di complementarità: a un’armonia di linee, proporzioni e volumi, deve necessariamente corrispondere una struttura efficiente e ben congegnata. Ciascun progetto diviene così il frutto di un approccio olistico, capace di coniugare eleganza e praticità d’uso, rispecchiando i gusti e le esigenze dell’armatore.
Un’armonia olistica ed equilibrata di eleganza e facilità d’uso, stile e prestazioni, comfort e navigabilità è l’obiettivo che Nauta Design si pone di creare in tutti i suoi progetti.
Il loro denominatore comune è una filosofia progettuale basata su linee pulite e un flusso interno/esterno fluido e ininterrotto che pone al centro l’uomo e il suo legame con la natura. È questo l’approccio che caratterizza tutti i progetti dello studio milanese: dalla vela al motore, dalla serie al custom, dai natanti ai gigayacht.
Una produzione variegata eppure inconfondibile che, per il suo tratto distintivo, è stata insignita negli anni di prestigiosi riconoscimenti internazionali. L’ultimo all’inizio dell’estate: in occasione dei World Superyacht Awards, il semi-custom SW105 Sorvind ha ottenuto il titolo di “migliore yacht a vela” nella categoria dai 30 ai 49,9 metri.
SW105 SORVIND
L’imbarcazione, che è la quinta unità di SW105, è stata premiata per aver soddisfatto appieno le richieste dell’armatore. Quest’ultimo, appassionato velista sin da giovane, ha dichiarato ai giudici di aver voluto uno “yacht ad alte prestazioni per una navigazione veloce e confortevole che incarnasse uno spirito ‘Nordic Cool’, ma che fosse anche adatto al mercato del charter”.
A soddisfare le complesse esigenze del cliente è stato un team ben collaudato: con il cantiere sudafricano hanno collaborato Farr Yacht Design, responsabile dell’architettura navale, e Nauta Design, artefice dell’exterior e dell’interior design, con il contributo di Jeroen Machielsen dell’olandese Studio Hermanides per il décor interno. Nauta, in particolare, ha rielaborato il disegno della coperta, creando linee e forme più dolci, piacevoli e contemporanee: ne è esempio la tuga, che è stata resa meno decisa rispetto alle altre unità della serie.
Il layout degli interni, studiato per il charter, risulta comodo e spazioso. Sottocoperta offre un salone luminoso, un custom bar completamente attrezzato e ben quattro cabine, che possono accogliere un totale di 8 ospiti.
“Unico, raffinato ed essenziale: questi sono i pilastri della mia visione, riflessi nel mio stile di vita e ripresi in ogni dettaglio della mia barca”, ha spiegato l’armatore. “Volevo uno yacht a vela che potesse ancora essere in contatto con il mare, una sensazione che a volte si perde con barche più grandi. Penso che abbiamo davvero raggiunto un buon equilibrio come dimensioni e come stile. Tutto è ordinato, filante e pulito”.
IL PROGETTO SW96 NYUMBA DI NAUTA DESIGN
Sorvind, in realtà, non è l’unico progetto sviluppato quest’anno con Southern Wind. Recentemente ha visto il varo l’SW96 Nyumba, un cruiser-racer puro che, pur essendo il quarto scafo della serie, ha portato a diverse innovazioni estetiche e pratiche.
A spiegarlo è proprio Massimo Gino, co-fondatore di Nauta Design: “Non solo è il primo yacht di Southern Wind con propulsione elettrica ibrida progettata con BAE Systems per essere conforme alle normative IMO Tier III. Le linee slanciate e semplici della sua coperta costituiscono un’importante evoluzione del concept di coperta GT che abbiamo introdotto per la prima volta sull’SW105 Taniwha”.
L’esperto armatore, infatti, aveva commissionato al cantiere uno yacht da crociera veloce ed efficiente per navigare intorno al mondo e partecipare alle regate dei maxi yacht. Il profilo, perciò, doveva essere filante e dinamico, con un ponte sgombro per facilitare le manovre.
“Siamo molto orgogliosi della purezza dello stile e dei dettagli in cui si fondono la forma e la funzione, ma c’è di più” prosegue Gino. “L’armatore voleva dei prendisole più corti per aumentare le dimensioni dell’area di manovra a poppa. Abbiamo quindi portato il carrello della scotta della randa il più possibile verso poppa fino alla fine del boma, riducendo anche al minimo i carichi. Ora si trova a poppa del tambuccio dell’equipaggio, disegnato per assomigliare a una versione mini della tuga. Invece, le doppie postazioni del timoniere sono state spostate più a prua per una migliore visibilità. Le consolle stesse sono montate su supporti progettati su misura che ricordano il mozzo di un’elica, un’altra delle richieste specifiche del cliente”.
Al tempo stesso questo yacht doveva garantire agli ospiti anche sicurezza e comfort, così da rispecchiare la vera anima di Nyumba. “Nyumba è una parola swahili che significa ‘casa’ e gli armatori trascorreranno molto tempo a bordo, quindi gli interni dovevano essere comodi e accoglienti”, chiarisce Massimo Gino.
Se da un lato l’armatore ha scelto lo stile degli ambienti sottocoperta, dall’altro il layout segue l’impostazione della linea, con la cabina armatoriale e le due cabine ospiti a centro barca, e gli alloggi dell’equipaggio a poppa. Gli spazi sono ariosi e luminosi, grazie alle grandi finestrature sullo scafo e all’ampio skylight che percorre tutta la lunghezza della tuga.
Per comfort, stile e innovazione, questa imbarcazione è dunque diventata il fiore all’occhiello della gamma, tanto da essere esposta al Cannes Yachting Festival 2023, dove ha attirato l’attenzione di un gran numero di visitatori.
I PROSSIMI PROGETTI
Attualmente Nauta è impegnata nel progetto di ben 5 superyacht, sviluppati in collaborazione con altrettanti cantieri.
“Certamente abbiamo molta carne al fuoco”, afferma Martino Majno, Sales & Project Manager di Nauta. “L’aspetto più interessante è che sono tutti progetti molto diversi che sfruttano la nostra esperienza e competenza sia come designer di esterni che di interni”.
130+m CUSTOM
Tra questi, il più imponente è il 130+m CUSTOM, in costruzione nel Nord Europa dal 2020. “Al momento possiamo dire molto poco su questo particolare progetto, a parte il fatto che supera le 9.000 GT e la costruzione è già in fase avanzata”.
Un ulteriore dettaglio fornito dal team – che ha curato l’interior e l’exterior design – riguarda gli spazi. Questo megayacht potrà contare su un’area esterna di ben 1.000 metri quadrati, a cui si aggiungono i 2.000 metri quadrati degli interni.
Project Moonlight
Nauta Design sta lavorando anche sul Project Moonlight, terza unità della serie C144S prodotta dal cantiere polacco Conrad Yachts. In questo caso, lo studio italiano è stato incaricato di realizzare l’interior design, mentre l’exterior design è stato affidato a Reymond Langton. Il risultato è un motoryacht semi-custom di 44 metri che riflette la visione, l’esperienza e la concezione della “vita di bordo” del suo proprietario.
“Gli armatori sono esperti e molto attenti sia all’estetica che alla funzionalità dello yacht. Volevano un design degli interni lussuoso in termini di materiali, ma anche pratico per la sicurezza e la facile manutenzione in mare” spiega Guido Valtorta di Nauta.
Come precisa il Presidente e CEO del cantiere Conrad, Mikolaj Krol, sono proprio gli ambienti indoor a rappresentare la vera novità a bordo. “Project Moonlight è unico perché presenta un design degli interni completamente nuovo. Non vediamo l’ora di consegnare un altro super-yacht da sogno ai nostri clienti”.
Flexplorer 146
Analogo per dimensioni è il progetto Flexplorer 146: lungo 44,5 metri, è attualmente in costruzione presso il Cantiere delle Marche di Ancona. Le linee esterne sono state disegnate da Hydro Tec, mentre per gli interni Nauta Design ha concepito uno stile senza tempo, classico eppure contemporaneo, combinando un’eleganza sobria con la funzionalità quotidiana. La consegna è prevista per il prossimo anno.
Thunderball
Sempre ad Ancona, presso CRN, è in costruzione Thunderball, uno yacht full-custom di 70 metri di lunghezza. Il progetto, iniziato nel 2018, ha subito in realtà un lungo stop: dopo essere stato sospeso a causa della pandemia, è ripartito solo nel 2022 con la vendita all’attuale armatore.
Il committente, però, ha le idee molto chiare: Nauta si è dunque trovato a elaborare un interior design su misura, su una superficie di 440 metri quadrati.
“Il brief dell’armatore era per un superyacht dalla bellezza classica, elegante e sofisticato in ogni dettaglio”, dichiara Guido Valtorta. “In particolare ha insistito sul fatto che doveva essere un vero yacht e non solo un palazzo galleggiante. Quindi sono presenti dettagli tipici del design nautico tradizionale, come i bordi arrotondati, senza spigoli vivi, dei mobili interni, che si fondono con un raffinato look contemporaneo”.
Moonflower 72
Ultimo, ma non per importanza, è il Moonflower 72, un superyacht di 72 metri a propulsione ibrida, nato dalla collaborazione con Wider. L’imbarcazione è sostanzialmente il manifesto dello studio milanese e ne racchiude i tratti distintivi, che sono evidenti negli esterni come negli interni. Il profilo risulta pulito e ordinato, senza fronzoli; le linee prevalentemente orizzontali, insieme alle proporzioni equilibrate e all’ampio uso del vetro, danno un’impressione di leggerezza.
Tra le particolarità di questo progetto, spicca “The Island”, l’innovativo concept brevettato da Nauta Design. Questo sistema, composto da più piattaforme apribili, estende il beach club, che si trasforma in un’area di 117 metri quadrati. In questo modo si ottiene un unico spazio “walkaround”, che esalta il contatto con il mare, consentendo agli ospiti di muoversi liberamente lungo il perimetro di poppa dello yacht.
“Il linguaggio stilistico alla base di Moonflower 72 è tipico della filosofia di design di Nauta”, afferma il co-fondatore Mario Pedol. “Un imponente superyacht in acciaio e alluminio equipaggiato con l’ultima generazione del sistema di propulsione ibrida seriale Wider. Il design esterno si basa sulla combinazione olistica ed equilibrata di stile e comfort. Linee semplici ed eleganti e una connessione armoniosa tra esterno e interno. Non ci sono dettagli superflui o inutili che possano interrompere lo stretto rapporto con la natura e l’ambiente marino”.
Nel frattempo, la costruzione procede a pieno ritmo nel Wider Superyacht Hub di Porto Marghera, Venezia, dove le lavorazioni metalliche sono quasi completate. La consegna dello scafo è prevista per il 2025.
Mario Pedol, soddisfatto della scelta del partner per questa nuova avventura, commenta così: “Con Wider abbiamo trovato il giusto cocktail di tecnologia e di organizzazione del team per trasformare il progetto in realtà”.
NAUTA DESIGN