Strumentazione elettronica: le caratteristiche da tenere d’occhio
Da poco più di un anno ho cambiato la mia vecchia strumentazione elettronica di bordo e mi sono affidato a quello che oggi sembra essere uno dei brand leader nel settore della pesca sportiva: Garmin.
Devo ammettere che sostituire uno strumento principale di bordo, per averne uno più performante dello stesso brand o per cambiare radicalmente come ho fatto io, è sempre un po’ traumatico. Le differenze nei display, nei menù e addirittura nella visualizzazione di pesci e spot possono richiedere un po’ di adattamento, ma garantisco che con una buona dose di pazienza e voglia di imparare riusciremo a ottenere il massimo del dettaglio dalla macchina che avremo scelto.
Ma qual è lo strumento che fa per noi? In primis, dovremo capire come e dove vogliamo utilizzarlo. La maggior parte dell’attrezzatura oggi disponibile sul mercato funziona molto bene, anche senza dover per forza impazzire con i settaggi, con trasduttori normali fino a quote intorno ai 100-130 metri. Inoltre, dovremo avere un po’ di malizia nelle impostazioni e montare il trasduttore giusto che possa soddisfare le nostre esigenze.
Nella mia esperienza di pescatore posso affermare di averli provati un po’ tutti, sia a bordo della mia imbarcazione che su quelle dei clienti e, tralasciando le marche top nate per la pesca professionale come Koden o Furuno, gli altri brand viaggiano (chi più e chi meno) nella stessa dimensione.
Quello che ho imparato, a mie spese, è stato che non ci si può fidare troppo di chi, pur di vendere, consiglia prodotti che una volta provati dimostrano di non avere la potenza necessaria ad affrontare alcune tecniche di pesca. D’altra parte, se da anni ci dicono che per andare in profondità abbiamo bisogno almeno di un trasduttore da 1 kW, un motivo ci sarà! Non possiamo basarci solo su una lettura vista sul display per assicurarci che quel trasduttore potrà farci vedere a profondità importanti, perché noi pescatori, oltre il fondale, dobbiamo e vogliamo vedere i pesci, o no?
Dopo questo grossolano errore (e, come dico sempre, nella pesca e nella vita non si finisce mai di imparare), ho deciso di documentarmi a dovere e di testare sul campo i prodotti di mio interesse prima di affermare che quella macchina o quel trasduttore abbiano determinate caratteristiche e potenzialità.
Ma senza divagare troppo, per scegliere con cura la strumentazione necessaria dovremo porci delle domande, come: che tipo di pesca voglio praticare? A quali profondità voglio vedere i pesci? Qual è il mio budget? E, soprattutto, quanto mi interessa vedere con estremo dettaglio relitti e strutture sommerse per capire se effettivamente è lo spot giusto dove calare la lenza?
Una volta risolti questi dubbi, potremo capire come muoverci nel vasto panorama dell’elettronica di bordo e, in particolare, della strumentazione multifunzione con GPS cartografico e sonar ad alta definizione.
Come abbiamo detto, fino a profondità di 100-130 metri non avremo difficoltà a scegliere uno strumento per la nostra imbarcazione e, con un budget neanche troppo impegnativo, potremo avere a disposizione una macchina con ottime caratteristiche e un trasduttore adeguato.
Se però il nostro target è la pesca oltre quella soglia, fino a 500-600 metri di profondità, dovremo dotarci di una strumentazione adatta e di un trasduttore in grado di trasmettere un’immagine chiara e completa del fondo e di eventuali pesci di passaggio all’interno del cono del trasduttore.
Calcolate che per raggiungere profondità impegnative (che generalmente vanno dai 300 ai 500 metri) avremo bisogno di una macchina con potenza adeguata, almeno di 1 kW o superiore, e di un trasduttore di uguale potenza. Oggi in commercio troviamo una gamma completa di trasduttori Airmar, famosi ormai da anni, che possono soddisfare tranquillamente chi ha esigenza di vedere più in profondità. Questo sarà un argomento che tratteremo più nello specifico nelle prossime edizioni, mentre oggi ci soffermeremo su quelle caratteristiche che attualmente molti strumenti hanno e che strizzano l’occhio a chi come me ama scoprire con estremo dettaglio ciò che c’è sotto la barca: parlo delle visioni verticali e laterali, che per Garmin sono la ClearVü e la SideVü.
Guarda la prima parte del video-tutorial su Garmin GPSMAP 8410xsv
Premettendo che molti pescatori preferiscono badare alle caratteristiche delle sonde CHIRP dedicate ai pesci, io presto particolare importanza a queste due funzioni e alla scelta del trasduttore idoneo a garantirmi una buona resa a livello di immagine sul display. Questo perché, oltre ad avere una passione sfrenata per queste tecnologie, mi incuriosisce vedere esattamente se si tratta di un relitto o di una struttura sommersa, per cogliere quei particolari che una normale sonda CHIRP non potrebbe fornirmi e, quindi, conoscere forma e dimensione di un relitto e di tutto quello che gravita intorno a esso.
Guarda la seconda parte del video-tutorial su Garmin GPSMAP 8410xsv
Non solo, occupandomi anche di ricerca subacquea, mi sono trovato spesso a utilizzare la mia strumentazione elettronica per effettuare mappature complete di fondali alla ricerca di relitti o strutture di ancoraggio per i pontili o, ancora, eseguire mappature di fondali per capire esattamente le quote operative di un determinato spot.
Oggi Garmin, così come altri brand sul mercato, ha a disposizione strumenti che possono davvero “leggere” e trasmettere il fondale sul display con una definizione precisa e completa, ma per farlo si dovrà avere quel poco di manualità necessaria a ottenere il massimo dallo strumento utilizzato.
In questo caso, un corretto montaggio del trasduttore, unito a un po’ di esperienza sul campo, saprà dare risultati vincenti sui segreti dei nostri fondali. Particolare attenzione, lavorando con frequenze molto alte, si dovrà dare alla velocità della barca, alle condizioni del moto ondoso e a qualche settaggio che potrebbe migliorare ulteriormente ciò che lo strumento sta rappresentando a display.
Ma di questo parleremo nel prossimo articolo di Mondo Barca Market.