Tuccoli T250 VM Evoluzione in prova con un fuoribordo Suzuki DF350AMD
Il nome di questo nuovo Tuccoli lascia chiaramente intendere che si tratta di “un’evoluzione”. Infatti, rappresenta lo step successivo del modello T250 VM, grazie all’adozione delle stratificazioni in carbonio e all’impiego di nuove tecnologie messe in atto dal cantiere toscano. Lo abbiamo provato in anteprima, equipaggiato con un potentissimo Suzuki DF350AMD.
È ormai da qualche anno che il “nuovo corso” dello storico cantiere Tuccoli è iniziato. Toscano, uno degli emblemi della cantieristica italiana, in particolare di quella dedicata alle imbarcazioni da pesca, è sul mercato da oltre 70 anni per servire sia i pescatori sportivi che i diportisti, anche se ultimamente il brand si è orientato verso quattro direzioni precise: Professional, Fishing, Cruising e Custom.
Inizialmente, gli scafi Tuccoli erano studiati esclusivamente per motorizzazioni entrobordo, le cosiddette “linee d’asse”; poi, con l’avvento della nuova proprietà, mossa da una grande passione per il mondo nautico, la politica di motorizzazione si è ampliata, adeguandosi ai tempi e alle nuove tecnologie dei fuoribordo, oggi capaci di offrire spinta su scafi importanti e imponenti, in singola o pluri-motorizzazione.
Un’azienda artigianale, la Tuccoli, che cura i dettagli, che ascolta i consigli di chi in barca ci va da sempre, e che è aperta alle innovazioni, soprattutto quando queste possono aggiungere punti ai prodotti che escono dal cantiere.
È esattamente il caso del T250 VM Evoluzione, che siamo andati a provare al Porto Cala de’ Medici. Questo esemplare, che si appresta a diventare la nuova imbarcazione del Suzuki Fishing Team, racchiude in sé un po’ tutte le peculiarità tecnologiche del nuovo corso Tuccoli, riassunte in quella che viene chiamata “Tuccoli Advanced Manufacturing Technology”.
Su questo “esordiente”, basato in realtà sul modello T250 VM (acronimo di Marco Volpi, angler di fama internazionale che ha collaborato al progetto), troviamo:
- la tecnologia TPH (Tuccoli Progressive Hull), ossia una carena studiata con progressione di stellatura in modo da risultare confortevole in ogni condizione di mare e anche quando si staziona;
- la TCT (Tuccoli Carbon Technology), ossia l’impiego del carbonio per la parte di coperta, con laminati che alleggeriscono lo scafo nel suo complesso (circa il 34% in meno), mantenendo però le stesse prerogative di sicurezza e affidabilità;
- la TDS (Tuccoli Double Structure), un raddoppio della struttura di rinforzo per tutta la lunghezza dello scafo, che ha lo scopo di aumentare la resistenza alle torsioni e la sicurezza di oltre il 50%.
A questi aspetti puramente strutturali, sono poi state abbinate altre evoluzioni, come ad esempio:
- il TSL (Tuccoli Smartlink), ossia una rete di bordo plug&play creata per adeguare e personalizzare ogni singolo Tuccoli con la massima semplicità in fase di allestimento, un modo moderno ed elegante per “controllare tutto a bordo”;
- il TMD (Tuccoli Modular Deck) che consente una facile personalizzazione della propria coperta sia in fase di “primo allestimento” che su imbarcazioni già naviganti;
- la TAP (Tuccoli Audio Performance), che ottimizza l’effetto acustico di altoparlanti e subwoofer, grazie a un attento studio delle intercapedini tra guscio e coperta.
Da qui, per questo nuovo natante ideato per la pesca, è nata una stretta collaborazione con alcuni partner leader nei rispettivi settori.
A cominciare da Suzuki, che ha fornito il potente motore ammiraglia DF350AMD, proseguendo poi con Garmin che ha provveduto all’installazione di un GPSMAP 9000 con display 4K da 19”, unitamente al modulo ecoscandaglio GSD 28 con funzione inglobata LiveScope XR Plus, e due display da 5”. A questi si aggiungono l’Empirbus (che ha consentito di domotizzare tutte le funzioni o quasi, gestendole direttamente dal grande display), il radar e infine anche il motore elettrico di prua Force Kraken.
Seakeeper, invece, ha studiato insieme a Tuccoli la possibilità di installare, su scafi di queste dimensioni, uno stabilizzatore che consenta di non subire il rollio a barca ferma anche in presenza di mare mosso, abbinato al Seakeeper Ride importato e distribuito da Indemar, un funzionale sistema di controllo dell’assetto durante la navigazione.
Altri partner che hanno contribuito a questo T250 VM Evoluzione sono Seadek, con i suoi rivestimenti del piano di calpestio, facili da pulire e morbidi al tatto; Sileather, con le tappezzerie in ecopelle; e Pratiko Fishing Equipment, con le attrezzature specifiche per la pesca, come portacanne, rocket launcher e supporti vari. Insomma, una squadra intera di professionisti per il completamento di questo “inedito”.
Per questo mi sono chiesto: la dotazione extra di accessori avrà aumentato drasticamente il peso dello scafo? La risposta è “ni”: il risparmio di peso, ottenuto con l’impiego del carbonio in sostituzione di parti in vetroresina della coperta, ha consentito di compensare almeno parzialmente l’esubero dell’accessoristica. Così, di fatto, su questo esemplare l’extra peso si contiene in meno di 200 chilogrammi.
È importante sottolineare comunque che si tratta di accessori in gran parte opzionali e pertanto sta all’armatore deciderne l’installazione, in base alle preferenze e al budget.
Veniamo ora alla fase descrittiva dello scafo, un fishing boat open, caratterizzato da una coperta studiata in collaborazione con Marco Volpi, pluricampione italiano e mondiale di pesca dalla barca, che ha contribuito attivamente a far sì che questo natante fosse il più possibile funzionale per gli angler.
Così, a prua, nell’area sopraelevata abbiamo unicamente un gavoncino per l’ancora, il tientibene in acciaio e, nel nostro caso, il Garmin Force Kraken, il motore elettrico di prua. L’area prodiera è totalmente libera e calpestabile, perlomeno fino al divano fronte consolle che consente la seduta a due persone durante gli spostamenti.
Sul pagliolo rivestito con Seadek, un coperchio a filo calpestio dà accesso a una grande cala ove si può stivare veramente di tutto. Qui, nella parte centrale dello scafo, in pratica quasi sotto la consolle di pilotaggio, è stato posizionato il Seakeeper 1. Passando ai lati della consolle di guida e scendendo un gradino, si arriva in pozzetto, il core-fishing dell’imbarcazione.
L’area di pesca è caratterizzata da uno spazio calpestabile di 1,93 metri di larghezza per 1 metro di profondità, tenendo chiuso il divano abbattibile a baglio. Le murate sono alte 61 centimetri e sono perimetralmente imbottite nella parte superiore, in modo da poter combattere in stand up senza farsi male. I trincarini sono larghi 23 centimetri fino all’imbottitura e pertanto possono ospitare portacanne a incasso e a staffa.
Sul pagliolo spiccano tre gavoni: due piccoli laterali per gli accessori, uno dei quali contiene anche la pompa di svuotamento manuale, e uno centrale per l’impiantistica, in grado di ospitare cavi, cablaggi e anche due potenti trasduttori AIRMAR da 1 kW.
A baglio, superiormente ci sono due vasche del pescato dotate di ossigenatori e a lato il portellone che consente il trasferimento a poppa o l’imbarco di prede importanti. Nella parete rivolta verso il motore, troviamo i portacanne fissi, il bracket strutturale per il motore e, a fianco, le due plancette di cui una dotata di scaletta bagno a scomparsa.
Sotto il pelo dell’acqua fanno capolino i Seakeeper Ride.
Passiamo infine all’area di pilotaggio, iniziando dalla seduta. Questa si compone di due parti: una rivolta verso poppa, composta da un comodo divano sormontante due livelli. Il primo funge da cassettiera per ami, piombi, artificiali, ossia tutta l’oggettistica per la pesca, mentre sotto si trova una grande vasca per il pescato, dotata di scarico fuoribordo. Sul lato rivolto verso la consolle, invece, spicca un supporto lombare per il pilotaggio in piedi.
La consolle è posizionata centralmente, con un grande vano per molteplici batterie (nel nostro caso 5) alla base. Più in alto ci sono un balconcino portaoggetti, la ruota di governo e, più su ancora, un secondo balconcino per gli strumenti a orologio e per qualche interruttore. A destra, troviamo la penisola per il comando monoleva SPC del Suzuki, mentre sopra c’è il grande cruscotto, che ospita il 19” Garmin GPSMAP 9000 e altri due display Garmin da 5”. Completano la dotazione una bussola e un parabrezza trasparente che si ancora al T-Top in resina. Quest’ultimo è fornito di box radio e ospita nella parte superiore l’antenna radar, i portacanne e i pannelli solari per l’alimentazione ecologica di bordo, più un telo parasole retrattile. Mi sembra di avervi presentato tutto. Non resta che salire a bordo e uscire in prova!
LA PROVA DI NAVIGAZIONE
Le curiosità che questo test suscita sono tante. Innanzitutto per le prestazioni con il motore abbinato, ossia il Suzuki DF350AMD, l’ultima generazione del motore ammiraglia, dotato di Suzuki Precision Control, micro-iniettori, nuovo piede tecnologico, nuovo sistema di aspirazione dalla calandra (Dual Louver System) e nuova timoneria elettroidraulica integrata, meno invasiva.
Ma soprattutto vogliamo mettere alla prova il doppio sistema di stabilizzazione dell’assetto (Seakeeper + Seakeeper Ride), in particolare oggi che il mare è mosso, tirato da un forte vento che alza creste bianche e che ci procurerebbe, senza stabilizzatori, parecchio rollio con mare al traverso.
Siamo in due a bordo al momento del test drive, imbarchiamo 240 litri circa di carburante e, con tutto il carico dell’accessoristica montata, il peso complessivo ammonta a circa 3 tonnellate. Iniziamo i rilevamenti di rito partendo dai 600 giri/min, il minimo, con una velocità erogata di 2 nodi, per salire progressivamente di 500 giri in 500 giri come riportato in tabella.
La planata avviene intorno ai 3.000 giri/min con una velocità di circa 13 nodi, mentre la velocità di crociera tranquilla viene stimata intorno ai 4.000 giri/min, con 25 nodi e un consumo di 45 litri/ora. Per scelta non abbiamo attivato nessun regolatore di assetto, quindi né trim del motore, né Seakeeper Ride, e per superare i 30 nodi dobbiamo salire a 5.000 giri/min, cui corrisponde una velocità di 32 nodi e 78 litri/ora di consumo.
Il mare, mosso e fastidioso, ci obbliga a un certo punto a portare il trim del motore al 10% della sua corsa per alzare un po’ la prua e ad attivare il “Ride”; l’effetto è immediato e il beccheggio, altrimenti inevitabile, scompare quasi totalmente, mettendoci anche al riparo dagli spruzzi tirati dal vento.
Nonostante ciò però, per non rischiare nulla, tantomeno di rompere qualcuno dei tanti accessori presenti a bordo a causa dei bruschi impatti con le onde che si moltiplicano per effetto della velocità, stoppiamo il test a 5.500 giri/min, quando la velocità sul GPS è di 37,7 nodi e il consumo del motore è pari a 107 litri/ora, ma ci sono ancora da sfruttare ben 800 giri.
Il cantiere asserisce, infatti, che in condizioni marine più favorevoli ha raggiunto una velocità massima di 40-41 nodi a 6.100 giri/min.
La carena è morbida nell’impatto e precisa in virata quando entrano in funzione i pattini a fare grip. Il motore non è una sorpresa: abbiamo già avuto modo in altre occasioni di apprezzare tutte le sue qualità di potenza, esuberanza in quanto a coppia e accelerazioni, ma anche in termini di consumi che, alla fine, sono risultati lievemente al di sotto delle aspettative.
Questo motore garantisce tra l’altro, attraverso l’impiego della doppia elica, una notevole stabilità direzionale.
Dati di navigazione |
REGIME | VELOCITÀ | CONSUMI | TRIM |
giri/min. | nodi | l/h | % |
600 | 2 | 2,3 | 0 |
1.000 | 4,2 | 4,2 | 0 |
1.500 | 5,8 | 8,2 | 0 |
2.000 | 7 | 11,2 | 0 |
2.550 | 8,7 | 20 | 0 |
3.000 | 12,9 | 29 | 0 |
3.500 | 19 | 38 | 0 |
4.000 | 25 | 45 | 0 |
4.600 | 30 | 66 | 10% |
5.000 | 32 | 78 | 10% |
5.200 | 33 | 95 | 10% |
5.500 | 37,7 | 107 | 10% |
CONDIZIONI DELLA PROVA |
Località | Cala de’ Medici (LI) |
Persone a bordo | 2 |
Condizioni meteomarine | vento teso, sole, mare formato con creste bianche |
Carburante imbarcato | 240 l |
Acqua imbarcata | 0 l |
MOTORIZZAZIONE |
Fuoribordo | Suzuki 1xDF350AMD |
Elica | 3 pale in acciaio, passo 15 1/4 x 21” |
Mi soffermerei ora sui benefici dettati dalla presenza a bordo del Seakeeper 1. Il suo funzionamento si basa su di uno stabilizzatore che crea una compensazione sul moto laterale prodotto dalle onde, stabilizzando lo scafo fermo in acqua ed eliminando quasi del tutto il fastidioso fenomeno del rollio. Ciò si traduce, nel nostro caso, in ore di pesca nel pieno della tranquillità e serenità, abbattendo fortemente la possibilità di sentirsi male con il mare mosso. La sensazione che si vive è quella di essere come “incollati” alla superficie acquea, e nemmeno lo spostamento improvviso dell’equipaggio ribalta la situazione.
Il Seakeeper Ride, invece, interviene durante le fasi di navigazione, eliminando per circa il 70% sia il rollio che il beccheggio, e abbreviando le fasi d’ingresso in planata.
Insomma, a conclusione di questa giornata possiamo dire di aver provato una positiva esperienza a bordo di questo nuovo Tuccoli, di aver apprezzato gli interventi evolutivi adottati dal cantiere e anche l’accattivante design delle murate wrappate su base nera e gialla. Quello che è mancato è una prova in pesca, ma sicuramente ci sarà l’occasione di completare l’opera…
ALLESTIMENTO |
STANDARD
Struttura in vetroresina e per la coperta in laminato di carbonio; gavone ancora e cima; ruota di governo in acciaio inox; parabrezza in plexiglass; supporti portacanne in consolle; vasca del vivo da 60 litri illuminata con pompa di ricircolo; serbatoio del carburante inox da 310 litri con indicatore; battagliola; maniglie laterali; scaletta bagno retrattile; musone salpancora inox; 4 bitte inox; 4 portacanne sul trincarino con gancio per parabordo; 2 barre porta-raffi e puntapiedi; seduta VM con cassettiera composta da un primo livello con divisori, vasca pescato coibentata al secondo livello, cuscino e cuscino per seduta anteriore, vasca pescato poppa con illuminazione e scarico a mare; 2 pompe di sentina elettriche con impianto automatico; 1 pompa di sentina manuale; autoclave per acqua dolce con doccia e serbatoio da 70 litri; luci di via, bussola e tromba; impianto elettrico CE con magnetotermici, staccabatterie e USB; 2 batterie 100 Ah 12V; indicatore livello acqua dolce |
OPTIONAL
2 bitte supplementari a metà scafo; ancora inox e piastra inox proteggi prua; poggiareni per seduta VM; seduta guida leaning post; igloo e sedile scorrevole sotto seduta leaning post; divano esterno abbattibile a poppa; 2 portacanne addizionali in acciaio inox su trincarino; 4 portacanne a riposo sul tetto; 4 portacanne a riposo di poppa; vasca vivo opzionale illuminata da 110 litri sotto seduta VM; vasca vivo opzionale illuminata 80 litri di poppa; frigorifero 40 litri sotto seduta VM; rivestimento pagliolato; wrapping scafo; Seakeeper Ride; Seakeeper 1. Pack Smart T250 VM: antivegetativa; frontale consolle maggiorato per schermo da 9’’ e da 16’’; intruder ZIPWAKE con display e controller con funzione automatica; poggiareni per seduta VM; copri consolle; caricabatterie 30 Ah, presa e cavo per attacco banchina e 2 prese 220V; luci di illuminazione pozzetto e di cortesia a LED. Pack Fishing T250 VM: 2 portacanne addizionali su trincarino in acciaio inox; 4 portacanne a riposo sul tetto; 4 portacanne a riposo a poppa; tendalino parasole telescopico; elettropompa acqua di mare per lavaggio pozzetto; 2 prese salpa bolentino 12 V; temporizzatore vasca del vivo. Pack Cruising T250 VM: divano esterno abbattibile in pozzetto; frigorifero 40 litri sotto seduta; trincarini imbottiti; cuscini prendisole di prua; verricello elettrico 500W con catena 25 metri e ancora Trefoil 7,5 kg. Pack Fusion: Fusion MS-RA210 + 2 altoparlanti XS series. |