Calamari con l’aiutino: consigli per il motore elettrico
Con il freddo e le prime ghiacciate mattutine sale la “calamaro fever”: dalle seppie si passa alla caccia ai calamari. Questa pesca richiede un’attenta ricerca dello spot giusto: bisogna puntare su aree rocciose, secche e dislivelli particolari, zone amate da questi cefalopodi per sferrare gli attacchi alle loro prede.
Per la prima volta, ho potuto contare sull’aiuto del motore elettrico di prua con sistema GPS integrato. La possibilità di ancorare, mantenere la rotta e ripercorrere la traccia sono alcune delle funzioni che semplificano molto l’azione di pesca. Trovo utilissimo, nella pesca al calamaro, l’utilizzo della funzione ancora: mi consente di posizionarmi sopra la mangianza che ho imparato a individuare nel mio strumento, arrivando a riconoscere la marcatura dei calamari. Una volta premuto il tasto ancora, la barca si fermerà nella verticale del punto, permettendomi di calare le lenze in contemporanea direttamente sopra il branco di calamari.
Questa mossa mi consente di pescare in maniera simultanea con tutte le canne, così da fare subito una serie di catture multiple. Questo è un risultato difficile da ottenere con la barca a “scarroccio”: i calamenti con l’abbrivio raggiungono il fondo in punti diversi, consentendo solo al primo che apre l’archetto del mulo di fare le catture; la situazione, infatti, sarà compromessa quando i primi calamari spruzzeranno il nero e daranno l’allarme al resto del branco.
Un’altra funzione molto valida dei nuovi motori è la possibilità di mantenere una rotta e percorrerla a una velocità programmata: in questo caso, riesco a battere la secca passando sopra a più punti di interesse, e aumentare le strike zone in un’unica “scarrocciata controllata”. Controllando lo scarroccio, posso pescare con piombi più leggeri e quindi con un sistema pescante più performante e sensibile. Sicuramente questa tecnologia facilita notevolmente la pesca in generale, e sono certo che, con il tempo, saranno introdotte nuove funzioni e sarà ampliata la possibilità di interfaccia tra questi motori e gli strumenti di bordo.
Per chi sta pensando di aggiungere un motore ausiliario alla propria imbarcazione, consiglio di ponderare la scelta in base alle proprie esigenze: nel caso in cui si abbia bisogno della sola funzione ancora in aree con poca corrente, anche le potenze minori possono essere adatte; se invece si intende utilizzare la funzione di traina o di scarroccio controllato, è meglio sovradimensionare il libbraggio così da sfruttare appieno queste potenzialità anche in situazioni di mare formato o forti correnti.
Vi consiglio infine di abbinare una buona batteria al litio, in modo che la durata delle vostre sessioni di pesca non debba dipendere dalla durata della carica della batteria: oggi una buona 24V con 100 Ah pesa circa 14 kg e consente di pescare tranquillamente, per tutto il giorno, con un motore di 80 lb su una barca da 7 metri e tornare in porto con una buona riserva.