La fine della stagione, tra i buoni numeri e le questioni irrisolte
La fine della stagione, segnata dalla chiusura del Salone Nautico di Genova lo scorso 24 settembre, ha lasciato un sapore dolce-amaro. Dolce o, in altri termini, di positiva tendenza, guardando ai numeri: il Salone ha registrato 120.864 visitatori, con un incremento del 2,19% rispetto alla precedente edizione; vedendo anche ben 100 novità, con 30 première e 125 tra convegni e work-shop. L’amaro, invece, potrebbe essere stato percepito da chi, legittimamente, si aspettava qualche novità in più sui temi normativi.
LE NOVITÀ NORMATIVE
Da un lato, sempre nella cornice del salone, è stato presentato il Regolamento di attuazione al Codice della nautica, che introduce norme a sostegno della piccola nautica e dei superyacht, semplificazioni per il registro italiano e aggiornamenti sulle dotazioni di sicurezza, oltre a disciplinare l’attesissimo patentino nautico per i sedicenni.
Dall’altro lato, è arrivato solo l’annuncio, da parte dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, di un tavolo tecnico di confronto per agevolare il passaggio dalla normativa nazionale a quella europea, riguardo al nuovo Titolo professionale per il noleggio. Notizia, questa, che seppur comunichi una certa dose di “movimento”, sicuramente avrà deluso quanti, nel cluster del diporto commerciale, attendevano già da quasi un anno l’effettiva somministrazione delle date di esame, oltre alle relative istruzioni “operative” della norma, ormai entrata in vigore.
Sul tema dello sviluppo normativo, dunque, ci sono stati alcuni progressi per contenuti ed efficacia, che però sembrano mitigare il divario con i registri concorrenti (maltese ed inglese in primis) più che colmarlo, soprattutto nel segmento dei c.d. “small commercial vessel”, ovvero le unità da diporto commerciale (e non solo) entro i noti 24 metri di lunghezza.
Allo stesso tempo, si registrano invece anche altre precedenti iniziative normative, che potrebbero premiare i “Large Yacht”, con l’adozione del nominato “Italian Passenger Yacht Code”, che consentirebbe a tali unità di trasportare fino a 36 passeggeri, andando così a trovare una soluzione di compromesso con i parametri dettati dalla normativa SOLAS, almeno per questo specifico segmento.
CONCLUSIONI PER LA FINE DELLA STAGIONE
In conclusione, lo stato dell’arte dipinge, ancora una volta, un mercato nautico in generale in buona salute, con una crescita continua del settore.
Tuttavia, rimane evidente la mancanza di una visione e di una capacità di lettura globale, che spinge ancora molti armatori nazionali a sposare la soluzione del “flagging out”, anziché optare per il registro nazionale.
Questo a vantaggio dei noti registri, soprattutto di matrice anglosassone, con tutte le relative ricadute, economiche, sociali e di esercizio abusivo, che tuttora, e nonostante i controlli, continuano a regnare durante le stagioni diportistiche.
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