Hotel Metropole, il lusso di un’antica dimora veneziana
Sigmund Freud e Thomas Mann. Ma anche Ludovico Einaudi, Skin e Lenny Kravitz. L’Hotel Metropole è da sempre il rifugio veneziano di artisti e intellettuali, affascinati dal sapore eclettico, dalla ricca storia e dai tesori d’arte che questa antica dimora custodisce. A due passi da piazza San Marco, questo albergo a 5 stelle regala un’atmosfera unica, tra luci soffuse e candele, mobili d’antiquariato e velluti preziosi.
Londra, anni Settanta.
Pierluigi Beggiato raggiunge il quartiere di Mayfair. Insieme alla moglie Elisabeth, ha da poco acquistato un hotel nel cuore di Venezia, a due passi da piazza San Marco. Non è una scelta avventata, ma un investimento ben studiato; d’altra parte i Beggiato sono albergatori da generazioni. L’uomo entra in un elegante palazzo del centro di Londra, fuori campeggia un’insegna blu: Sotheby’s.
C’è un’asta di vini rari che non intende perdersi, anche se è la sua prima volta. La competizione è serrata. Gli habitué alzano la paletta con fare sicuro e, nella frenesia della contrattazione, le offerte salgono rapidamente. Alla fine, però, Pierluigi riesce ad aggiudicarsi alcune etichette e anche una piccola serie di cavatappi speciali. È così che la famiglia s’innamora dell’antiquariato, una passione che plasmerà l’identità dell’Hotel Metropole.
Oggi le straordinarie collezioni di Pierluigi ed Elisabeth Beggiato impreziosiscono ogni angolo dell’hotel, facendone un vero e proprio “cabinet de curiosités”. Si tratta di oggetti rari e piccole meraviglie: oltre 2.000 pezzi unici che, miscelati con raffinatezza e un tocco di originalità, creano un’atmosfera senza tempo.
Ci sono trousse da sera della Belle Époque, cavatappi dalle forme più estrose, porta biglietti da visita, antichi schiaccianoci, una delle collezioni italiane più complete di crocifissi e, soprattutto, ventagli che si possono ammirare in uno speciale piano, chiamato appunto “l’Étage dei Ventagli”.
A organizzare questa singolare raccolta è Gloria Beggiato, che — più che un direttore d’hotel — è un direttore artistico. “Da anni mi dedico a questa casa per custodirne l’anima eclettica e la preziosa identità. Ne ho conservato la capacità di emozionare, eccentrica, intensa, ma anche un po’ drammatica e teatrale”, spiega.
D’altronde, il suo destino sembrava essere già scritto: dalla madre Elisabeth, figlia di artisti circensi, ha appreso la vocazione per lo spettacolo; dal padre, l’amore per l’antiquariato e l’ospitalità. Il risultato non poteva che essere un’accoglienza fatta di scenografie felliniane, artisti e musicisti, teatro, gallerie di curiosità e palcoscenico.
L’HOTEL METROPOLE, UN RITROVO DI ARTISTI E INTELLETTUALI
Da sempre, tra le antiche mura del Metropole, sfilano grandi artisti. Proprio in questo palazzo, che una volta ospitava un oratorio, insegnò Antonio Vivaldi, che qui compose “Le quattro stagioni”. Quando poi, nel 1880, divenne un albergo, chiamato “Casa Kirsch”, vi soggiornarono Sigmund Freud e Thomas Mann.
Con l’ingresso della famiglia Beggiato, nel 1968, il Metropole ha conquistato un fascino d’eccezione che ha attratto star di fama internazionale, da Lou Reed a Skin, da Lenny Kravitz a Mika, passando per i “big” della musica italiana, come Jovanotti e Ludovico Einaudi.
Cantanti ma non solo: per la sua vicinanza alla Biennale, il Metropole è meta prediletta di artisti, curatori e collezionisti provenienti da tutto il mondo. Tra questi, spiccano grandi nomi, come Ai Weiwei, Michelangelo Pistoletto e Nancy Fouts. Quest’ultima, in particolare, è stata protagonista di una delle molteplici mostre allestite nell’hotel da Gloria Beggiato assieme alla Fondazione Gervasuti Venezia-Londra e curate da James Putnam: un’ulteriore testimonianza del forte intreccio tra arte e ospitalità al Metropole.
LE CAMERE DELL’HOTEL METROPOLE
Affacciate sulla Laguna di Venezia e sull’Isola di San Giorgio, le 67 stanze dell’hotel vantano mobili orientali, uniti a dettagli d’Art Déco e oggetti d’antiquariato. Ogni camera è diversa dall’altra; eppure in tutte si respira lo stesso delicato profumo di pepe nero, che evoca epoche e luoghi lontani.
Tra le sette suite del Metropole, alcune sono diventate ormai celebri: la 403, in stile Déco, è dotata di altana con vista sulla città e bagno turco Hammam privato; la 311, arredata in stile Fortuny, dà sul canale ed è caratterizzata da due antiche colonne in legno, un soffitto a cassettoni e un maestoso arco gotico che separa il salotto dalla camera; infine, la 325 sfoggia decorazioni ispirate all’Oriente e tessuti Bevilacqua, offrendo un esclusivo bagno turco Hammam e un’elegante vasca in mosaico nel salotto, oltre a un panorama mozzafiato sulla Laguna e su San Giorgio.
L’ORIENTALBAR & BISTROT
“Un luogo sospeso tra realtà e immaginazione”: il concept che ha guidato la famiglia Beggiato nella scelta di arredi e decori dell’hotel sembra aver ispirato anche l’allestimento dell’Orientalbar & Bistrot. Tra mobili coloniali, armature orientali in legno e velluti di un rosso intenso, si svela la magia di una Venezia antica, che fu crocevia di scambi tra l’Europa e l’Oriente. Fedele alla sua atmosfera, l’Orientalbar & Bistrot offre un menù costruito attorno a una meticolosa ricerca di ingredienti locali di prima qualità, combinati con tecniche, spezie e sapori d’Oriente, in una fusione che sorprende il palato. Da non perdere le “capesante scottate, infusione di ostriche al Martini Dry, vongole veraci ed erbette di campo”.
Le coquille Saint-Jacques vengono sempre proposte in modo originale e diverso, secondo il susseguirsi delle stagioni. Perfette per trasformare un aperitivo in una cena sono le “degustazioni, piccoli assaggi Oriental” oppure “Veneziani”.
All’Orientalbar non mancano poi i grandi classici del bartending, come Negroni e Americano, che utilizzano gin e ingredienti locali. Tra gli Iconic Cocktail del Metropole spiccano il “Metropoire”, preparato con Champagne, liquore alle pere Williams e Frangelico, e l’“Oriental Spritz”, una sofisticata interpretazione dell’aperitivo veneziano, arricchito da un tocco orientale grazie all’uso di carcadè, zenzero, spezie ed erbe aromatiche.
IL GIARDINO DEGLI AGRUMI
Fiore all’occhiello della struttura è il giardino, una vera rarità nel centro storico della Serenissima. In questa generosa oasi verde, annoverata nella guida “I giardini veneziani” della scrittrice Mariagrazia Dammicco, è possibile scoprire una raffinata orangerie in stile Liberty, tra gelsomini, palme e alberi di agrumi. Qui gli ospiti possono iniziare la giornata facendo colazione sotto al gazebo, mentre si godono lo spettacolo della fioritura degli aranci.
LA SPA
Proprio mentre si trovava nel giardino ad ammirare due antiche colonne di legno, Gloria Beggiato ha avuto l’idea di creare una SPA al Metropole. Ora, quelle stesse colonne in legno e la scenografica piscina di acqua calda, circondata da decori in foglia d’oro e luci soffuse, dominano l’ambiente della SPA. Tra idromassaggio, vapori profumati e giochi d’acqua, gli ospiti possono vivere un’autentica esperienza di Hammam. Imperdibile è il “Royal Ritual”, che offre un percorso benessere a lume di candela: savonage con sapone nero all’eucalipto, seguito da frizioni con panni ghiacciati e un delicato gommage per il corpo. L’esperienza culmina con un rilassante massaggio di coppia agli oli aromatici e un momento di puro lusso nella vasca, accompagnato da uno Champagne millesimato per brindare nell’alcova dorata.
HOTEL METROPOLE
Riva degli Schiavoni, 4149
30122 Venezia
Tel. +39 041 5205044
www.hotelmetropole.com