Rocca di Frassinello: in Maremma tra vino, storia e design
“Più che innamorarti di un luogo, lo fai tuo”. Renzo Piano descrive così il momento in cui, sorvolando in elicottero la Maremma, ha individuato la collina su cui progettare Rocca di Frassinello. Nata nel 2007 da una joint venture tra Castellare di Castellina, azienda storica del Chianti Classico, e la celebre Domaines Barons de Rothschild-Château Lafite, questa cantina rende omaggio alla bellezza e alla generosità di questa terra. Un luogo dove il vino, espressione autentica del terroir, incontra il design, con un tocco di eleganza francese.
“Durante un breve soggiorno a Bolgheri – ricorda Paolo Panerai, Presidente di Rocca di Frassinello – mi trovai a pranzare con Eric Rothschild al Gambero Rosso di San Vincenzo, ristorante creato da uno degli chef più geniali del mondo, Fulvio Pierangelini. A tavola raccontai che non essendoci più terreni vitabili in Chianti Classico, avevo comprato 50 ettari nell’entroterra di Castiglione della Pescaia e di Punta Ala. ‘Andiamo a vederli’, rispose Eric. Una volta lì mi disse: ‘Se riesci a comprare i cinque poderi della vallata facciamo una joint venture, perché, Paulò, le vin est un affair fonciér pour nostres nephews’, in un mix spontaneo di francese e inglese”.
Alla fine, Paolo Panerai e il barone Eric de Rothschild hanno creato davvero la joint venture immaginata quel pomeriggio, tra un sorso di vino e una passeggiata in Maremma. I vigneti sono stati impiantati sulla collina di fronte al paese di Giuncarico, nel comune di Gavorrano (GR).
Ci sono voluti due anni di lavoro per accorpare i cinque poderi che compongono i 500 ettari della tenuta: un’opera certosina che ha richiesto passione e dedizione. Tra vigneti di Sangioveto (clone di Sangiovese selezionato a Castellare di Castellina), Cabernet Sauvignon, Merlot, Syrah e Vermentino, sono nati così vini che coniugano la potenza della Maremma Toscana con l’eleganza tipica francese.

UNA CANTINA D’AUTORE
Renzo Piano, coinvolto nell’iniziativa sin dalle prime fasi, è amico di lunga data di Panerai.
“Quando ero un giovane cronista del Secolo XIX – racconta il Presidente di Rocca di Frassinello – andai a intervistare questo giovane architetto che aveva fatto parlare di sé per aver progettato un edificio senza finestre. Da allora è nata una solida amicizia che ci ha accompagnati in tutti questi anni. Ecco perché ho pensato subito a lui quando si è trattato di progettare la cantina”.
Un compito che, però, si è rivelato complesso, anche per un fuoriclasse come Piano. “Anche Renzo era appassionato di vino come me – prosegue Panerai – perché lo produceva nella cantina di famiglia, a Ovada, in Piemonte. Tuttavia, per lui progettare una cantina è stata una grande sfida, perché doveva realizzare uno spazio estremamente funzionale, una vera e propria fabbrica su piccola scala. Tanto che ancora oggi mi rinfaccia di aver dedicato a Rocca di Frassinello molto più tempo che alla realizzazione della sede del New York Times”.
Il progetto, in particolare, doveva essere poetico, ma discreto, non la classica cantina d’autore che, secondo Piano, finisce per essere un “monumento a sé stesso”.
A chiarire il processo creativo è ancora Panerai: “In piena sintonia con Renzo, abbiamo messo grande passione nel fare un laboratorio, il più efficiente e razionale possibile, senza marmi o lussi, con le pareti in cemento a vista e con un layout completamente innovativo”.
La cantina, infatti, sfoggia forme essenziali, che privilegiano la funzionalità e preservano l’identità di uno stabilimento produttivo. L’organizzazione degli spazi è rivoluzionaria, con un’attenzione particolare al processo di vinificazione, che nella fase iniziale sfrutta la forza di gravità nella lavorazione “per caduta”.
La torre rossa, elemento iconico visibile da lontano, cattura la luce del sole e la riflette attraverso un sistema di specchi, illuminando la suggestiva barricaia scavata nella roccia a 50 metri di profondità. Qui, nell’oscurità, riposano fino a 2.500 barrique che, come grandi occhi, sembrano scrutare i visitatori.
Tornando in superficie, si scopre la seconda anima del progetto: un moderno padiglione in vetro, con eleganti profili in acciaio satinato, pensato per accogliere degustazioni, eventi, mostre e congressi. All’esterno si estende un’enorme terrazza rivestita di cotto, che l’architetto ha definito “il sagrato”: un tappeto volante di oltre 5.000 metri quadrati che sembra librarsi sopra le dolci colline della Maremma.
LA FILOSOFIA PRODUTTIVA
Alessandro Cellai, enologo di Rocca di Frassinello, è fermamente convinto che la qualità di un vino nasca innanzitutto nel vigneto.
“La firma dell’enologo – spiega – è fatta di piccoli, grandi interventi. È fondamentale cogliere l’attimo per dare inizio alla raccolta. Poi, in cantina, è essenziale riuscire a esaltare la qualità dell’uva, ma un buon 70% del lavoro è stato già fatto. La fase più importante resta dunque quella in vigneto, prima che il vino diventi vino”.
Rocca di Frassinello ha abbracciato questa filosofia, che combina una cura meticolosa dei vigneti con interventi minimali in cantina, volti a valorizzare al massimo la materia prima. In questo quadro, la sostenibilità riveste un ruolo centrale.
Dei 500 ettari della tenuta, solo 90 sono vitati, lasciando ampio spazio alla fitta macchia mediterranea che avvolge la proprietà. Nei vigneti, inoltre, si pratica la tecnica del sovescio, utilizzando in particolare il favino, una leguminosa che migliora naturalmente la qualità del terreno, grazie alla sua capacità di fissare l’azoto.
La posizione privilegiata dei filari, costantemente accarezzati da una brezza marina che riduce l’umidità e mitiga il clima, permette di minimizzare gli interventi contro parassiti e funghi. In caso di estrema siccità, due invasi consentono di raccogliere l’acqua piovana, essenziale per l’irrigazione di soccorso.
Anche la gestione energetica segue criteri di efficienza e tutela ambientale. La cantina, progettata su più livelli, sfrutta la forza di gravità per trasferire le uve nei tini, preservando l’integrità dei grappoli e riducendo il consumo di energia legato all’uso di pompe. La suggestiva barricaia, scavata nella roccia, mantiene condizioni ideali di temperatura e umidità senza l’impiego di sistemi refrigeranti.
Sul tetto del parcheggio, infine, un impianto di pannelli fotovoltaici copre una parte significativa del fabbisogno energetico, evidenziando un impegno concreto verso la salvaguardia dell’ambiente.
I VINI ROCCA DI FRASSINELLO
La joint venture con Château Lafite, seppur conclusa in seguito a un riassetto strategico delle partecipazioni della famiglia Rothschild, ha lasciato un’impronta indelebile sui vini di Rocca di Frassinello, contribuendo a definire la loro eccellenza e identità.
Un esempio emblematico è Baffonero, il Grand Cru della Maremma Toscana, che incarna la sintesi perfetta tra l’eleganza dei grandi Merlot bordolesi e la forza espressiva del territorio maremmano. Caratterizzato da note balsamiche di eucalipto, alloro e menta, deve il suo nome alle storiche battute di caccia al cinghiale praticate nel territorio: il Capocaccia, infatti, è chiamato Baffonero per via dei suoi folti baffi. Prodotto in poche bottiglie, è considerato dalla critica enologica uno dei più grandi Merlot al mondo.
Tra i rossi, si annoverano anche:
• il Poggio alla Guardia Vigne Alte, un vino d’ingresso dalla personalità spiccata e di grande bevibilità;
• l’Ornello, contraddistinto in una percentuale consistente da uve Syrah, che lo rendono molto pieno e ricco;
• Le Sughere di Frassinello, un vino di grande complessità aromatica, che già alla quinta vendemmia era nella Top 100 di Wine Spectator;
• il Rocca di Frassinello, la prima etichetta, “le grand vin” secondo la classificazione bordolese, espressione massima del progetto italo-francese;
• il Rocca di Frassinello San Germano, nato sul poggio di San Germano da un uvaggio Cabernet Sauvignon, Merlot e, in piccola parte, Sangioveto.
I bianchi, invece, celebrano il Vermentino, vitigno principe della costa toscana, noto per la sua freschezza, sapidità e mineralità. Dalla selezione delle migliori uve nasce il Rocca di Frassinello Bianco, un Grand Cru 100% Vermentino dal sorso avvolgente e setoso, caratterizzato da una notevole persistenza e da un’eccezionale capacità di affinamento in bottiglia.
Novità del 2023 è invece il Rosato, ottenuto interamente da uve Sangiovese. Dal delicato colore rosa tenue, grazie al breve contatto del mosto fiore con le bucce, si distingue per la sua freschezza e sapidità al palato.
GLI ETRUSCHI E IL VINO A ROCCA DI FRASSINELLO
Frutto della collaborazione tra la Soprintendenza Archeologia della Toscana, l’insegnamento di Etruscologia dell’Università di Firenze e Paolo Panerai, il progetto “Gli Etruschi e il Vino a Rocca di Frassinello” trasforma Rocca di Frassinello in un polo di arte e cultura sotto il segno del vino.
Il cuore dell’iniziativa è la necropoli di San Germano, un sito archeologico di grande rilevanza legato all’antica città di Vetulonia. L’area ospita tumuli risalenti alla seconda metà del VII secolo a.C. e alla prima metà del VI secolo a.C. Otto tombe monumentali, recuperate e restaurate, oggi possono essere visitate attraverso un percorso dedicato, mentre gli scavi proseguono, portando alla luce nuovi reperti.
Tra gli oggetti ritrovati, figurano vasi in ceramica dipinta (etrusco-corinzia), buccheri, unguentari, calici e coppe per il consumo del vino, esposti nella mostra permanente all’interno della cantina. L’allestimento, curato dall’architetto Italo Rota, creatore del Padiglione del Vino all’Expo e del Musée d’Orsay a Parigi, invita i visitatori a immergersi nel mondo etrusco, esplorandone suoni, usi e costumi, in un affascinante dialogo tra passato e presente.
LA FORESTERIA
Per una vacanza rilassante nel cuore della Maremma Toscana, è possibile soggiornare nella Foresteria della Rocca di Frassinello. Situata in un’ala della cantina, la struttura offre quattro eleganti camere doppie e due spaziosi appartamenti, ciascuno con tre camere da letto, cucina, living e doppi servizi. Gli ambienti, arredati in stile minimal-chic, sono impreziositi da ampie vetrate che regalano scorci mozzafiato sulla tenuta.

La Foresteria combina enologia d’eccellenza, natura e cultura, per offrire un’esperienza unica. Gli ospiti, oltre a soggiornare in una location iconica firmata Renzo Piano, potranno immergersi nella “cultura del buon bere”, degustando i pregiati vini di Rocca di Frassinello e seguendo da vicino il ciclo produttivo, dalla vigna alla bottiglia, per scoprire i segreti di una vera “fabbrica del vino”.
ROCCA DI FRASSINELLO
Loc. Poggio alla Guardia
Giuncarico Scalo
58023 Gavorrano (GR)
Tel. +39 0566 88400
www.roccadifrassinello.it