Cantiere Beneteau, alla scoperta del mare senza limiti
Per raccontare la storia del Cantiere, dobbiamo andare a Bruxelles, a St-Gilles, dove il giovane Benjamin Beneteau comincia a sognare e toccare con mano i racconti di mare dello zio François Houyère.
Alla fine del 1879, svolge il servizio militare a Rochefort dove realizza il suo sogno di diventare architetto nautico e nel 1884 crea il suo cantiere, che, chiaramente, porterà il suo nome: BENETEAU. All’epoca le barche si chiamavano scialuppe, “dundee”, “gazelle”, tutte a vela per favorire la velocità di queste barche da pesca nell’arrivare prima in porto e vendere il pesce al miglior prezzo. Nel 1909, arriva l’ora del motore e senza badare a spese e alle conseguenze, Benjamin crea la prima barca da pesca a motore della regione. Dopo la Grande Guerra, il Cantiere riparte e nel 1928 André Bénéteau, unico figlio di Benjamin, prende in mano la gestione.
Con sforzi riesce a mandare avanti il cantiere e a creare una “pinasse”, apprezzatissima dalla popolazione. Con la seconda Guerra Mondiale e la perdita di qualche compagno, André sposa Georgina, e da questa unione nasce André (1934). Alla fine della guerra, con il ritorno di alcuni amici degli inizi, il Cantiere riparte per un periodo eccezionale che durerà fino agli anni ’60. Gli anni ’62-64 sono anni di crisi, ma il Cantiere riesce a risollevarsi grazie alle idee dei fratelli Beneteau e di Louis-Claude, i quali cominciano a produrre imbarcazioni da diporto e non più soltanto da pesca, creando la categoria pesca-crociera. Il canotto per la pesca alle sardine di 3.60 m diventerà il Guppy, quello da 4.30 m, Flétan. E la piccola imbarcazione a tulipano di 5.80m, ultima barca disegnata dal padre, diventerà l’Ombrine.
Gennaio 1965 la svolta, il primo salone nautico a Parigi dove diversi uomini d’affari commissionano le barche Beneteau dando al Cantiere mesi e mesi di lavoro. Nasce una gamma di imbarcazioni che conta il Capelan, il Cabochard, il Galion, il Forban, il Kerlouan, il Baroudeur: una gamma completa da 3.60m a 5.80m in un segmento tipicamente francese.
Anni e investimenti più tardi, l’amore per l’azienda dei fratelli Beneteau permette la realizzazione dell’Evasion 32, che sarà in seguito declinata in Evasion 37 e poi Evasion 28. Per le barche a motore, dall’Ombrine si produrrà la gamma Antares, sempre disegnata da André, la cui grande passione era la pesca in mare. In questi anni entrerà anche il fratello più giovane Yvon, il quale avrà, per tutta la vita, una grande passione per la produzione e diventerà uno dei migliori specialisti Beneteau.
Nel 1976 la fortuna sorride ai fratelli Beneteau a cui viene proposto lo stampo de L’Impensable, una barca disegnata per vincere la Half Ton Cup. Presentano quindi i First al salone Nautico di Parigi ed è una rivelazione in quanto queste barche a cui i Beneteau rinnovano il piano velico, la chiglia, l’allestimento interno e la forma della tuga, diventeranno una serie mitica che aprirà le porte dell’export. Qualche anno più tardi nasce anche la gamma Flyer; il First Évolution, la Lady B, il First Lady, prototipi che fanno progredire e permettono al Cantiere di offrire ai clienti i must delle barche di serie. Dagli anni ’70, il Cantiere Beneteau investe sull’export sviluppando una rete di concessionari e d’importatori, in particolare nei paesi europei e negli Stati Uniti.
Nel 1976 aprono una filiale ad Annapolis e ciò consente loro di comprendere meglio, tramite una presenza sul territorio, i gusti dei clienti americani. Il concetto di crociera viene espresso dalla Idylle, mentre con Philippe Briand in qualche mese, daranno vita agli Oceanis 350, poi 430. Il successo è immediato. Sempre seguendo la volontà di promuovere la vela, arriva l’anno del primo Class Figaro: 1989.
Gli anni successivi fino agli anni 2000 sono anni di crisi, da cui il Cantiere Beneteau, riesce comunque ad uscire cambiando dimensione. La sede sociale viene collocata a St-Gilles-Croix-de-Vie di fronte all’entrata del porto. La crescita è spettacolare, il Cantiere promuove la costruzione di nuovi cantieri, rinnova le macchine esistenti con il centro studi Béri sotto la guida d’Yvon Bénéteau. Si allarga su nuovi mercati e non è più la piccola azienda a conduzione familiare. Nel 2008, costituisce la Società Italiana Monte Carlo Yachts e rigenera completamente l’idea di lusso nello yachting puntando su atemporalità, qualità e valore della differenza. Dopo la creazione ufficiale di questo nuovo Cantiere, il primo MC 76 viene presentato in anteprima alla stampa internazionale a Venezia: un elegante yacht flybridge di 23 metri. Barracuda, Swift Trawler e Sense sono altri modelli offerti dalla nutrita gamma Beneteau.
Beneteau persegue sul mercato delle barche a motore anche in America del Nord, con presenza ormai mondiale.
CANTIERE BENETEAU