Sottoscritto il protocollo d’intesa tra Guardia Costiera e Marevivo
Durante l’evento “Mediterraneo da remare”, giovedì 28 giugno, il Comandante Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, Giovanni Pettorino e il Presidente dell’associazione Marevivo, Rosalba Giugni, hanno sottoscritto il protocollo d’intesa tra la Guardia Costiera e l’associazione ambientalista Marevivo.
L’accordo sarà finalizzato all’adozione di programmi e iniziative in favore della ricerca scientifica in ambito marino tra cui attività di educazione ambientale nelle scuole, attività rivolte alla sostenibilità, tutela, valorizzazione e difesa ambientale del mare e delle sue risorse.
“Mediterraneo da remare” è un evento nazionale promosso dalla fondazione “UniVerde” e dall’associazione ambientalista “Marevivo” per la sensibilizzazione sulla tutela del Mar Mediterraneo, a cui ha partecipato il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Sergio Costa ed ha visto partecipe, inoltre, il Presidente della Fondazione UniVerde, Alfonso Pecoraro Scanio.
L’intervento dell’Ammiraglio Pettorino ha esposto la lunga collaborazione con Marevivo ed ha visto coinvolte le 15 Direzioni marittime della Guardia Costiera nell’ambito della campagna “Mare Mostro”. “Un’attività rivolta ai giovani, i quali, ascoltano attentamente quando si parla di ambiente, perché ambiente significa futuro.” – ha commentato Pettorino.
Presso i Comandi regionali sono stati organizzati dei momenti di incontro e approfondimento con le realtà marittime locali per sensibilizzare gli operatori alla necessità di contrastare la dispersione di plastiche e microplastiche nel mare. Rosalba Giugni ha dichiarato “Si concretizza un altro reciproco rapporto di collaborazione in materia di sensibilizzazione ed educazione alla tutela dell’ambiente marino e costiero. E proprio grazie alla segnalazione della Guardia Costiera che Marevivo è riuscita a far approvare la legge sulle oloturie per proteggerle dalla pesca eccessiva. Lavoreremo insieme a progetti di educazione ambientale con le scuole attraverso i Comandi presenti sul territorio e, come già fatto con “Mare Mostro”, porteremo avanti le nostre campagne per proteggere l’ecosistema marino e diffondere la cultura del mare”.
La Guardia Costiera opera con attività di polizia giudiziaria in campo ambientale, è sempre attiva a livello operativo. L’esempio incalzante è la missione internazionale “Bahar”, svolta durante la guerra del 2006 in Libano per cui si sono spese diverse parole a fine evento: la missione fu organizzata dal Ministero dell’Ambiente e vide l’intervento della Guardia Costiera, con il compito importante di provvedere alla bonifica dai residui dell’olio combustibile finito in mare a seguito del bombardamento della Centrale termoelettrica di Jieh, a sud di Beirut.
Comando generale del Corpo delle Capitanerie di Porto
GUARDIA COSTIERA
Numero emergenze in mare: 1530