Arkos 23 Jaws
Arkos ha recentemente presentato il 23 Jaws, un moderno battello per la pesca sportiva progettato dal cantiere in collaborazione con Stefano Adami, affermato pescatore professionista del Big Game Fishing. Abbiamo effettuato le prove di navigazione con un Evinrude E-Tec G2 da 200 Hp.
Il nuovo modello fishing 23 Jaws nasce sulla collaudata carena dell’Arkos 23, il battello di punta della gamma da diporto del cantiere piemontese, ereditandone le qualità di navigazione in termini di performance e sicurezza. Lo scafo è caratterizzato dal particolare disegno “Swallowtail” (a coda di rondine) della poppa, elemento distintivo dei battelli Arkos.
L’opera viva della carena si prolunga infatti fino all’estremità delle calotte terminali dei tubolari, realizzando due pattini integrati nello scafo che proseguono le linee d’acqua della sezione poppiera, abbracciando il fuoribordo con una sagoma “a coda di rondine”.
Questa soluzione, frutto dell’esperienza maturata nelle competizioni motonautiche dell’ex pilota di Formula 1 Davide Padovan, ora alla guida del cantiere Arkos, aggiunge stabilità e portanza idrodinamica allo scafo, permettendo di passare dal dislocamento all’assetto di planata rapidamente ed in modo fluido, annullando “l’effetto cabrata”.
Come ci spiega Stefano Adami, la coperta è stata progettata con soluzioni pratiche e funzionali, studiate nei dettagli per le attività della pesca sportiva. Il pozzetto poppiero è completamente sgombro e con un calpestio di generose dimensioni, in modo da potersi muovere con agio durante le battute di pesca.
In quest’area il battello è attrezzato con due portacanna per lato nei trincarini, saldamente integrati nella struttura in vetroresina della coperta, e quattro nel controspecchio di poppa. La vasca del vivo è ricavata nella struttura della seduta alle spalle dello stand-up; ha una capienza di 89 litri ed è realizzata con spigoli arrotondati per evitare il ferimento delle esche.
Oltre all’impianto idrico che alimenta la vasca del vivo, il 23 Jaws è attrezzato con una presa a mare con mandata in pressione e scarichi maggiorati, per il lavaggio della coperta dopo le battute di pesca.
La postazione di pilotaggio è studiata per navigare in ogni condizione meteomarina, e anche nelle ore notturne; per questo motivo è protetta da un T-Top saldamente fissato al battello con tubolari in acciaio inox, che realizzano anche un pratico appiglio in navigazione.
La consolle centrale integra a pruavia una seduta frontemarcia ed è dimensionata per lasciare lo spazio adeguato per muoversi agevolmente lungo i corridoi laterali. Lo stand-up sostiene bene il pilota nella postazione di governo, equipaggiata con una ruota del timone in acciaio inox. La plancia di comando allestita da Stefano Adami, monta la strumentazione di navigazione e fish-finder d’alta gamma Simrad, con due pannelli touchscreen NSS-EVO3 da 12 e 7 pollici, oltre al display multifunzione del motore Evinrude.
Il battello è equipaggiato con ecoscandaglio con trasduttori del sonar in tecnologia Chirp, pilota automatico con bussola a 9 assi, e radar. Le batterie di servizio e gli apparati elettronici dell’impianto di bordo, sono alloggiati nello spazio interno alla consolle centrale, accessibile sollevando la seduta frontemarcia. Proseguendo verso prua, nel calpestio si aprono due vani: quello a dritta è completamente coibentato per realizzare la vasca del pescato, con una lunghezza di stivaggio di circa 1,5 metri; ci spiega Stefano Adami che questa vasca è in grado di mantenere il pesce sotto ghiaccio per una giornata, ed è dotata di scarico con maceratore. Simmetricamente sul lato opposto si apre un vano per ricoverare sotto chiave fino a 6 canne con relativo mulinello; questo gavone si estende sotto il calpestio realizzando una lunghezza complessiva di 2,5 mt.
Nel ponte prodiero sono ricavati altri due gavoni; il primo è di grandi dimensioni per ricoverare le attrezzature di bordo, mentre a pruavia, il secondo è più piccolo ed è diviso da una paratia che separa il pozzo dell’ancora da un vano protetto e predisposto per alloggiare le batterie del motore opzionale elettrico pivotante da fissare a prua, con il quale è possibile mantenere il battello nella posizione di pesca indicata elettronicamente dal GPS, contrastando deriva e scarroccio. Il vertice di prua è organizzato per le operazioni di ormeggio, con il musone in vetroresina attrezzato con un roller in acciaio ed una coppia di bitte.
Il serbatoio del carburante in acciaio inox da 220 litri è alloggiato sotto il cockpit in posizione baricentrica. Il 23 Jaws del test è motorizzato con un fuoribordo Evinrude E-Tec G2 da 200Hp con elica in acciaio a 4 pale con passo di 20 pollici, e timoneria idraulica. La prova si svolge nelle acque del Golfo di La Spezia; le condizioni meteomarine ci riservano una giornata soleggiata con vento nella norma e mare calmo. A bordo siamo in tre persone con la completa dotazione di sicurezza, e 50 litri di carburante nel serbatoio.
Al minimo regime di 500 giri/min con trim negativo (0%), l’Evinrude G2 ci spinge a 2,4 nodi consumando 1 litri/ora (0,42 litri/miglio). Abbassando a fine corsa la manetta del gas lasciando il trim negativo allo 0%, il fuoribordo raggiunge i 4800 giri/min facendoci navigare a 41 nodi con un consumo di 67 litri/ora. Alzando il piede del propulsore con il trim al 95%, si ottimizza l’assetto del battello e il motore sale ancora di giri fino a raggiungere i 5050 giri/min, facendoci toccare la massima velocità di 44,5 nodi.
La coppia erogata dal motore a due tempi ad iniezione diretta dell’Evinrude G2 permette forti accelerazioni, facendoci uscire dall’acqua in assetto di planata in poco meno di 3 secondi; da fermi la massima velocità si raggiunge in 15 secondi.
Le linee d’acqua della carena “Swallowtail”, permettono di passare rapidamente e in modo fluido dal dislocamento alla planata; rileviamo la minima andatura in assetto di planata a circa 8,5 nodi a 1850 giri/min con un consumo di 9 litri/ora (1,05 litri/miglio). Il 23 Jaws naviga in modo stabile alle varie andature, mostrando una buona tenuta anche quando sottoposto alle accelerazioni laterali in virata stretta. Si apprezza il comportamento morbido della carena quando infiliamo le onde alzate dalla barca appoggio.
Tra i 3000 e i 3500 giri/min. l’Evinrude E-Tec G2 da 200Hp permette di mantenere velocità di crociera tra i 24 ed i 29 nodi con consumi che si attestano appena sotto gli 1,2 litri/miglio ma, quando occorre raggiungere l’area di pesca velocemente, basta premere sulla monoleva del gas per mantenere andature sopra i 35 nodi con consumi che non superano, nelle condizioni del test, gli 1,7 litri/miglio.
Il nuovo Arkos 23 Jaws allestito da Stefano Adami è una moderna “macchina da pesca” che ha dimostrato di saper dominare l’esuberante potenza di 200 Hp dell’Evinrude E-Tec G2, raggiungendo risultati performanti, garantendo comfort e sicurezza all’equipaggio. È un battello pratico e funzionale per andare a pesca, studiato per i professionisti del “big game”, ma adatto anche per chi ama condividere questa passione con la famiglia, grazie alla sua versatilità.
SCHEDA TECNICA
Lunghezza f.t. 7,05 m
Larghezza f.t. 2,75 m
Diametro tubolari 0,65 m
Compartimenti 6
Materiale dei tubolari Neoprene-Hypalon
Peso a secco 800 Kg
Motorizzazione fuoribordo gambo L
Potenza min-max 90 – 250 Hp
Capacità serbatoio carburante 220 l
Portata persone 14
Categoria omologazione CE C
Prezzo a partire da € 27.500,00 + Iva
ARKOS
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