Progetto Whalesafe, per la tutela dei capodogli nel Mediterraneo
E’ entrato nel vivo il progetto Whalesafe: il sistema di rilevazione che individua la presenza di capodogli nei nostri mari. Il progetto è in essere ora nella zona di Vado Ligure, proprio in quella zona del Mediterraneo che fa parte del Santuario Pelagos, ossia quella zona di mare tra Corsica, Sardegna, Liguria , Toscana e Riviera Francese dove capodogli e mammiferi marini non sono inusuali.
Proprio in virtù di questa tutela è nato il progetto Whalesafe, che attraverso la rilevazione dei suoni emessi dai capodogli, che ne rivelano la presenza e la posizione, e l’analisi dei dati raccolti, consentirà di attivare il sistema di alert alle navi in entrata e in uscita dal porto di Vado Ligure per evitare possibili collisioni con i Cetacei.
E’ quindi funzione il sistema che rileva la presenza dei capodogli tramite l’ascolto dei segnali sonori emessi da questi cetacei attraverso una unità di ascolto che è costituita da una boa, chiamata Adelina, ancorata su un fondale scosceso a una profondità di 400 metri e posta proprio davanti al porto di Vado.
Tale boa è corredata di pannelli fotovoltaici, di un apparato di rilevazione acustica costituito da quattro idrofoni, e di un sistema di trasmissione dati a terra. Le navi, al momento della ricezione del messaggi di avviso, dovranno seguire un particolare protocollo e la Capitaneria di Porto di Savona supervisionerà la sua applicazione.
Il progetto Whalesafe, cofinanziato dall’Unione Europea attraverso il programma Life+, è coordinato dall’ Università degli Studi di Genova (Dipartimento di Fisica e Dipartimento di Scienze della Terra, dell’Ambiente e della Vita) insieme ai seguenti partner: Costa Edutainment, Direzione Marittima di Genova Capitaneria di Porto di Savona e Softeco Sismat.