A tutto eging: attrezzatura, spot e tecniche per la pesca ai calamari
L’inverno è la stagione migliore per praticare la pesca ai calamari, da terra o dalla barca, lungo tutto lo Stivale, isole comprese. E’ una di quelle tecniche davvero facili da praticare e che, se svolta nel modo giusto, può regalare grandi risultati in termini di catture.
Che sia svolto da terra o dalla barca, l’eging, una volta chiamato “spinning ai cefalopodi”, attira tutte le categorie di pescatore, dal più giovane al più saggio, che si divertono a scandagliare i fondali attendendo con impazienza l’attacco di un calamaro o di una seppia sull’egi.
L’attrezzatura andrà calibrata secondo le ultime novità presenti sul mercato, che offre oggi un’ampia scelta di canne e mulinelli dedicati a questa tecnica, oltre ad una miriade di esche in ogni colorazione possibile.
La canna dovrà avere una grande sensibilità del vettino, in modo da lasciar percepire anche le “carezze” più timide che il calamaro a volte dà, prima di sferrare un vero e proprio attacco sull’esca. Una maggiore sensibilità sull’esca permetterà anche di poterla manovrare in maniera più naturale e fluida, così che possa nuotare a scatti intermittenti per attirare eventuali cefalopodi intenti a cacciare in zona.
Gli spot da prediligere saranno quelli con presenza di sabbia e posidonia, anche le zone portuali, che con la loro illuminazione attirano molta minutaglia e, di conseguenza, predatori come i calamari.
Il recupero dell’esca potrà essere lento e costante, così come a scatti con brevi pause: questo consentirà di scandagliare sia il fondo che gli strati più alti e quindi aumentare le chance di cattura.
Bisogna notare, però, che le tecniche di recupero importate dal Giappone, nettamente diverse dalle nostre, hanno saputo regalare maggiori catture rispetto al nostro stile lento e costante. Vi invito a provare, prima o poi, questa tipologia “made in Japan”, magari dando un’occhiata ad uno dei molti video sul web, che regalano sempre nuovi spunti per grandi esperienze.
Sebbene la tecnica principale per catturare i cefalopodi sia la traina, è possibile insidiarli anche a eging dalla barca.
Per sfruttare al massimo questa tecnica, sarà di fondamentale importanza l’uso di un motore elettrico di prua, come il Minn Kota con funzione ancora, che ci permetterà non solo di stazionare sullo spot per eseguire lanci precisi, ma anche di avvicinarci alla zona di pesca in assoluto silenzio, senza allarmare eventuali cefalopodi intenti a cacciare tra le fronde della posidonia.