Una battuta di pesca estrema ai giganti rossi
L’oceano, la grande distesa blu che ha sempre ispirato scrittori ed avventurieri del mare con le sue profondità abissali, un posto dove poter incontrare gli ultimi giganti, gli ultimi veri pesci no-limits. Ed è pesca estrema quella che vogliamo raccontarvi, un’avventura che, almeno una volta nella vita di un pescatore, andrebbe vissuta.
L’EMOZIONE PRIMA DELLA PARTENZA
Una lunga preparazione quella che attende chi intende confrontarsi con i giganti dell’oceano.
Le emozioni iniziano già preparando la valigia, quando ti accorgi che al posto del solito vestiario, stai buttando giù anche la cintura da combattimento ed i guanti, quei piccoli dettagli che ti fanno sussultare e pensare: sarò all’altezza della situazione?
È bene, prima di partire, confrontarsi con l’organizzatore del viaggio e chiedere,tutte le importanti curiosità che ci saltano in mente, anche le più banali.
Presentarsi privi dell’occorrente, oltre ad invalidare la nostra esperienza di pesca, finirà per non farci godere appieno delle giornate, caricandoci di stress oltremisura.
Un consiglio importante: è bene avere con sé vestiario tecnico, giubbino, bandana e cappello, poiché Tenerife è la città dove è sempre primavera; quindi, le temperature possono facilmente cambiare dai 16 ai 23 gradi senza darci preavviso, con escursioni termiche notevoli, avvertibili specialmente all’ombra in barca.
Una regola fondamentale sarà, quindi, zero improvvisazione e arrivare riposati alla meta; evitando, se possibile, voli notturni e levatacce, dandoci magari un giorno di riposo prima di iniziare l’avventura in mare.
Dovendo programmare un viaggio lungo, sarà bene tener conto che si tratta comunque di un’esperienza in mare, nella quale farà da padrone il meteo. Pertanto, cerchiamo in tutti i modi di non prendere mai meno di 3 giorni di pesca.
LO SPETTACOLO DELL’OCEANO
Pronti a salpare, lasceremo il porto con non poca trepidazione: stiamo andando in oceano e già l’idea mette un po’ in subbuglio l’adrenalina.
Ma a pochissime miglia dalla partenza lo spettacolo di balene e delfini inizierà a farci compagnia.
In questo tratto di oceano, infatti, non mancano balene pilota (globicefali) e delfini tursiopi e stenella, balene, megattere e capodogli.
Il tutto è incorniciato ai piedi del vulcano Teide che, anche se a riposo, la dice molto lunga sull’origine dell’isola.
L’acqua nel tratto in cui abbiamo pescato raggiunge la profondità di 2500 metri. Inoltre, non ha una temperatura elevata e, pertanto, sono presenti tutto l’anno le seppie e calamari in tre diverse specie: quelli giganti – che raggiungono il peso di oltre 30 kg -, pescati con i mulinelli elettrici e le sorgenti luminose; quelli medi – che non superano il kg -, pescati con il vecchio fuso e le sardine morte; infine, quelli da 300-400 gr, che si pescano con le classiche totanare.
È bene citare che a Tenerife é possibile pescare diverse tipologie di pesce, tra cui: ricciole, alalunghe, dentici corazzieri, Marlins bianchi, neri e blu, tonni big eyes, tonni rossi.
Tuttavia, tutte le specie sono in movimento in base alle correnti, dunque è bene informarsi prima di partire, per poter scegliere il periodo adatto in funzione della preda prescelta.
I GIGANTI DELL’OCEANO
Lo skipper a lavoro, attento sul fly, ci segnala la mangianza.
La crew è pronta a gettare in acqua le esche, ma attende il momento migliore: è sempre il capo barca che, osservando attentamente l’ecoscandaglio, comunica quando i pesci sono in attività nella fascia dei 15 metri d’acqua. Solo allora avverrà l’attacco fulmineo.
Lo strike in mezzo a delfini che, letteralmente, volano in aria, centinaia di berte che litigano per arraffare un boccone di pastura, è come un’esplosione.
Sembra che il tempo si fermi e le urla di contentezza dell’equipaggio affievoliscono appena si sente il rumore del mulinello con il cicalino che stride.
A questo punto, è meglio non farsi prendere dall’emozione, indossare la cintura, che avremo regolato in porto prima della partenza, ed iniziare il combattimento.
Generalmente, sulla prima interminabile fuga il pesce porta via velocemente centinaia di metri di filo: sarà cura del capo equipaggio serrare progressivamente la frizione, fino allo strike già tarato.
Lì il gioco, superata l’emozione iniziale, si farà veramente duro.
LA FASE DI COMBATTIMENTO
La taglia media dei pesci si aggira intorno ai 250/300 kg e il combattimento su batimetriche dai 1600 ai 2200 metri si protrae anche per diverse ore.
Quindi, è bene dosare le energie ed assicurarsi un cambio in canna perché le condizioni quasi sempre proibitive del mare stremano a volte l’Angler prima che il pesce.
La scelta di combattere in stand-up andrà fatta solo se si è in buona forma fisica. Le attrezzature, infatti, sono sempre tarate sui 20/25kg di frizione e la battaglia mette in seria difficoltà anche il più esperto dei pescatori.
Eventuali cinture dovranno essere adatte alla mole dei pesci: è impensabile combattere con attrezzature da drifting leggere.
Il supporto dell’organizzazione a bordo è maniacale e ci si rende subito conto che solo con la collaborazione si può portare a termine la dura prova.
Il leader generalmente da 160lbs è supportato da terminali da 200 lb, sia per prevenire rotture da parte del pesce sia per facilitare le operazioni del mate con il pesce sotto bordo. Gli ami dell’11/0 dotati di girella sono indispensabili per garantire la ferrata ed il successivo rilascio.
Eventuali attrezzature portate da casa dovranno essere adeguate alla situazione e prodotti non conformi potranno causare problemi e rischi per l’Angler.
TUTELA DELLA SPECIE
A Tenerife sono severissimi i controlli sulla cattura di tonni rossi: bisogna evitare categoricamente il prelievo, i rilasci sono obbligatori.
Il periodo di pesca per incontrare questi giganti è solo nel mese di aprile e coincide con la chiusura della pesca professionale.
Questi magnifici esemplari, che giungono sotto bordo stremati, vanno correttamente riossigenati e va rimosso l’amo prima di rimetterli in libertà.
Pertanto, qualora si dovesse decidere di fare l’operazione in autonomia, boga e pinza non dovranno mancare nella nostra cassetta da pesca.
CONDIZIONI LIMITE
Le condizioni del mare sono spesso difficoltose, con onda lunga e meteo che cambia in fretta, ma stiamo parlando di oceano e di esperienze uniche.
Per chi sceglie di affrontare una battaglia con un gigante è bene rispettare alcune regole, come limitare l’uso di alcolici e riposare prima della giornata di uscita in mare. I festeggiamenti a terra saranno garantiti a pesce rilasciato.
La barca dotata di ogni comfort e di strumentazione all’altezza della situazione può affrontare in sicurezza mare formato, con un’autonomia in grado di gestire anche il rientro in un porto diverso da quello di partenza, nel caso mutino le condizioni meteo prima del previsto.
ZAMBO FISHING
Per chi volesse provare l’emozione dei tonni giganti di Tenerife è possible visitare il sito www.zambofishing.eu dove poter trovare tutte le informazioni utili per vivere questa incredibile avventura, oppure contattare direttamente zambo@zambofishing.eu.
Chi scrive ha avuto la fortuna di fare un’esperienza veramente incredibile!