Bandiere Blu 2023: gli approdi e i comuni che hanno ricevuto il riconoscimento
Sono state annunciate un paio di giorni fa le Bandiere Blu 2023. Tra gli approdi e i Comuni ad aver ricevuto il riconoscimento, ci sono 17 Comuni new entry, che portano il totale delle Bandiere a 226, facendo salire l’Italia dal quinto al quarto posto mondiale.
Anche se i nuovi arrivati sono 17, il totale delle Bandiere Blu in più rispetto lo scorso anno si attesta sulle 16 perché Cattolica non è stata confermata.
La Bandiera Blu è un riconoscimento internazionale che nasce nel 1987, anno simbolico perché è stato l’Anno europeo dell’Ambiente. L’eco-label è condotta dall’ONG no-profit FEE (Foundation for Environmental Education). Da oltre 35 anni, quindi, ogni anno viene assegnato in 50 Paesi, che inizialmente erano solo europei, ma in tempi più recenti si è esteso anche al di fuori dell’Europa.
IL PROGRAMMA BANDIERA BLU
La Bandiera Blu certifica la qualità ambientale delle località turistiche balneari. L’obiettivo è promuovere in questi luoghi una conduzione del territorio sostenibile. Infatti, alla base c’è la qualità delle acque di balneazione, un requisito più che necessario: imperativo. Le acque devono essere risultate eccellenti nella stagione precedente perché la località possa presentare la propria candidatura.
Non ci si ferma a questo, però: altri criteri che vengono sottoposti a valutazione sono la depurazione delle acque reflue, la gestione dei rifiuti, la regolamentazione del traffico, sicurezza e servizi in spiaggia.
Durante la stagione, chi ha ricevuto la Bandiera Blu è soggetto a visite di controllo finalizzate al controllo della conformità ai criteri stabiliti dal programma.
I criteri sono comunque periodicamente aggiornati, in modo tale da incentivare il costante impegno delle Amministrazioni locali partecipanti. Ci si autocandida compilando un apposito modulo a cui si allega la necessaria documentazione.
In seguito, le candidature vengono valutate da una Commissione di Giuria, che include rappresentanti di enti istituzionali: Presidenza del Consiglio – Dipartimento del Turismo, Ministero delle Attività Agricole e Forestali, Comando Generale delle Capitanerie di Porto, Coordinamento Assessorati al Turismo delle Regioni, DECOS – Università della Tuscia.