Battuta di pesca in verticale
Cosa si intende per pesca in verticale e in che modo la si può praticare?
Con pesca in verticale si intendono quelle tecniche in cui l’esca viene calata direttamente sul fondo in senso perpendicolare rispetto alla barca, cercando di stimolare l’attacco di un predatore attraverso movimenti ripetitivi della nostra esca.
Per iniziare possiamo suddividere il fondale in tre aree: superficie, mezz’acqua e fondo.
In base all’area in cui pescheremo potremo cercare di insidiare una specie piuttosto che un’altra. Per esempio, difficilmente cercheremo dentici, ricciole o cernie in superficie perché sono pesci di tana. Se invece vorremo provare a pescare tonni o palamiti, li troveremo nella prima fascia d’acqua.
Iniziando la nostra sessione di pesca con un approccio leggero, andremo ad utilizzare esche dai 40 g ai 100 g e pescheremo su fondali dai 20 ai 60 metri. Sarà fondamentale cercare con il nostro ecoscandaglio quei punti sul fondale dove sono presenti scogli, scalini o relitti, che fanno da punti di pascolo per piccoli pesci e da zone di caccia per predatori.
Una volta individuato lo spot, ci andremo a posizionare con la nostra imbarcazione sopra di esso e tenteremo di capire in che direzione si muove la nostra barca rispetto al nostro incaglio (spot), in modo da calare le nostre esche in maniera precisa sul pesce.
L’AZIONE DI PESCA
Per poter realmente cominciare l’azione di pesca dovremo calare il nostro jig sul fondale. Una volta toccato il fondo, inizieremo a recuperarlo verso la superficie imitando un pesce che scappa.
Per questo dovremo tenere la canna da pesca saldamente sotto la spalla, jerkando lentamente con movimenti ampi verso l’alto o con recuperi corti e veloci.
Durante l’azione di pesca, andremo ad alternare questi due modi di recupero, anche nel corso della stessa calata, per stimolare ancor di più l’attacco del pesce sulla nostra esca.
LA SCELTA DELL’ESCA
La scelta dell’esca, oltre a variare in base alla corrente e al fondale su cui si desidera pescare, cambia in base al movimento durante le fasi di recupero e scesa. Quelle più utilizzate sono i jig, piombi colorati con varie forme, o i gommati, esche siliconiche che imitano pesci foraggio.
Possiamo dividere il jig in due categorie: quello piatto, che tende a scendere molto lentamente e a sfarfallare in acqua, e il long, che tende a bucare l’acqua sia in fase di scesa che di risalita. Quest’ultimo è ideale per fondali di 100 metri o oltre perché scende molto rapidamente sul fondo e in fase di recupero tende ad avere movimenti più frenetici.
La gomma invece, che viene utilizzata prettamente per lo slow pitch, con jerkate molto ampie e lente facendo saltellare l’esca nei pressi del fondale, può essere la carta vincente quando le nostre prede sono apatiche o mangiano male.
PESCA IN VERTICALE: SLOW PITCH O VERTICAL JIGGING?
Lo slow pitch (un jigging molto lento) ad oggi anche nei nostri mari è la tecnica di pesca in verticale più diffusa sia per l’approccio semplice, sia per i risultati positivi che offre, affascinando sempre di più i pescatori nel nostro paese.
Pratichiamo il vertical jigging con attrezzatura più potente e su fondali più alti con esche pesanti. All’estero questa tecnica consente di pescare carangidi, cernie, tonni, ricciole e qualsiasi altro tipo di predatore; non sono sporadiche catture di barracuda, whaoo, lampughe, squali ed altri pesci.
Nel mar Mediterraneo, invece, la possiamo dedicare alla ricerca di ricciole, dentici e cernie su fondali di 80-120 metri.
QUALE MULINELLO UTILIZZARE?
Essendo una pesca molto gravosa, i mulinelli a bobina rotante sono i più indicati. Non sono tuttavia da sottovalutare quelli a bobina fissa, con caratteristiche molto potenti e affidabili nel recupero e nella tenuta, dato che verranno sottoposti a sforzi notevoli. In bobina andremo a mettere per il jigging un buon trecciato da 60 lb o 80/100 lb, mentre per lo slow pitch un 30/45 lb può bastare.
Per questo tipo di tecniche, consiglio di utilizzare trecciati che cambiano colore ogni 10 mt in modo da poter avere un’idea più chiara di quanta lenza abbiamo in acqua. Ora non vi resta che provare!