150 anni di Benetti: storia di un’eccellenza italiana
Sono pochi i nomi che, nel panorama della cantieristica italiana e internazionale, possono vantare un percorso lungo e prestigioso come quello di Benetti. Fondato nel 1873, nel corso degli anni il cantiere viareggino ha costruito oltre 420 yacht su misura: una produzione artigianale e al tempo stesso tecnologica, da sempre iconica per stile e innovazione. Ecco come Benetti ha scritto una pagina di storia della nautica mondiale.
BENETTI E VIAREGGIO
Ogni storia ha il suo palcoscenico. Per Benetti è Viareggio. E l’Ottocento è proprio il secolo in cui questo borgo cambia volto. Da semplice villaggio di pescatori si trasforma in un vero e proprio centro urbano e marittimo. Con l’arrivo dei Borbone, Viareggio diventa luogo di villeggiatura, tanto da essere definito “Perla del Tirreno”; ma soprattutto fioriscono gli scambi commerciali.
A intravedere le potenzialità del suo modesto porticciolo è Maria Luisa di Borbone, regina d’Etruria e duchessa di Lucca. Nel 1819 emana un decreto con cui ordina la costruzione di una darsena sul Canale Burlamacca: nasce così la Darsena Lucca. È la prima a essere realizzata ed è proprio qui che nel 1873 Lorenzo Benetti, una volta acquistato il Cantiere Darsena Lucca, fonda l’azienda che ancora oggi porta il suo nome.
DAI VELIERI COMMERCIALI…
Nato nel 1844, prima ancora dell’Unità d’Italia, fino ad allora Benetti ha lavorato come artigiano per il cantiere dei fratelli Alessandro e Achille Raffaelli. È l’epoca dei velieri commerciali, e gli affari decollano anche per l’azienda. Nell’arco di trent’anni produce oltre trenta imbarcazioni in legno tra golette, tartane, brigantini, navicelli e cutter.
Ma a portare il marchio alla fama internazionale sono i fratelli Gino ed Emilio Benetti, che succedono al padre Lorenzo, morto nel 1914, alla guida dell’impresa di famiglia, modificandone il nome in “Fratelli Benetti”. Nel 1921, il cantiere sforna infatti il Brigantino San Giorgio, che segna un primo traguardo. Con i suoi 51 metri di lunghezza, è il veliero più grande mai varato nel Mediterraneo fino ad allora. Una vera e propria opera d’arte, tanto da essere custodito oggi nel Museo della Scienza e della Tecnica di Milano.
Nel frattempo, però, il mondo cambia e con lui anche il modo di andar per mare. L’industria siderurgica si è evoluta; con i fenomeni migratori, i transatlantici si sono moltiplicati e si stanno sperimentando nuove tecnologie in termini di propulsione. Le tradizionali imbarcazioni in legno si rivelano ormai obsolete. Per rispondere alle mutate esigenze del mercato, Benetti allora riconverte la produzione, volgendo il proprio sguardo ben oltre il contesto della Seconda Guerra Mondiale. Nel 1941, fa il suo debutto il motoveliero “Maria”, progettato da Maurizio e Bertani, figli di Emilio. È la prima imbarcazione diesel con scafo in acciaio uscita dai cantieri di Viareggio e cambierà per sempre le sorti dell’azienda.
…AGLI YACHT
Se il “Maria” inaugura una nuova era per Fratelli Benetti, d’altra parte le difficoltà non mancano. Tra il 1943 e il 1944, Viareggio è oggetto di pesanti bombardamenti da parte degli Alleati e il porto, che rappresenta un obiettivo strategico, viene gravemente danneggiato. Per il cantiere questa battuta d’arresto diventa un’occasione di riflessione. Nel 1954, infatti, nascono due divisioni: l’una con il nome di “Cantiere Fratelli Benetti”, dedicata agli yacht a vela e a motore, l’altra, “M & B Benetti”, per le navi commerciali. A reggere entrambe, il Presidente Emilio Benetti, che rimane in carica fino al 1963, anno della sua scomparsa.
Già a partire dal 1960, tuttavia, ha fatto il suo ingresso in azienda una mente brillante. Lorenzo, nipote di Emilio, e sembra portare in dote la lungimiranza della prima generazione di Benetti. Coglie subito l’enorme potenziale della nautica di lusso e in breve rivoluziona il mondo dello yachting. D’altra parte, questi sono gli anni della Dolce Vita, del miracolo economico italiano. Nel 1962 viene varato “Delfino”: lungo 18 metri, è il primo vero motoryacht lanciato sul mercato. Riscuote un grande successo, così come i suoi fratelli maggiori: “Gabbiano” (22 metri), del 1966, e “Mediterraneo” (33 metri), del 1967. In questo periodo, la flotta balza alle cronache non solo per le sue linee fascinose, ma anche per i suoi celebri armatori, da Ranieri III di Monaco a David Bowie, diventando così icona di una vita da sogno.
L’ERA VITELLI
A consacrare Benetti alla fama planetaria è però un’imbarcazione diversa, che sarà croce e delizia della società. Il progetto, commissionato dal magnate saudita Adnan Khashoggi, rappresenta per il cantiere una vera e propria sfida per dimensioni, stile e tecnologie. Dopo due anni di lavori, nel 1980 vede la luce il “Nabila”. Con i suoi 86 metri di lunghezza, è uno dei più grandi megayacht dell’epoca. A bordo vanta lussuosissime rifiniture e un innovativo sistema di telecomunicazione satellitare. L’imbarcazione, che porta il nome della figlia di Khashoggi, conquista il mondo: viene immortalata nel film “Mai dire mai”, dove Sean Connery veste per l’ultima volta i panni di James Bond, e qualche anno dopo i Queen le dedicano addirittura una canzone, “Khashoggi’s Ship”.
Come Icaro, volato troppo vicino al sole, negli anni Ottanta il cantiere – ormai giunto all’apice della popolarità – rischia di inabissarsi, gravato da difficoltà economiche e gestionali. Ed è a questo punto che, nel 1985, interviene Paolo Vitelli. L’imprenditore, che nel 1969, a soli 22 anni, ha fondato Azimut, intende riportare Benetti all’antico splendore. Gli strumenti non gli mancano: è appassionato del brand, conosce a fondo il settore, ma soprattutto ha un grande intuito. Rileva quindi il cantiere, ne assume la direzione e dà vita a una magistrale operazione di ristrutturazione.
UN’EREDITÀ DI ELEGANZA E STILE
L’acquisizione, in realtà, non mira a stravolgere Benetti. La nuova proprietà intende preservare l’heritage del marchio, mantenendone l’identità e anche il nome, ormai associato a un patrimonio di valori. Il cantiere, in oltre cento anni di attività, è diventato sinonimo di stile, lusso e qualità costruttiva. Proprio per questo la ragione sociale muta senza far rumore, da “Fratelli Benetti” a “Cantieri Benetti”.
Sotto la guida di Paolo Vitelli, però, gli stilemi del brand vengono inquadrati in una prospettiva inedita, aperta ai principi di sostenibilità. Benetti adotta così un approccio pionieristico al tema dell’ambiente. D’altro canto, già nel 1998 ha dimostrato grande attenzione all’innovazione: per la linea Classic 115’, infatti, ha impiegato il composito.
Una scelta a dir poco azzeccata. Nel giro di dieci anni, ne vengono venduti circa cento esemplari, un vero e proprio record per il mondo della nautica. Ma a fare da apripista alla filosofia ecosostenibile di Benetti è senza dubbio M/Y Ambrosia III, del 2006. Lungo 65 metri, è il primo yacht diesel elettrico al mondo. La rotta è ormai tracciata. Su iniziativa di Paolo Vitelli, nasce un centro interno di Ricerca e Sviluppo, che si focalizza sulla riduzione dei consumi e sullo studio di materiali ecocompatibili.
LA STAGIONE DEI GIGAYACHT BENETTI
Se da un lato Benetti è impegnato nella ricerca di strategie green, dall’altro continua a produrre yacht sempre più grandi. Nel 2016 lancia M/Y Lionheart, che con i suoi 90 metri di lunghezza inaugura la “Giga Season”, ovvero la stagione dei gigayacht. Un progetto davvero ambizioso, che mira a coniugare dimensioni colossali con soluzioni ecosostenibili. L’obiettivo viene centrato. Nel 2019, dallo stabilimento di Livorno escono due imbarcazioni, entrambe di 107 metri: M/Y Lana, con motore diesel elettrico, e M/Y Luminosity, che diviene il più grande yacht ibrido mai costruito. E a proposito di record, nel giro di soli cento giorni arriva anche M/Y Ije, lungo ben 108 metri.
A margine della cerimonia di varo, Paolo Vitelli esprime tutta la sua soddisfazione: “Con la creazione di questi tre yacht abbiamo dimostrato che i nostri enormi investimenti e la costante ricerca di innovazione ripagano dell’attesa e continueranno a farlo. Sono felice di poter festeggiare con i proprietari, i colleghi e la stampa di tutto il mondo questo momento storico e di poter ringraziare tutti coloro che hanno contribuito alla enorme impresa di costruire questi gloriosi yacht. Esprimo anche la nostra sincera gratitudine verso la città di Livorno per il suo continuo sostegno a tutte le attività di Benetti”.
BENETTI: LA CELEBRAZIONE DI UN LUNGO PERCORSO
Il 2023 segna un nuovo traguardo per il cantiere viareggino, che compie centocinquant’anni. Per l’occasione, sono stati organizzati tre giorni di festeggiamenti. Le celebrazioni si sono aperte il 16 giugno proprio nella sede storica di Benetti. Un emozionato Paolo Vitelli, fondatore del Gruppo Azimut|Benetti, la figlia Giovanna, Presidente, e il CEO Marco Valle, insieme ai dipendenti dell’azienda, hanno accolto le autorità locali a testimonianza del profondo legame con il territorio.
A seguire, il 17 giugno gli armatori hanno preso parte a una spettacolare serata nel cantiere di Livorno, dove l’architetto e scenografo belga Charles Kaisin ha intrattenuto gli ospiti con tocchi di genialità. Piatti serviti sotto cloche a forma di antichi vascelli, conchiglie “sonore” da cui ascoltare voci e suoni tipici di uno yacht in costruzione, proiezioni, un pianista e una soprano “volanti” e centinaia di luci ondeggianti.
All’esterno, presso la marina, sono state ormeggiate e illuminate in maniera scenografica alcune tra le imbarcazioni più iconiche del brand: “Odissey III”, un 33 metri della linea Mediterraneo datata 1967, “Stella Fiera”, prima unità della serie Classic 115’, “El Caran”, appartenuta a David Bowie, e le ultimissime delle gamme B.Now e Oasis Deck®.
A chiudere i festeggiamenti, il 18 giugno, una giornata dedicata ai dipendenti, alle loro famiglie e ai fornitori: al cantiere di Livorno si sono svolte attività ludiche, sportive e culturali, dalle visite al faro, alle prove di vela organizzate in collaborazione con il Circolo Velico di Antignano, fino agli spettacoli “Scenari di Cantiere” tenuti dal Teatro Goldoni della città.
Benetti ha poi voluto omaggiare i collaboratori di sempre con un prezioso riconoscimento, mentre ai giovani è stato offerto uno speciale corso di formazione, a conferma del ruolo centrale, per il cantiere, della crescita professionale dei propri dipendenti.
LE PROSSIME NOVITÀ DI BENETTI
Nell’anno che celebra il suo centocinquantesimo anniversario, Benetti è alle prese con molteplici progetti che ne testimoniano la passione per l’innovazione. Tra questi, spiccano B.Now 72 e B.Now 60, che debutteranno nel 2027 in versione Oasis Deck®, con spettacolari terrazze laterali abbattibili.
In fase più avanzata sono invece i lavori a bordo di “Oro”, il megayacht di 85 metri annunciato lo scorso anno in occasione del Monaco Yacht Show e che porta la firma di Espen Øino per gli esterni e di Francois Zuretti per gli interni. La consegna, infatti, è prevista per il 2024. Nel frattempo, sono in costruzione nuove unità dei modelli più amati di casa Benetti: nei prossimi due anni, assisteremo al varo di ulteriori esemplari di B.Now 50M e Oasis 34M. Proseguiranno a ritmo serrato anche gli studi del team di Ricerca e Sviluppo, costantemente impegnato sul fronte della sostenibilità.
Se il futuro della nautica pone sfide sempre più complesse, Benetti saprà affrontarle con l’eleganza e l’innovazione che contraddistinguono il cantiere sin dalla sua nascita, imponendosi ancora una volta come trend setter per l’intero settore.