Sospeso il canone demaniale per i porti in contenzioso con lo Stato
L’Agenzia delle Entrate ha confermato oggi, tramite una circolare (Prot. 211379/2020), la sospensione del pagamento dei canoni demaniali per gli approdi turistici in contenzioso con lo Stato.
La circolare fornisce una chiara interpretazione dell’art. 34 del Decreto Milleproroghe, il quale sospende fino al 30 giugno il pagamento dei canoni demaniali, senza tuttavia precisare se tale norma vada applicata anche alle concessioni iscritte a ruolo.
Si legge, infatti, nella nota dell’Agenzia delle Entrate che la disposizione “ha il fine di ridurre il contenzioso in essere (…) in sede amministrativa e giudiziaria in ordine ai pagamenti” dei canoni.
“Ai sensi del medesimo articolo 34, il pagamento dei canoni riferiti alle concessioni (…) demaniali marittime per la realizzazione e gestione di strutture dedicate alla nautica da diporto deve considerarsi sospeso anche nei casi in cui le somme dovute a questo titolo siano oggetto di recupero coattivo, anche a seguito di iscrizione a ruolo”.
Prosegue il lavoro di Confindustria Nautica in coordinamento con Assomarinas e Assonat finalizzato alla risoluzione del contenzioso, sorto tra 24 porti turistici e lo Stato nell’ormai lontano 2007, quando la legge finanziaria di quell’anno (l. 296/2006, art. 1, comma 252) determinò un aumento dei canoni demaniali per la concessione delle strutture della nautica da diporto fino a cinque-otto volte superiore il canone fissato dalla concessione stessa. Il meccanismo di calcolo previsto per le spiagge, previsto per importi e investimenti di decine di volte inferiore, venne addirittura applicato retroattivamente.
In questo senso, fa sapere Confindustria Nautica, è stato positivo l’incontro con il Sottosegretario al Turismo, Lorenza Bonaccorsi, che sta seguendo la conversione del Milleproroghe, e con l’on. Umberto Buratti, che si è fatto promotore delle istanze della portualità turistica alla Camera dei Deputati.