Suggerimenti per una maggiore eco-sostenibilità nel comparto nautico
Durante l’ultimo salone di Genova sono stati organizzati una serie di convegni ed eventi che hanno raccolto tecnici ed operatori su alcuni importanti temi di stringente interesse nel comparto nautico.
Fra gli argomenti trattati, l’AS.PRO.NA.DI, l’associazione progettisti nautica diporto, ha affrontato – il tema della sostenibilità con un convegno denominato ‘ Idee ed Innovazioni per una nautica piu’ sostenibile’ lo scorso 5 ottobre.
All’incontro, che è stato moderato dal direttore della rivista tecnica ‘Nautech’ Edoardo Napodano, ed introdotto dall’ing. Ceccarelli, presidente dell’associazione, hanno partecipato (oltre al sottoscritto) una serie di esperti del settore che hanno presentato alcune interessanti esperienze e proposte.
Il mio intervento, è stato incentrato sui metodi per limitare le emissioni inquinanti nell’ambiente di lavoro durante il processo di produzione delle imbarcazioni.
Come ormai tutti sanno, infatti, i compositi e la vetroresina ( con cui si realizzano il 90% delle barche ) pur essendo dei materiali eccezionali da molti punti di vista ( strutturalmente parlando presentano delle elevate resistenze meccaniche unite ad una discreta leggerezza ), non sono propriamente dei materiali ‘eco-compatibili’.
In effetti, il Gelcoat e le resine sono dei prodotti (generalmente) a base di stirene ( a volte definito ‘stirolo’ o – tecnicamente parlando –‘ vinilbenzene’ ) che è un idrocarburo ( un derivato del petrolio, per capirci ) molto ‘volatile’ e che – pertanto – facilmente passa nell’ambiente di lavoro con conseguenze dannose per gli operatori e per l’ambiente.
L’ing. Grasso, vicepresidente dell’associazione e professore universitario, ha conferito sulla possibilità di avere un battello destinato al trasporto passeggeri molto innovativo.
Questa imbarcazione, infatti, quando si trova all’ormeggio può ‘convertirsi’ in una sorta di pala eolica che lavora nelle correnti marine.
Lo yacht designer Sergio Abrami, persona di grande esperienza e sagacia, stupisce tutti affermando – sostanzialmente – che per inquinare di meno bisogna ‘andare più piano ‘. In effetti è un’idea molto semplice, ma al tempo stesso moderna: infatti, solo facendo un passo indietro, tornando reinterpretare una nautica in maniera meno esasperata ed esasperante, si potrà ritornare a fare dei passi in avanti nel rispetto dei criteri di efficienza costruttiva ed economia di gestione del mezzo.