Cernia in verticale: tutti i trucchi per la pesca di questo serranide
La cernia è una delle prede più ambite da tutti gli angler della nostra amata penisola italica. Nel Mediterraneo esistono differenti specie di cernia, ma le più interessanti per dimensioni, su fondali di profondità inferiori ai 100 metri, sono la cernia bruna (Epinephelus marginatus) e la cernia bianca (Epinephelus aeneus), mentre la cernia canina (Epinephelus caninus) è presente su batimetriche molto superiori ai 100 metri.
LA CERNIA: LE CARATTERISTICHE
La cernia è un ermafrodita proterogino, ovvero nasce femmina, raggiunge la maturità per la riproduzione quando è di circa 40 centimetri, per poi trasformarsi in maschio intorno ai dodici anni, quando il suo peso è di circa 7-8 kg. La natura ermafrodita e l’atteggiamento estremamente curioso da giovane sono i punti deboli di questo serranide, provocando una riduzione della popolazione di questa specie in molti spot.
Si consiglia di rilasciare sempre gli esemplari al di sotto della misura minima di 45 cm e del peso di 3 kg: è importante ricordare che questo pesce vive anche oltre i 50 anni e, nei casi della cernia bruna e canina, può superare anche i 60 kg.
TRAINA COL VIVO O TECNICA VERTICALE?
La tecnica di pesca storicamente più diffusa è la traina col vivo, con qualche bella esca voluminosa, come un grosso cefalopode (ad esempio un calamaro anche di un kg) o qualche bel pesce esca di importanti dimensioni.
La caratteristica principale della cernia durante l’attacco è la sua abitudine di ingoiare interamente l’esca per poi partire alla massima potenza verso le rocce, puntando a tutta velocità l’ingresso della tana. Questo suo comportamento rende molto difficile la cattura dei grossi esemplari di cernia, poiché il rischio che si intani è altissimo, anche se utilizziamo un preterminale corto di pochi metri.
Per avere la meglio su grossi serranidi, la tecnica che ci garantisce una maggior percentuale di successo è la tecnica verticale, che ci consente di eliminare il bando di filo che invece abbiamo nella traina col vivo. Tale tecnica viene svolta cercando di pescare in verticale, eventualmente con l’aiuto di un motore elettrico, in modo da poter calare l’esca sulle eventuali marcature rilevate nel nostro ecoscandaglio.
PESCARE LA CERNIA: LO SPOT GIUSTO
Gli spot migliori dove cercare la cernia bruna sono sicuramente zone rocciose con secche con franate e cadute repentine, mentre ricercheremo la cernia bianca su pianori bassi di grotto isolati nel fango.
L’ATTREZZATURA
Per catturare il nostro serranide, è fondamentale utilizzare attrezzature di altissima qualità e resistenza, in quanto ci troveremo di fronte un pesce che fa dell’esplosione di potenza il suo punto di forza.
- La canna ideale per questa tecnica di pesca è una robusta da slow pitch da 190 cm, con una elevata schiena e riserva di potenza, come le Falcon Phantom Vertical Ball da 300 grammi.
- Il mulinello sarà un rotante di alta qualità, ad esempio un TICA Iron Claw, con un drag di almeno 10 kg e un elevato rapporto di recupero, in modo da poter forzare il pesce in fase di strike ed evitare il rischio di arroccamento in tana. Nel mulinello imbobineremo 300 metri di treccia a 8 capi di altissima qualità, con un PE almeno 4 e carico di rottura di almeno 50-60 libbre.
- Al multifibra congiungeremo, con un nodo PR, uno spezzone di 4-5 metri di fluorocarbon con alte capacità anti-abrasione del diametro dello 0,70, come ad esempio il Falcon FC Line.
- Come artificiali, utilizzeremo le Zoka Ball della Jatsui Vertical Ball, della grammatura dai 200 ai 300 grammi, variabile in funzione della profondità di pesca, alle quali accoppieremo un terminale di dacron di almeno 200-300 libbre con due ami da almeno 6/0-7/0.
LE ESCHE IDEALI
Le esche migliori sono la seppia e il calamaro vivo o, in alternativa, se non disponiamo di esche vive, anche un polpo fresco appena morto.
L’AZIONE DI PESCA
Una volta calato l’innesco, appena tocca il fondo, è di estrema importanza non farsi trovare impreparati e avere il mulo con la frizione ben tarata almeno a 8 kg per contrastare la prima fuga e recuperare i 2-3 metri iniziali di filo che fanno la differenza. Inoltre, sarà necessario pompare il pesce energicamente, sfruttando tutta la potenza e i drag della nostra canna da Vertical Jigging, cercando di recuperare metro su metro col mulo per limitare le fughe della cernia.
Se peschiamo negli spot giusti, profondi sopra i 120 metri, con un po’ di fortuna è anche possibile insidiare qualche bella cernia canina, che può raggiungere considerevoli dimensioni, ampiamente al di sopra dei 50 kg.